L’ultima carta di Israele: “Flottilla in combutta con Hamas”. Ma è polemica. FdI deposita l'interrogazione parlamentare - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 14:09

L’ultima carta di Israele: “Flottilla in combutta con Hamas”. Ma è polemica. FdI deposita l'interrogazione parlamentare

Secondo quanto riferito dall'ufficio del portavoce delle Idf, i documenti collegano i leader della Flotilla ad Hamas, in particolare tramite la Pcpa

di Sandro Mantovani

Idf, documenti di Hamas trovati a Gaza provano legame diretto con Flotilla

Documenti ufficiali di Hamas, rinvenuti nella Striscia di Gaza e resi noti per la prima volta dalle Idf, dimostrerebbero il coinvolgimento diretto del gruppo nel finanziamento della Flotilla "Sumud" diretta in queste ore a Gaza per portare aiuti umanitari e a bordo della quale ci sono anche alcuni attivisti e parlamentari italiani.

Secondo quanto riferito dall'ufficio del portavoce delle Idf, i documenti collegano i leader della Flotilla ad Hamas, in particolare tramite la Pcpa (Palestinian Conference for Palestinians Abroad), creata nel 2018 come braccio internazionale del movimento e designata nel 2021 da Israele come organizzazione terroristica. La Pcpa - spiegano sempre le Idf - funge de facto da "ambasciata" di Hamas all'estero, mobilitando azioni contro Israele, inclusi cortei violenti e flottiglie provocatorie.

Uno dei documenti rinvenuti è una lettera del 2021 firmata dall'allora capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, che invita apertamente il capo della Pcpa a rafforzare l'unità e ne approva pubblicamente le attività. Un secondo documento contiene l'elenco di operatori della Pcpa, tra cui membri di alto profilo noti per aver guidato le flottiglie verso Gaza negli ultimi 15 anni, come Zaher Birawi nel Regno Unito e Saif Abu Kashk in Spagna.

Le Idf sottolineano che Abu Kashk, oltre a far parte della Pcpa, è Ceo di Cyber Neptune, società di copertura in Spagna che possiede decine delle navi partecipanti alla flottiglia "Sumud". In questo modo, secondo Israele, le imbarcazioni sono effettivamente di proprietà segreta di Hamas, confermando il diretto controllo del gruppo terroristico sulle operazioni della flottiglia.

Flotilla: "Legami con Hamas? Solo propaganda"

"I fogli mostrati da Israele non provano né il finanziamento né il controllo di Hamas sulla Global Sumud Flotilla. Ripetono, piuttosto, un preoccupante schema già visto nel 2010 con la Mavi Marmara. Siamo una missione civile e umanitaria, sotto gli occhi dell'Europa e del mondo". Così la portavoce italiana della Global Sumud Flotilla, Maria Elena Delia, in merito all'annuncio dell'Idf di aver trovato documenti che dimostrerebbero il coinvolgimento di Hamas nella missione. "Chiediamo che gli atti vengano consegnati integralmente a organismi indipendenti: finché non accade, è propaganda, non prova", sottolinea.

Flotilla, FdI: "Collegamenti con Hamas? Depositata interrogazione"

"Le indiscrezioni che si rincorrono da settimane sui collegamenti tra Hamas e l’iniziativa della Global Sumud Flotilla trovano oggi nuove conferme che arrivano dall’esercito israeliano sul fatto che la società spagnola proprietaria di decine delle navi partecipanti alla flottiglia sia amministrata da Saif Abu Kashk, membro di spicco della Palestinian Conference for Palestinians Abroad (Pcpa), associazione creata nel 2018 come braccio internazionale di Hamas. Si tratta di un retroscena inquietante che getta ombre sull’iniziativa, anche alla luce delle recenti dichiarazioni degli attivisti che hanno svelato che lo scopo primario delle navi è quello di andare allo scontro con l’esercito israeliano forzando il blocco". 

Lo afferma la deputata di Fratelli d'Italia Sara Kelany, responsabile del dipartimento immigrazione del Partito.  "Con il presidente Bignami e l’onorevole Filini  - annuncia - abbiamo già depositato una interrogazione parlamentare per chiedere al governo italiano di approfondire la fondatezza delle notizie che circolano sul presunto appoggio operativo di Hamas all’organizzazione. Se questa ipotesi fosse confermata sarebbe gravissimo e imporrebbe una netta e immediata presa di distanza da parte degli attivisti in buona fede che partecipano all’operazione".