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Esteri
Il nuovo linguaggio di Trump: oscura la scienza e la scienza non esiste

 

A poco più di un anno dalle elezioni presidenziali Donald Trump sta cambiando il linguaggio: se una questione è sgradita, basta che venga annerita, cancellata, perchè non esista più, anzi non è mai esistita!

E' quel che è accaduto sul clima: via dal vocabolario la parola cambiamento per non dover fronteggiare il pericoloso cambiamento climatico, o sull'olocausto: via la parola popolo ebraico, così sparisce, con la parola ebreo, l'antisemitismo, e ancora via alla parola movimento per i diritti civili, perché se non puoi studiare la lunga storia della schiavitù e del razzismo del paese, non c'è mai stata alcuna ingiustizia razziale. Addirittura, sull'uragano che ha distrutto Porto Rico, sono stati cancellati, dall'amministrazione, i dati sulla tremenda crisi post-uragano e, d'emblè, ricerca delle responsabilità del sindaco di Porto Rico è stata risolta!

E accade ora per i temi eticamente sensibili, scienza, aborto, sessualità, poco graditi a Mr. Trump e alle lobby di evangelici, gesuiti e protestanti che lo hanno appoggiato per la scalata alla Casa Bianca, per non dover confliggere con la religione: via dai documenti del Center for Disease Control and Prevention (Cdc), la principale agenza sanitaria del Paese che si ritiene depositario della libertà e della democrazia, sette parole assai care alle donne e predilette da chi fa ricerca scientifica: feto, diritto, vulnerabile, diversità, transessuale, evidence-based e scientific-base, ossia evidenza scientifica.

All'opposto si muove l'ideatore di Our Revolution, appoggiata da giovani e donne, Bernie Sanders che, dopo l'elezione di Ralph Northam e dell'afroamericano Justin Fairfaxa a governatore e vice-governatore della Virginia, ha salutato con Now is the time for action l'elezione di Doug Jones a senatore in Alabama, dove da 25 anni non vinceva il Partito Democratico, è stata una vittoria per la giustizia e la decenza ha detto il senatore socialista per cui Now you can win anywhere, ora si può vincere ovunque.

Due linguaggi profondamente diversi: oscurantista e proibizionista quello di Trump che riecheggia l'antiscientifismo del Medioevo e della Santa Inquisizione, per imporre come unico testo di validità scientifica la Bibbia; laico e progressista quello di Sanders che sui temi eticamente sensibili prevede nel Medical for All (un medico per tutti) la copertura delle cure riproduttive, incluso l'aborto.

Non poteva Sanders aspettersi, insomma, un miglior assist per acquisire nuovi fans dalla eclatante decisione di Trump il giustiziere come viene chiamato, di sopprimere, come svelato da Washington Post, le sette parole che hanno provocato una veemente reazione dell'opinione pubblica: il 52% degli americani dice che con lui gli Stati Uniti stanno peggiorando, e l'indignazione delle donne e delle associazioni no-profit che da anni si battorno per l'aborto, diritto umano indisponibile, libero e gratuito.

Kaylie Hanson Long direttrice nazionale per le Comunicazioni della Naral Pro-Choice, la Lega nazionale per l'aborto e i diritti riproduttivi, ha definito la decisione di Trump offenvisa e così si è rivolta al Presidente degli Usa: semplicemente, fermati, mentre ha invece elogiato il programma di Sanders Medical for All.

È pericoloso proibire ai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, di parlare delle cose essenziali per la salute degli americani. Questo editto non significa solo un cambiamento nel vocabolario. Significa che l'amministrazione Trump-Pence sta cercando di fare un cambiamento radicale nel focus dell'agenzia, ha rimarcato, in una nota, Planned Parenthood Federation, che si occupa di genitorialità pianificata e quindi di aborto e cure riproduttive. Non si può combattere il virus Zika o migliorare la salute di donne e feti se non si può usare la parola feto. Si deve essere in grado di parlare di scienza e di prove, se si debbono ricercare cure per malattie infettive come l'Ebola, si precisa ancora nella nota.

Questo tipo di cancellazione - ha aggiunto David Stacy, direttore degli affari governativi per la campagna sui diritti umani - ha delle conseguenze potenzialmente catastrofiche: potrebbe incidere sui programmi più importanti per la salute delle donne, delle persone transgender e di altri. Ma non saremo cancellati. La campagna sui diritti umani combatterà questa pericolosa decisione che alla fine si ritorcerà contro l'amministrazione Trump-Pence.

L'idea di cancellare la parola feto ha però un retroterra e una logica ben precise: negare il processo biologico dal concepimento alla nascita quando l'embrione diventa feto e successivamente neonato, quindi lì inizia la vita umana, visto che i legislatori repubblicani teorizzano e parlano di bambino non nato per poter sostenere che l'aborto deve essere illegale o che i feti devono poter avere conti bancari.

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