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Esteri
"Fucilati tre soldati ucraini arresi". La denuncia di Kiev, avviata indagine

Kiev, 'in video russi fucilano 3 soldati ucraini arresi' 

Un video diventato virale sui social e pubblicato sui media ucraini mostrerebbe tre soldati ucraini giustiziati dalle forze di difesa russe dopo essere stati fatti prigionieri nei pressi del villaggio di Robotyne, nella regione ucraina di Zaporizhzhia. L'Ufficio del procuratore generale ucraino fa sapere di aver avviato un'indagine su quanto avvenuto. Questo dicembre, durante uno scontro "tre difensori ucraini sono stati catturati. Un'ora dopo, in violazione dell'articolo 3 della Convenzione di Ginevra sul trattamento dei prigionieri di guerra, gli occupanti li hanno uccisi con un colpo di pistola", afferma la procura.

Ucraina: aperta indagine per 3 soldati Kiev fucilati da russi

La procura di Zaporizhzhia, in Ucraina, ha avviato un procedimento penale in relazione all'uccisione di tre prigionieri ucraini che si erano arresi da parte dell'esercito russo vicino al villaggio di Robotyne, esecuzione documentata in un video circolato online. Lo ha annunciato oggi la procura generale ucraina, secondo quanto riportano i media locali. Stando a quanto risulta dalle indagini, a dicembre i militari russi hanno catturato 3 militari ucraini nei pressi di Robotyne, nella regione di Zaporizhzhia, "un'ora dopo, in violazione dell'articolo 3 della Convenzione di Ginevra sul trattamento dei prigionieri di guerra, gli occupanti li hanno fucilati. Questo è un altro caso di grave violazione del diritto umanitario internazionale da parte del Paese aggressore per quanto riguarda il trattamento dei prigionieri di guerra", afferma la procura in una nota riportata dai media ucraini. 

Guerra in Ucraina, Financial Times: “Ue lavora a un piano di riserva da 20 miliardi per Kiev”. Pronti 900 milioni dal FMI

L'Unione europea sta preparando un piano di riserva per fornire assistenza finanziaria all'Ucraina per un importo di 20 miliardi di euro. Lo scrive il Financial Times. Secondo il FT la ricerca di nuove opzioni di finanziamento si è resa necessaria dopo che il primo ministro ungherese Viktor Orban, in occasione dell'ultimo vertice UE di metà dicembre, ha bloccato un emendamento al bilancio comunitario che prevedeva lo stanziamento di 50 miliardi di euro a favore dell'Ucraina nel periodo 2024-2027. Il nuovo schema in discussione implica che i 27 assumeranno garanzie finanziarie per il bilancio dell'UE, e consentiranno alla Commissione europea di prendere in prestito 20 miliardi di euro sui mercati dei capitali per Kiev. L'importo finale del finanziamento dipenderà dalle esigenze dell'Ucraina.

LEGGI ANCHE: Ucraina, Nyt: "Putin sta lanciando segnali per un 'cessate il fuoco'"

Il vantaggio principale di questo schema, scrive ancora il FT, è che non richiede il consenso di tutti i membri dell'UE, e quindi elimina il rischio di un nuovo veto da parte di Budapest. Alcuni paesi, come Germania e Paesi Bassi, avranno bisogno comunque dell'approvazione parlamentare per dare tali garanzie. La decisione sul piano, potrebbe essere presa già al vertice del 1 febbraio, e Bruxelles spera che i fondi arrivino a Kiev entro marzo 2024. Se il piano verrà adottato, l'UE potrà dare garanzie al Fondo monetario internazionale, che a sua volta stanzierà 900 milioni di dollari in nuovi finanziamenti a Kiev, hanno detto le fonti al FT. Lo svantaggio di questo piano è che l'assegnazione dei fondi sarà possibile solo sotto forma di prestiti e non di sovvenzioni, conclude il quotidiano della City.

Guerra in Ucraina, arriva il primo sì del Parlamento turco all'adesione della Svezia alla Nato. Stoltenberg: "Ora ratifica rapida"

La commissione degli Esteri del Parlamento turco ha detto il primo sì all'adesione della Svezia alla Nato. Il ministro degli Esteri svedese, Tobias Billstrom, ha celebrato sui social questa votazione, ricordando che ora è necessario "il passo seguente", cioè la ratifica in aula del trattato di adesione che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha inviato ad ottobre in Parlamento dopo aver paralizzato il processo per oltre un anno, denunciando la mancata collaborazione della Svezia nella lotta ai gruppi curdi da lui considerati terroristi. Al momento non è ancora stato calendarizzato il voto del Parlamento.

Il via libera del presidente turco Erdogan all'adesione della Svezia alla Nato era arrivato il 10 luglio scorso. Stoltenberg, sull'ingresso di Stoccolma nell'Alleanza, si è così pronunciato: "Completare al più presto la ratifica".

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