Svizzera, niente piscina per i richiedenti asilo
Continua in Svizzera la polemica sul divieto imposto ai richiedenti asilo di accedere alle strutture sportive e ludiche comunali a Bremgarten, cantone di Argovia, dove lunedì è stato inaugurato un centro di accoglienza.
Oggi è intervenuto il direttore dell'Ufficio federale della migrazione (UFM), Mario Gattiker, che ha giustificato le limitazioni introdotte, riporta il sito di Swissinfo. Le restrizioni per gli impianti scolastici e sportivi - e non per biblioteche, piazze e chiese che restano pienamente accessibili ai richiedenti - sono valide in settimana, ma gli ospiti del centro possono utilizzarli se il municipio ha dato il suo benestare. In tal modo, secondo Gattiker, si tiene conto delle preoccupazioni manifestate dalla popolazione locale: "Vogliamo evitare che molti richiedenti l'asilo si rechino in piscina nello stesso momento", aggiunge.
L'attività scolastica e ricreativa della popolazione deve avere la priorità. "Ci vogliono regole affinché la vita quotidiana tra richiedenti e abitanti si svolga in modo ordinato e possibilmente senza conflitti", dice ancora Gattiker. Si tratta di norme che rispettano i diritti fondamentali delle persone. Il direttore dell'UFM tiene a rilevare che non è prevista alcuna sanzione per chi trasgredisce, a meno che l'ordine e la pubblica sicurezza non siano minacciati.
L'Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati (OSAR) ha protestato contro i divieti imposti agli ospiti del centro e chiesto che venga revocato l'accesso ai luoghi pubblici, perché insostenibile dal punto di vista umanitario e giuridico.