Esteri
Nello spazio c'è una guerra che non si vede, ma che determina la geopolitica delle Superpotenze
Stati Uniti, Cina e Russia sono, infatti, impegnate in una corsa per la militarizzazione del cosmo, che passa per lo sviluppo di una particolare tecnologia di armi, come gli Asat, in grado di distruggere o "accecare" i satelliti nemici

Ecco perchè la competizione per il controllo dello spazio richiede un approccio multipolare e inclusivo
Siamo abituati a leggere le dinamiche delle guerre convenzionali. Eserciti che si scontrano, lancio di missili, carri armati, droni. Tutto sempre più sofisticato e all'avanguardia. Le operazioni di intelligence non sono un'invenzione degli ultimi anni, ci sono sempre state e fanno parte dello scacchiere di ogni conflitto.
Oggi c'è un elemento di cui si scrive e parla pochissimo, che è, però, fondamentale, anche se, evidentemente, non ce l'abbiamo sotto gli occhi o, spesso, lo associamo con superficialità alle attività di Elon Musk. Si tratta dello spazio. Il giovane studioso Giovanni Fulci, ha scritto un e-book per quelli di Aliseo dal titolo "Pax cosmica o vaso di Pandora?" che contribuisce a chiarire, in profondità, cosa stia realmente avvenendo, attraverso un compendio di geopolitica spaziale.
Chi controlla lo spazio, controlla il mondo. Nel terzo millennio, questo è il primo grande paradigma e la sfida delle superpotenze. Si parla di un teatro di competizione sempre più rilevante. Dall’orbita è possibile controllare tutto ciò che avviene sulla terra, con le evidenti conseguenze che ne derivano, in termini di enormi possibilità economiche.
Stati Uniti, Cina e Russia sono, infatti, impegnate in una corsa per la militarizzazione del cosmo, che passa per lo sviluppo di una particolare tecnologia di armi, come gli Asat, in grado di distruggere o "accecare" i satelliti nemici.
Ne risulta - come scrive la rivista Lumina - che "senza una presenza strutturata nell’orbita, è impossibile condurre operazioni militari efficaci sulla terra. Ma non solo. I satelliti sono ormai indispensabili per decine di settori, dall’agricoltura all’analisi geografica, dagli spostamenti alla ricerca. In futuro, poi, sarà cruciale l’accesso alle risorse spaziali, non a caso al centro dei programmi di Washington, Mosca e Pechino".
Da cosa dipende lo space power di una potenza? I fattori sono molti: posizione geografica per accedere a siti di lancio migliori, capacità umane e industriali, demografia, determinazione in questa nuova gara per lo spazio.
L'analisi della geoingegneria dell' "outer space", che si inserisce nella geopolitica contemporanea, evidenzia l'importanza di questo dominio per il potere globale. L'outer space è lo spazio tra l'atmosfera terrestre e altri corpi celesti. La geografia dell' " outer space" non è uniforme; alcune aree sono più strategiche di altre per il lancio di satelliti e il controllo spaziale.
La geopolitica del "outer space" è influenzata da dinamiche simili a quelle terrestri, con il potere che si muove in relazione allo spazio. La geostrategia si concentra su come gli attori possono muoversi nello spazio per raggiungere obiettivi specifici.
La geografia gioca un ruolo cruciale nella definizione delle strategie spaziali. Le regioni equatoriali sono ideali per il lancio di satelliti, come dimostrato dalla scelta della Guiana Francese per il centro spaziale europeo. Le Satellite Ground Control Station (Sat GCS) sono essenziali per il monitoraggio e il controllo dei satelliti.La posizione geografica di un paese influisce sulla sua capacità di operare nello spazio; ad esempio, la Russia ha un vantaggio longitudinale rispetto alla Cina.
Il controllo del "outer space" è fondamentale per la proiezione del potere globale. Gli Stati Uniti rifiutano di definire il confine dello "outer space" per mantenere il controllo assoluto su questo dominio. La lotta per tale controllo è simile a quella per il dominio marittimo e terrestre.
Le missioni future nello "outer space" mirano a sfruttare molte risorse strategiche. Le missioni sulla Luna si concentreranno sul Polo Sud, ricco di risorse idriche e luce solare. I punti lagrangiani sono considerati choke points strategici per il controllo del traffico spaziale. L'outer space è visto come uno spazio in espansione, con potenziali risorse su Marte e asteroidi che potrebbero diventare oggetto di sfruttamento geopolitico.
Il dominio dell' "outer space" è cruciale per la sovranità e la sicurezza globale. La militarizzazione dell'orbita LEO è vista come una strategia per stabilire l'egemonia spaziale. La geopolitica dell'outer space influenzerà gli equilibri mondiali nei prossimi decenni. La crescente importanza dello space power richiede una rivalutazione delle strategie geopolitiche tradizionali.
L'orbita LEO è densamente popolata e presenta il rischio di collisioni che possono innescare una reazione a catena di detriti spaziali. E' la più piccola e popolata, con un'età media dei satelliti bassa.Una densità critica di detriti renderebbe l'orbita impraticabile per futuri satelliti. La catastrofe che ne deriverebbe, avrebbe impatti economici globali, superiori a eventi storici come il crollo di Wall Street del 1929.
Le aree di massimo attrito nella competizione spaziale si sposteranno verso il Polo sud lunare, pertanto è considerato strategico. La guerra nel outer space è già in atto, con l'uso di sistemi soft kill e attacchi cyber.
33 Paesi hanno aderito al Progetto Artemis, che promuove attività pacifiche sulla Luna. Gli Stati partner concordano sulla necessità di stabilire zone di sicurezza intorno alle installazioni. La regolamentazione internazionale del outer space è attualmente in stallo alle Nazioni Unite.
Lo space weather, come le tempeste solari, rappresenta una minaccia significativa per le operazioni spaziali, che possono causare malfunzionamenti nei satelliti e blackout sulla Terra. Probabilmente è già accaduto e qualcuno ha preferito dar la colpa al sovraccarico energetico per favorire lucrative politiche green.
Otto fattori principali influenzano lo space power: geografia, intelletto collettivo, tecnologia, capacità militari, demografia, resilienza, industria ed economia. La tecnologia e l'industria spaziale sono essenziali per il progresso e l'innovazione. Potremmo ipotizzare che sia questo il reale motivo dell'insistenza UE nell'investire miliardi in queste materie, chiedendo grandi sacrifici economici ai Paesi membri?
La competizione per il controllo dello spazio richiede un approccio multipolare e inclusivo. Le LEO potrebbero diventare un'area di conflitto se non si stabiliscono equilibri geopolitici. La pax cosmica potrebbe essere minacciata da nuovi attori emergenti nel futuro soprattutto perché l'egemonia spaziale degli Stati Uniti è vista come una potenziale minaccia all'equilibrio della sicurezza spaziale globale.
L'astropolitica liberale propone un approccio alternativo alla geopolitica spaziale, proponendo la cooperazione internazionale, che necessita di un sistema multipolare con ostacoli ancora da superare. In quest'ottica generale potremmo vedere da un altro lato del prisma l'atteggiamento propositivo e inclusivo del Presidente Donald Trump nei confronti di Putin e Xi Jinping, che sembrerebbe, quindi, molto saggio e accorto..