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Esteri
“Million Militia March” nuova minaccia alla democrazia per bloccare Joe Biden

“Million Militia March” sembra essere l’ultima minaccia alla democrazia americana dei supporter di Donald Trump e dell’estrema destra programmata per il 20 gennaio, giorno dell’insediamento di Joe Bien.

Mentre tutti stanno cercando di capire e farsi una ragione per quello che è successo a Capitol Hill, compreso la mancata incomprensibile difesa da parte della polizia, sta crescendo una fondata preoccupazione per un secondo attacco.

Fbi, Pentagono e lo stesso Twitter stanno registrando segnali preoccupanti in questo senso.

D’altra parte se il Presidente stesso ha più volte detto la frase “ Combatti come  se fossi all’inferno”, Rudy Giuliani ha rincarato” Facciamo un processo attraverso lo scontro”  e un membro del Congresso Mo Brooks ha chiuso con “È ora di scrivere nomi e prenderli a calci in culo" non si puo’ certo stare tranquilli.

E non è finita perchè il senatore Josh Hawley ha salutato le masse con un pugno alzato mentre marciava verso il Campidoglio. Tutti i segnali  indicano che l’assalto al Campidoglio era stato pianificato da una parte dei manifestanti.

Negli account di estrema destra l’FBI ha trovato conversazioni chiare su come entrare e su come legare con fascette i membri del Congresso per impedire loro di certificare la vittoria elettorale di Joe Biden.

Sono stati offerti posti in auto per arrivare a Washington e si è pure discusso lo spazio nelle auto per trasportare le armi.

Purtroppo gli stessi movimenti sono stati segnalati per i prossimi giorni, con un finale al 20 gennaio.

L'FBI, secondo un rapporto interno, ”ha ricevuto informazioni di un gruppo armato identificato che intende recarsi a Washington il 16 gennaio". “Il gruppo-secondo il rapporto del Bureau- ha avvertito che se il Congresso chiederà l’impeachment per Trump ci sarà una grande rivolta. Proteste armate sono in programma in tutte le 50 capitali di stato dal 16 al 20 gennaio e nel Campidoglio di Washington dal 17 al 20 gennaio".

Il Pentagono inoltre "è a conoscenza di più possibili minacce da potenziali terroristi" nei prossimi giorni, compreso il 20 gennaio.E’ quanto dice il segretario dell'esercito, Ryan McCarthy, al membro del Congresso Jason Crow in una conversazione telefonica resa pubblica.

“Le forze di sicurezza-ha detto McCarthy al membro del Congresso-hanno sequestrato armi da fuoco, bombe molotov, ordigni esplosivi e fascette fermacavi nelle vicinanze del Campidoglio”. Un gran dramma evitato per poco. Vi è molta preoccupazione perchè nella manifestazione del 6 hanno partecipato esponenti dell’esercito in servizio attivo e in pensione.  La possibilità di un secondo attacco è stata citata venerdì anche da Twitter "I piani per future proteste armate hanno già iniziato a vedersi dentro e fuori Twitter, inclusa la proposta per un secondo attacco al Campidoglio degli Stati Uniti e agli edifici del Campidoglio il 17 gennaio". Negli stessi forum della destra si parla da settimane anche di organizzare proteste di massa che potrebbero culminare, il 20 gennaio, nella “marcia denominata “del milione di milizie", di fronte al Campidoglio. Nelle chat si parla di quali armi portare, dai fucili d’assalto fino alle mazze da baseball.

Ma questa volta la polizia e la guardia federale dovrebbero essere schierate a tempo. Forse.

 

 

 

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