Ankara bombarda l'Isis in Siria e Iraq: 200 morti - Affaritaliani.it

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Ankara bombarda l'Isis in Siria e Iraq: 200 morti

La Turchia ha bombardato obiettivi dell'Is in Iraq e in Siria.  Lo annuncia il premier turco Davutoglu, collegando il raid all'attentato di Istanbul. "Il nostro Paese effettuerà anche raid aerei se necessario e manterrà la sua posizione fino a quando lo Stato islamico abbandonerà le sue aree di confine", ha dichiarato il premier turco durante una conferenza degli ambasciatori turchi riuniti ad Ankara. Secondo fonti ufficiali turche, i miliziani uccisi sono duecento. Intanto il ministro dell'Interno tedesco, Thomas De Maiziere, tornato in Germania dopo la visita lampo a Istanbul, ha dichiarato che non ci sono certezze rispetto l'identità del kamikaze. De Maiziere ha così smentito i turchi, che, sin dal giorno dell'attacco, avevano identificato l'autore in un saudita proveniente dalla Siria di nome Nabil Fadli. In seguito all'esplosione hanno perso la vita 10 persone.

Il portavoce del ministro degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha intanto fatto sapere che uno dei tre cittadini russi arrestati in relazione all'attentato di Istanbul è sospettato dalle autorità russe di avere legami con lo Stato islamico. La Zakharovaha ha poi aggiunto che il nome dell'uomo è Aydar Suleymanov, classe 1984. La notizia, fornita dalla Zakharova durante un briefing con la stampa, spiega il perchè - secondo quanto riportato dalle forze dell'ordine turche - i tre cittadini arrestati nella provincia di Antalaya hanno rifiutato contatti con le autorità consolari russe. L'uomo era già stato inserito nella lista dei ricercati dalle autorità del Tatarstan, repubblica russa a maggioranza musulmana.

Il portavoce ha parlato anche dei difficili rapporti diplomatici tra il suo paese e la Turchia, sostenendo che la politica "distruttiva" perseguita in Siria dal governo di Ankara porta a un ulteriore innalzamento della tensione nella regione.