Esteri
Spagna: Sanchez pensa all'indulto per gli indipendentisti catalani

Si va verso una soluzione politica i leader dell'indipendenza per i condannati per le rivolte del 2017
"C'è un tempo per la punizione e un tempo per l'armonia" cosi ha detto Pedro Sánchez in Parlamento per difendere la concessione della grazia per i leader dell'indipendenza condannati dopo i casi delle rivolte per il referendum sulla indipendenza nel Ottobre del 2017. Una decisione che, se presa dal Consiglio dei Ministri, comporterà un alto costo politico per il Governo e anche un alto conto elettorale per il Psoe. “Una decisione che il movimento indipendentista catalano non riconoscerà né ringrazierà mai Sánchez. E una decisione che innesca già, prima ancora di essere presa, un'offensiva a tutto campo della destra”, dice il politologo Juan Carlos Merino.
Ed in effetti questo fatto ha avuto una conferma mercoledi scorso quando il leader del Partito Popolare, Pablo Casado, con una pesante accusa contro il Primo Ministro nella sessione di controllo del Congresso.
Ma Sanchez sembra ormai convinto ad andare avanti per la sua strada “Il governo prenderà una decisione in coscienza a favore della convivenza tra tutti gli spagnoli".
“La Costituzione spagnola include nel suo spirito sia la punizione che l'armonia. C'è un tempo per la punizione e un tempo per l'armonia”, ha assicurato infatti Sánchez. “Il governo prenderà la sua decisione in coscienza. E posso garantire che prenderemmo la stessa decisione come se avessimo 300 seggi", ha insistito, negando che la decisione sulla grazia è il pagamento a Esquerra per mantenere a galla il suo mandato.
"Il governo spagnolo prenderà in coscienza una decisione a favore della convivenza tra tutti gli spagnoli", ha sottolineato. Sánchez ha contrattaccato Casado, sostenendo la difesa della legalità democratica e dell'unità della Spagna. Ed ha anche ricordato che lo stesso Casado, prima delle ultime elezioni catalane del 14-F, ha ammesso che la gestione fatta dall'esecutivo di Mariano Rajoy sul referendum è stata 'un disastro".
"Ha mentito agli spagnoli per vincere le elezioni e il giorno dopo si è accordato con i secessionisti per nominarlo presidente", ha contrabattuto Casado, spazzando via definitivamente il campo da qualsiasi prospettiva di accordi politici fra i due principali partiti, cosa che prima del trionfo elettorale della Ayuso a Madrid sembrava comunque una strada percorribile. Il leader del PP ha accusato Sánchez di "tradire la sua parola", volendo ormai perdonare i leader indipendentisti. Per la concessione di questo provvedimento di grazia si è assicurato che sia necessario prima chiederlo, poi avere il verbale del tribunale di condanna e poi pentirsi e impegnarsi a non ripetere i reati. "Niente di tutto questo è soddisfatto dai suoi partner, ma al contrario", ha lamentato. E ha accusato il presidente del Consiglio di cercare di "salvare un problema personale, trasformandolo in un problema di Stato". "Preferisce rischiare la continuità della Spagna costituzionale in cambio della permanenza al potere", lo rimproverò.