India, Modi a Londra: visita da 9 mld di sterline
Di Emy Muzzi da Londra
Passata la giornata delle proteste a sostegno dei diritti umani in India dove, secondo il report di Moody’s Analytics l'aggravarsi di tensioni etniche e persecuzioni religiose compromette sempre più l’immagine esterna e la credibilità internazionale del paese, ciò che resta nell’ultimo giorno della visita del Primo Ministro Narendra Modi a Londra è il motivo di fondo: accordi commerciali e nucleare.
Al terzo giorno di una visita certamente storica (l’ultima visita ufficiale di un Premier indiano in Inghilterra risale a dieci anni fa) gli accordi commerciali da 9 miliardi di sterline e il via libera al nucleare civile hanno rubato la scena alle proteste per le tensioni etniche e le regolari violazioni dei diritti umani che hanno agitato l’incontro Cameron-Modi a Downing Street. Giorni fa il ministro degli esteri Britannico Philip Hammond rispondendo alla stampa aveva prefigurato un incontro diplomatico ad ampio raggio in cui anche la questione ‘diritti umani’ come anche la questione ‘diaspora’ di milioni di indiani e pakistani nel Regno Unito sarebbe stata sul tavolo dell’incontro. Se di diritti umani e delle tensioni India-Pakistan alla fine si sia parlato questo non si sa, quello che è certo è il via libera al contributo britannico al nucleare civile in India: “Sappiamo di poter giocare una ruolo significativo nel programma nucleare civile indiano. Stiamo eliminando tutte le barriere per assicurare una collaborazione che ci permetta di lavorare insieme in futuro” ha detto il capo del Foreign Office charendo che recentemente tutti i problemi a livello di ‘sistema’ sono stati risolti e permettono ora di sviluppare la partnership per il nucleare a scopo civile in India “in modo costruttivo”.
I circa due milioni di Indo-Britannici, l’etnia più popolosa nel Regno di sua Maestà, sono in parte una comunità commercialmente e finanziariamente rilevante in parte un’eredità storica difficile con la quale riconciliarsi: quindi tradizionale tazza di tè e stretta di mano con Sua Maestà a Buckingham Palace prima del mega spettacolo al Wembley Stadium dove 50mila indiani lo aspettano di fronte ad una gigantesca bandiera che fonde simbolicamente l’arancio e verde indiani con il rosso e blu della Union Jack. Nazionalismi simbolici stile retrò a parte, i problemi restano. Dalla violenta divisione ‘con l’accetta’ con la quale il Regno d’Inghilterra del 1947 ha diviso la British India dla Pakistan è l’eredità storica sulla quale India e la Repubblica Islamica del Pakistan hanno costruito decenni di conflitti, tensioni e sospetti. Adesso che Nuova Delhi è più vicina a Londra, ci sarà tempo, forse, per parlarne?