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Esteri
Il contributo di Trump agli Usa e al mondo
Potrá sembrare un paradosso, ma il presidente americano Donald Trump sta avendo anche effetti benefici sulla nazione, ed addirittura nel mondo.
Per prima cosa sta facendo emergere tutte le lacune del sistema elettorale americano, soprattutto riguardo i grandi elettori, che eleggono il presidente. Infatti, Trump ha ricevuto quasi tre milioni di voti popolari in meno della rivale Hillary Clinton. Questo, oltre ad un sistema di elezioni primarie nel quale a decidere sono i grandi finanziatori e non i cittadini, e quindi Clinton ha potuto vincere su Bernie Sanders, nonostante quest'ultimo abbia ricevuto contributi da molte piú persone di lei, ma con somme minori.
Trump ha poi dato ampio risalto alle interferenze dei russi sul sistema elettorale americano, al punto che ora si sta considerando il ritorno alle schede cartacee.
E a proposito di russi, un altro contributo che Trump ha dato all'America é stato eliminare la paranoia che i conservatori americani nutrivano da sempre proprio verso i russi.
Trump ha anche di fatto eliminato il Partito Repubblicano. Come ha dichiarato l'ex presidente della Camera, il Repubblicano dell'Ohio John Boehner, "There is no Republican Party. There's a Trump Party" (Non c'é il Partito Repubblicano. C'é il Partito di Trump), ed é possibile che ció possa portare gli Usa alla formazione di un vero terzo polo politico, una volta che il Partito Repubblicano riacquista la sua forza e rinasce distanziandosi da Trump.
Oggi gli americani si sono anche accorti che, se il presidente volesse, questo é al di sopra di ogni legge, tanto che Trump ha detto chiaramente di essere in grado di auto-assolversi di qualsiasi misfatto. Infatti, la copertina del settimanale "Time" lo ha raffigurato come un re, figura di cui molti americani sentono la mancanza.
A livello sociale ha eliminato l'ipocrisia religiosa e conservatrice verso realtá come l'adulterio, il conflitto d'interessi ed il razzismo.
Ha messo in evidenza come i politici usino le bugie come mezzo promozionale ed ha ridato vita ad alla stampa tradizionale data per morta (la domenica del 6 maggio, il "New York Times", ha pubblicato ben 11 diversi articoli con titoli su Trump, tra questi anche uno che ammetteva "La nostra dipendenza[della stampa] verso Trump").
Ha ridotto il ruolo della First Lady, portandolo allo stesso livello di quello delle consorti di altri leader del mondo.
Ha reso le sfere d'influenza globali piú semplici, con il mondo spartito tra Usa, Russia e Cina e ridimensionato il ruolo dell'Europa, rendendola meno discordante e litigiosa (e non piú a trazione tedesca).
Ha ridotto la tirannia del political correct e del suo esercito Political Correct Police Force. Ha fatto affrontare sia a CIA che FBI le loro "fake news" sull'esistenza delle armi di distruzione di massa in Iraq, che avevano permesso al falco repubblicano Dick Cheney di intraprendere una costosissima guerra senza vero motivo.
Ha rimodellato la politica estera, caricando piú responsabilitá e costi su altri paesi.
Ha spiegato agli americani che sul Medio Oriente le amministrazioni precedenti non hanno mai capito nulla, e che per qui territori é meglio affidarsi agli israeliani.
A livello culturale ha messo allo scoperto l'ipocrisia del Premio Nobel, con due Premi per la Pace assegnati uno, nel 1973, ad Henry Kissinger, politico considerato da molti un criminale di guerra; ed un altro, nel 2009, al presidente Barack Obama mentre questo fomentava la guerra civile in Siria (causando poi 500.000 morti, sei milioni di rifugiati ed enormi problemi all'Europa) e preparava la guerra in Libia.
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