Esteri
Usa-Iran, la "guerra" a distanza per impressionare: dai sottomarini ai missili ai droni, ecco i messaggi per impressionare
Iran e Stati Uniti e il confronto a distanza: spostamenti di armamenti, esercitazioni, mezzi schierati a scopo di deterrenza. Rendendo pubbliche queste mosse
Usa-Iran, la "guerra" a distanza per impressionare: dai sottomarini ai missili ai droni, ecco i messaggi per impressionare
Gli Usa hanno inviato nel Mediterraneo un sottomarino nucleare con 154 missili cruise: un monito a Iran e Hezbollah. Il Pentagono ha infatti diffuso le foto sull’attività svolta nel Mediterraneo orientale dal sottomarino a propulsione nucleare Georgia, uno dei mezzi schierati a scopo di deterrenza.
Poi, riporta Il Corriere della Sera, sono apparse le immagini di esercitazioni, svoltesi in luglio, insieme ad un nucleo di Marines, altra componente mobilitata da Washington. Altrettanto in chiaro gli spostamenti della nave d’assalto anfibio Wasp che fa d’appoggio alla 24esima Meu (Marine Expeditionary Unit), sempre dei Marines.Uno "scatto", invece, ha riguardato l’arrivo di un F18 della portaerei Roosevelt in una base non rivelata del Medio Oriente: in realtà tutti sanno che si tratta dell’installazione di Muwaffaq Salti, in Giordania. Il caccia è parte di una formazione trasferita in chiave antimissile e antidrone nel territorio giordano, una delle componenti dello scudo approntato dagli Stati Uniti. I vettori, nel caso Teheran decida di mantenere fede alla promessa di ritorsione, verrebbero intercettati anche in questo quadrante. Cosa verificatisi già in occasione della rappresaglia di aprile, con la partecipazione dei giordani. Nei giorni scorsi erano trapelate indiscrezioni su un veto di Amman sulla possibilità per Israele di usare lo spazio aereo del vicino per bloccare gli ordigni ma, altre notizie, sostengono l’opposto.
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Sempre tracciati, continua il Corriere, gli spostamenti di F15 e F22 statunitensi, inviati ad al Udeid, in Qatar, uno dei pilastri del dispositivo militare nel Golfo. Il Central Command, a sua volta, ha annunciato di aver distrutto un lanciatore di missili e due droni degli Houthi nello Yemen in quanto «rappresentavano una minaccia» alla navigazione in Mar Rosso. Bollettini quotidiani che danno il senso di una rete pronta a reagire. La Casa Bianca, come in altre occasioni, "ammonisce" gli ayatollah e segnala l’aiuto a Tel Aviv, rimarcato poi dallo sblocco di fondi per 3,5 miliardi di dollari che il partner potrà usare per acquistare armamenti in Usa.
Il regime iraniano, dall'altra parte, risponde: i pasdaran hanno presentato venerdì batterie di nuovi missili da crociera — occultati in camion «civili» — e gli immancabili droni. La Marina dei guardiani, a sua volta, ha rilanciato un video dove racconta la "filatura" di navi occidentali sempre nel Golfo. Non sono mancati i consueti colpi di logoramento da parte delle milizie amiche. Diversi soldati americani sono rimasti feriti in un'incursione di droni avvenuta venerdì nella regione di al Hasakah, nel nord est della Siria dove sono presenti alcuni avamposti USA.