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Esteri
Lotta all'Isis, Kerry: ho chiesto alla coalizione nuovi contributi

"Ci sono stati passi in avanti sul terreno rispetto al vertice di Parigi. Ma non serve alcun trionfalismo, in Iraq bisogna continuare l'impegno militare" . "In Siria bisogna femare la principale tragedia umanitaria che abbiamo avuto per decenni", ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, a conclusione dei lavori del terzo vertice della coalizione internazionale anti-Is in formato 'Small group'  alla Farnesina, co-presieduta dallo stesso Gentiloni e dal segretario di Stato americano John Kerry. "Lunedì o martedì sarà presentato il nuovo governo libico di unità nazionale, che dovrà ottenere la fiducia del Parlamento. Il rischio è che Daesh moltiplichi la sua attività d'azione in Libia. Ma è confortante per l'Italia sapere che c'è convergenza tra di noi sulla necessità di puntare sul percorso negoziale che si è aperto", ha aggiunto Gentiloni.

"L'Italia è tra i Paesi più attivi nella lotta all'Is", ha detto Kerry nella conferenza stampa finale della riunione dl gruppo ristretto della coalizione anti-Is, ricordando l'attività di addestramento delle forze irachene. "Cercheremo di schiacciare l'Is in ogni angolo", ha aggiunto, precisando che "la guerra sarà lunga, più di quelle guerre tra uno Stato e l'altro".  "Pur essendo simile a quella "contro al Qaeda" questo conflitto "è un impegno più lungo e duraturo" ma è fondamentale se "vogliamo soffocare Daesh e mettere a nudo le loro bugie". La crisi siriana "peggiora giorno dopo giorno - ha aggiunto Kerry - .13,5 milioni di siriani hanno bisogno di assistenza umanitaria e 6 di essi sono bambini". "Assad adotti misure immediate per mettere fine all'assedio delle città dove i siriani muoiono di fame". Sul terrorismo Kerry ha spiegato che "Assad resta un magnete per i terroristi". "Finché i negoziati a Ginevra procedono, pretendiamo che ci sia un cessate il fuoco e un pieno accesso umanitario, lo dice una risoluzione dell'Onu votata anche dalla Russia", ha aggiunto Kerry.

Parlando di Iraq, il segretario di Stato Usa ha ricordato che  serve "un ulteriore sostegno finanziario". Bisogna "collaborare con il governo iracheno per assicurare che le aree liberate restino libere, che l'elettricità torni a funzionare, che ci sia l'acqua e si torni alla normalità", ha detto.

"Ho chiesto ai paesi della coalizione di dare nuovi contributi" alla lotta all'Is "in base a ciò che ogni paese può fare dai raid alla logistica all'intelligence. Mi aspetto che quando ci incontreremo a Monaco per la conferenza sulla sicurezza ogni paese avrà chiaro che tipo di contributo potrà dare", ha aggiunto Kerry al termine della riunione della Coalizione anti-Is.

Al tavolo del vertice c'erano i ministri degli Esteri di 23 paesi, europei, occidentali e della regione maggiormente impegnati nella Coalizione globale per il contrasto a Is e l'Alto Rappresentante Ue, Federica Mogherini. "L'Is non può essere sconfitto senza una soluzione politica al conflitto siriano", per questo è "necessario aumentare l'accesso umanitario", "focalizzarci sulle aree liberate" e sulla "lotta al terrorismo nella regione e in Europa", "senza dimenticarci della Libia", ha detto il capo della diplomazia europea Mogherini, che ha sottolineato che "non c'è possibile soluzione militare alla guerra in Siria: dopo anni di divisioni, c'è spazio per la speranza e una finestra di opportunità che non resterà aperta per sempre".

Libia. "L'ultima cosa al mondo da desiderare è un falso califfato con l'accesso a miliardi di dollari di rendite petrolifere", aveva detto a inizio giornata Kerry, riferendosi alla Libia. "Siamo sul punto di avere un governo di unità nazionale e questo impedirà a Daesh" di proliferare nel Paese, ha proseguito Kerry facendo riferimento alle "risorse" di cui è ricca la Libia. Per il segretario di Stato americano è quindi essenziale concentrarsi sull'addestramento delle forze di sicurezza libiche e puntare sull'azione militare "non solo per ripulire il territorio ma per creare un ambiente sicuro per consentire a un governo di insediarsi e operare".

Presidente parlamento Libia a Roma per conferenza. Anche il presidente della Camera dei rappresentanti libica (HoR), Aqila Saleh, è venuto a Roma "per assistere alla Conferenza internazionale su Daesh". Lo ha scritto, con un tweet, l'emittente Libya Channel citando un deputato del parlamento riconosciuto dalla comunità internazionale, Ibrahim el Darsi.La tv premette che "Kerry e Gentiloni hanno rivolto un invito" a Saleh "in segno di sostegno all'avallo da parte del parlamento all'accordo politico" del dicembre scorso sulla formazione di un governo di unità nazionale.

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