Esteri
Israele, due morti a Gaza e in Cisgiordania

Nonostante gli sforzi diplomatici del presidente americano Barack Obama, la tensione a Gaza e in Cisgiordania resta altissima. Le forze israeliane hanno ucciso un 23enne palestinese durante scontri al confine della Striscia di Gaza. Lo ha riferito Ashraf al-Qudra, portavoce del ministero della Salute di Hamas, il gruppo islamista che controlla la Striscia, aggiungendo che Salame Abu Jama è stato colpito alla testa durante una protesta a est di Khan Yunis.
Intanto è deceduta durante il trasporto in ospedale la palestinese che oggi avrebbe cercato di investire alcuni soldati israeliani a Hebron; l'esercito israeliano ha spiegato di aver aperto il fuoco in risposta a una "minaccia", colpendola. La donna è stata trasportata in ospedale ma, ha comunicato il nosocomio Shaare Zedek, è morta prima di arrivare. Fonti mediche palestinesi hanno tuttavia smentito che si trattase di un attacco, affermando che al volante vi era un'anziana di 72 anni che guidava sotto la pioggia battente.
E' invece ancora ricercato il palestinese che ha accoltellato un israeliano davanti al supermercato di Shaar Binyamin, in un insediamento a nord di Gerusalemme, e poi è fuggito. Disordini sono stati registrati anche nell'area di Ramallah dove palestinesi hanno lanciato pietre contro militari israeliani nelle vicinanze dell'insediamento di Psagot. Un reporter della France Presse presente sul posto ha riferito che i soldati dello Stato ebraico hanno sparato in risposta proiettili veri e di gomma e lacrimogeni.
Tre israeliani feriti. Tensione anche nel centro di Hebron, nei pressi della Tomba dei Patriarchi, venerata anche dai musulmani come Moschea di Abramo, dove due giovani israeliani sono stati feriti a colpi di arma da fuoco. Non è ancora chiara la dinamica dell'accaduto: nel darne notizia, fonti mediche locali si sono limitate a parlare di un "incidente con spari". Una delle vittime, di 16 anni, verserebbe in condizioni gravi. Meno serie le ferite subite dall'altro israeliano, un 18enne. L'aggressore avrebbe sparato da distanza ravvicinata e l'esercito ritiene che possa trattarsi un cecchino. Soldati israeliani sono intervenuti sul posto per indagare. Un terzo israeliano è stato ferito a colpi di arma da fuoco sempre nei pressi di Hebron ed è in condizioni gravissime, al punto che non è stato trasferito in ospedale ma curato sul posto. Stando a quanto riferito dalla polizia dello Stato ebraico, l'uomo è stato preso di mira a un incrocio situato lungo la strada che collega l'insediamento di Kiryat Arba, alla periferia orientale della città contesa della Cisgiordania, e il villaggio palestinese di Bayt Einun, 5 chilometri più a nord.
Obama getta la spugna. Le tragiche notizie provenienti dalla Cisgiordania arrivano a poche ore di distanza dalle dichiarazioni di Barack Obama, che a quasi sette anni dal suo insediamento ha riconosciuto che la pace tra israeliani e palestinesi, che riteneva un obiettivo alla sua portata, era in realtà un traguardo estremamente più complicato di quanto avesse pensato all'inizio del suo mandato.
Il presidente americano ha di fatto gettato la spugna dichiarando di essere giunto alla conclusione " realista" che non solo non ci sarà alcuna intesa nei 14 mesi che mancano alla fine del suo mandato alla Casa Bianca, ma che non saranno possibili concreti negoziati di pace tra le due parti.
Per questo Obama, ha reso noto la Casa Bianca, chiederà lunedì al premier israeliano Benjamin Netanyahu, nell'ennesimo non facile incontro, di non adottare misure che possano precludere intese in un futuro non più così prossimo e di " non alterare lo status quo".
"Il presidente è giunto alla conclusione realistica che non ci sarà un accordo di pace nella parte finale del suo mandato (20 gennaio 2017) e che probabilmente non si saranno negoziati diretti" israelo-palestinesi, ha detto Rob Malley, consigliere di Obama per il Medio Oriente.