Esteri
Gaza, il presidente israeliano Herzog replica a Mattarella: “Non uccidiamo indiscriminatamente”. L'Italia scende in campo: lancio di aiuti dal 9 agosto
Per lo scrittore la cronaca di oggi è frutto di una storia decennale

Gaza
Herzog replica a Mattarella
"Nutro grande rispetto per il presidente della Repubblica Italiana, il mio amico Sergio Mattarella. Proprio per questo, sono rimasto rattristato da alcuni aspetti delle sue recenti dichiarazioni sulla situazione a Gaza, e ho sentito il bisogno di chiarire i fatti. Israele non ha alcuna 'intenzione di uccidere indiscriminatamente'. Vogliamo solo vivere in pace e sicurezza". Lo scrive in un lungo post su X il presidente di Israele Isaac Herzog dopo le dichiarazioni del presidente della Repubblica italiano su Gaza.
Nel suo post sull'account X della presidenza di Israele, Herzog continua: il presidente Mattarella "ha avuto ragione a dire che Israele è stato brutalmente attaccato il 7 ottobre. Tra le centinaia di persone innocenti prese in ostaggio da Hamas in quel giorno oscuro, 50 sono ancora prigioniere, tenute in condizioni disumane nei tunnel di Hamas. Le loro sofferenze intollerabili, l'angoscia delle loro famiglie, e la sofferenza dei civili di Gaza - che non desideriamo - potrebbero finire oggi stesso, se tutti gli ostaggi venissero rilasciati". Herzog aggiunge che "Israele ha accettato numerose proposte di cessate il fuoco attraverso mediazioni. Hamas le ha rifiutate più volte e ha continuato a rifiutarsi di liberare gli ostaggi". "Sì, in guerra possono accadere errori, e non siamo indifferenti al dolore dei civili palestinesi a Gaza. Stiamo facendo ogni sforzo per migliorare la situazione. Agiamo secondo il diritto internazionale in condizioni quasi impossibili", scrive il presidente israeliano, "al contrario del nostro nemico, che viola apertamente e orgogliosamente le convenzioni e le leggi sui diritti umani". I capo dello Stato ebraico ricorda che "come è stato reso noto, Israele ha avviato un importante sforzo umanitario, che intendiamo ampliare ulteriormente insieme ai partner, compresa l'Italia". "I nostri amici devono mantenere la chiarezza morale: Hamas ha iniziato questa guerra, Hamas tiene in ostaggio le persone, Hamas è responsabile della sofferenza da entrambe le parti, e la pressione internazionale deve essere diretta contro di loro. Ribadisco: c'è una sola chiave per porre fine a questa tragedia, ed è il rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza. Se Hamas volesse davvero un futuro migliore per il popolo di Gaza, li rilascerebbe immediatamente", conclude Herzog.
Gaza, l'Italia scende in campo: aiuti umanitari dal 9 agosto
"Nel rispetto delle indicazioni del Governo, ho dato il via libera a una missione che coinvolgerà assetti dell'Esercito e dell'Aeronautica Militare per il trasporto e l'aviolancio di beni di prima necessità destinati ai civili di Gaza, duramente colpiti dal protrarsi del conflitto. L'avvio operativo è previsto nelle prossime ore, con l'invio di un 'advance party', che si occuperà delle attività preparatorie e di coordinamento con le autorità locali. I nostri primi aviolanci sono programmati e potrebbero avvenire già a partire dal 9 agosto, per consentire al Maeci di completare l'approvvigionamento dei generi alimentari e il loro trasporto in Giordania". Lo fa sapere il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
Gaza, l'inviato Usa Witkoff visita un centro per gli aiuti
"Oggi abbiamo trascorso oltre cinque ore a Gaza, analizzando attentamente i fatti sul campo, valutando le condizioni e incontrando la Gaza Humanitarian Foundation e altre agenzie. Lo scopo della visita era quello di fornire al presidente Trump una chiara comprensione della situazione umanitaria e contribuire a elaborare un piano per fornire cibo e aiuti medici alla popolazione di Gaza". Lo scrive su X l'inviato speciale della Casa Bianca, Steve Witkoff, dopo la visita ai siti di distribuzione della Ghf nella Striscia insieme all'ambasciatore Usa in Israele Mike Huckabee.
M.O, Grossman: "Quello a Gaza è un genocidio"
"Con il cuore spezzato", David Grossman ha definito quello in corso a Gaza "un genocidio". In una lunga intervista a Repubblica, lo scrittore israeliano ha raccontato come è maturato il suo giudizio su ciò che sta accadendo nella Striscia e le ragioni storiche di un conflitto che sembra senza fine.
"Per anni ho rifiutato di utilizzare questa parola: 'genocidio'. Ma adesso non posso trattenermi dall’usarla, dopo quello che ho letto sui giornali, dopo le immagini che ho visto e dopo aver parlato con persone che sono state lì", ha spiegato. "Voglio parlare come un essere umano che è nato dentro questo conflitto e ha avuto l’intera esistenza devastata dall’Occupazione e dalla guerra", ha proseguito Grossman che in guerra ha perso un figlio quasi 20 anni fa".
"Voglio parlare come una persona che ha fatto tutto quello che poteva per non arrivare a chiamare Israele uno Stato genocida. E ora, con immenso dolore e con il cuore spezzato, devo constatare che sta accadendo di fronte ai miei occhi. 'Genocidio'”, ha proseguito.
Per lo scrittore la cronaca di oggi è frutto di una storia decennale. "L’Occupazione ci ha corrotto. Io sono assolutamente convinto del fatto che la maledizione di Israele sia nata con l’Occupazione dei territori palestinesi nel 1967. Forse la gente è stanca di sentirne parlare, ma è così. Siamo diventati molto forti dal punto di vista militare e siamo caduti nella tentazione generata dal nostro potere assoluto e dall’idea che possiamo fare tutto", ha sottolineato.