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Esteri
Parlamento Europeo, i candidati al post Sassoli: Metsola, Bah Kuhnke, Rego e..
Sira Rego (Imagoeconomica)

Parlamento Europeo, nomina nuovo presidente dopo Sassoli: chi sono i 4 candidati in corsa

I tempi della politica sono spietati, anche in Europa. Dopo il triste e prematuro saluto a David Sassoli, il Parlamento europeo cerca il nuovo leader. Una nomina che era già in programma ma che ora assume un connotato più amaro dopo la morte dell'ex presidente italiano del consesso comunitario. In ballo non c'è una semplice poltrona, ma un ruolo chiave. E l'esito della corsa potrebbe anche scompaginare gli equilibri interni della maggioranza Ursula, vale a dire la grande coalizione informale (ma non troppo) che vede riuniti Partito popolare europeo, Socialisti & Democratici e Renew Europe (il gruppo liberale guidato da Emmanuel Macron).

Parlamento Europeo, la favorita è la maltese Metsola (Ppe). Chi è

Prassi vorrebbe che la presidenza spettasse ai Popolari. Dopo il tedesco Manfred Weber e il socialista Sassoli toccherebbe nuovamente all'eurogruppo di centrodestra. E in effetti S&D e Renew Europe non hanno presentato un nome alternativa alla favorita d'obbligo, vale a dire Roberta Metsola. Maltese, Metsola è una professionista in ambito legale, attiva sin da giovane nel Partito Nazionalista maltese, membro del Partito Popolare Europeo. Nel 2013 prese il seggio di Simon Busuttil, dimessosi per essere stato eletto al Parlamento maltese.  Alle elezioni europee del 2014 e del 2019 venne rieletta, risultando in entrambi i casi la più votata del suo partito. Vicepresidente dal novembre 2020, è già presidente ad interim dopo la scomparsa di Sassoli. Sarebbe dunque la scelta più logica e in maggiore continuità.

E in effetti appare lei la grande favorita per prendere il testimone di Sassoli e portare avanti l'esperienza della cosiddetta maggioranza Ursula, questa volta con una guida popolare. E' sposata con un finlandese (lingua che parla correntemente oltre all'italiano) e ha quattro figli. A destare scalpore sono le sue posizioni considerate come anti abortiste.

Parlamento Europeo, socialisti e liberali tentati dalla verde svedese Bah Kuhnke. Chi è

Eppure, la sua vittoria non appare così scontata. I Verdi hanno deciso di candidare un nome in netta controtendenza con il suo. Si tratta di Alice Bah Kuhnke. Deputata svedese e vicepresidente del gruppo Verdi/Ale, nonché membro delle commissioni per le libertà civili, giustizia e gli affari interni e per i diritti delle donne e uguaglianza di genere, Bah Kuhnke ha origini gambiane ed è stata ministra del governo svedese per la Cultura e la Democrazia, direttrice generale per l'Agenzia Svedese per la Gioventù e la Società Civile, Segretaria Generale per il Commercio Equo e Solidale Svezia e direttrice della Sostenibilità presso l'azienda AF AB. 

Non a caso un nome simbolo del progressismo e simbolo di diritti civili. Un nome che potrebbe ingolosire anche i socialisti di S&D e magari anche qualcuno del gruppo liberale di Renew Europe. Se liberali e socialisti decidessero di fare un dispetto a Metsola e tingersi di verde gli equilibri alla guida dell'Europa, senza più la tutrice Angela Merkel, potrebbero cambiare in modo inaspettato.

Parlamento Europeo, i sovranisti candidano il polacco Zlotowski. Chi è

Partono con molte meno chance i due candidati delle ali estreme. A destra, per il gruppo dei Conservatori e dei Riformisti, quello di cui fa parte Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, il candidato è il polacco Kosma Zlotowski. Ex sindaco della città di Bydgoszcz ed ex membro delle due camere del Parlamento di Varsavia, è stato eletto con il Pis (Diritto e giustizia) nel 2014 ed è stato confermato nel 2019. Giornalista, è laureato in filologia polacca e ha un master in Business Administration alla Dominican University di Chicago. Una sua eventuale affermazione sposterebbe l'asse di Bruxelles e Strasburgo più decisamente su una linea ostile alla Russia.

Parlamento Europeo, ci prova anche la comunista spagnola Sira Rego. Chi è

A sinistra c'è invece Sira Rego. Spagnola, 49 anni, è affiliata al Partito comunista. Eletta al Parlamento europeo nel 2019 come volto di una vasta coalizione di sinistra radicale che ha unito anche Podemos. Ex consigliera e responsabile per le politiche abitative di Rivas-Vaciamadrid (nella comunità autonoma della capitale spagnola) si è a lungo occupata di sostenibilità ambientale, parchi e i giardini, la mobilità e i trasporti urbani e la sicurezza dei cittadini all'interno del governo municipale da Pedro del Cura. Diventata il braccio destro di Alberto Garzón all'interno della Sinistra Unita, ne è diventata membro dell'esecutivo federale nel gennaio 2017. 

Le operazioni di voto cominceranno martedì 18 gennaio. Presto il Parlamento europeo avrà un nuovo presidente. Vedremo se avrà anche nuovi equilibri, o se invece vincerà la prudenza.

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