Ucraina, la Russia: "Gli osservatori Osce non vengano in Crimea"
Il ministero degli esteri russo ha detto che le sanzioni imposte dall'Ue venerdi' nei confronti di 12 personalita' russe e ucraine, come reazione all'annessione della penisola della Crimea, sono "avulse dalla realta'". "E' un peccato che il Consiglio Ue abbia preso una decisione che e' avulsa dalla realta'!", si legge in una nota sul sito del ministero.
La Russia ha espresso l'auspicio che la missione di osservatori Osce (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) in Ucraina abbia successo, ma ha sottolineato che gli osservatori non potranno entrare in Crimea, la penisola che e' entrata nell'orbita del Cremlino. "I russi sperano che il lavoro obiettivo e imparziale degli osservatori internazionali aiutera' a superare" quella che viene definita "la crisi interna" all'Ucraina, si legge nel comunicato del ministero degli Esteri russo. Poi la notazione: "Il mandato della missione riflette le nuove realta' politiche e giuridiche e non si estende alla Crimea e a Sebastopoli che sono diventati parte della Russua".
La Russia, che nei giorni scorsi per tre volte aveva bloccato l'invio di una missione di osservatori Osce in Ucraina, ha cambiato idea dopo che il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha convinto il capo del Cremlino, Vladimir Putin, a sostenere la missione. Adesso chiede che gli osservatori Osce contribuiscano a porre fine al "dilagante banditismo nazionalista" e alle "tendenze ultra-radicali" in Ucraina. Due settimane fa, piu' di 50 osservatori militari dell'Osce hanno tentato di entrare in Crimea, ma sono stati ripetutamente respinti ai valichi di frontiera.