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Esteri
Usa, vecchi abusi razzisti e paure rallentano le vaccinazioni
Lapresse

Il grande traguardo dell’Indipendence Day dal virus fissato da Joe Biden per il 4 luglio con il 70% di americani vaccinati potrebbe forse non essere raggiunto. Il Presidente, infatti, si sta scontrando con alcuni Stati che diffidano del sistema sanitario nazionale per un passato di abusi razzisti e per paure infondate.

Dopo un record di  3,4 milioni di dosi in un giorno, il tasso di vaccinazione è crollato di oltre due terzi, a circa un milione.

Nel Sud e nel Midwest infatti i più restii al vaccino sono gli afroamericani che , fra l’altro, sono stato quelli più colpiti dal virus.

Ma anche se l'obiettivo sarà raggiunto, si parla di 68/70%  immunizzata, è innegabile che vi sia un’enorme disparità tra i territori costieri e quelli meridionali.

In Louisiana, Mississippi e Alabama i vaccinati sono solo il 35%, mentre in California o nello stato di  New York sono il 60%.

Lo scetticismo degli stati meridionali ha una lunga storia passata.

Tra il 1932 e il 1972, il servizio sanitario pubblico americano aveva condotto uno studio biomedico su 600 afroamericani affetti da sifilide.

Purtroppo l’obiettivo del programma non era curarli, ma seguirne l'evoluzione fisica e mentale portata dalla malattia. Molti sono morti in quell’esperimento, noto con il nome di Tuskegee in Alabama. Ed ora, da quelle parti ,i non vaccinati sono il 70%.

Sono molti gli argomenti che vengono tirati fuori dai tanti che non vogliono il vaccino. Tra questi : che sono stati già contagiati e quindi non ne hanno bisogno, che temono che possa influire sulla fertilità o che il Covid-19 non sia altro che  una manovra del governo per eliminare persone,.

“40 anni fa dopo l'HIV abbiamo visto che molte preoccupazioni sono tornate, nel passato abbiamo approfittato della comunità afroamericana in nome della medicina” dicono molti esperti sanitari.

E’ importante che adesso il rapporto con queste comunità riluttanti cambi. Il segreto non è venire a dire “sono qui per vaccinarti” ma “ siamo qui per rispondere alle tue domande, cosa vuoi sapere sui vaccini e come posso aiutarti?”.

E’ inoltre importante inoltre continuare a creare punti di vaccinazione nel cuore delle minoranze razziali come le chiese, le organizzazioni comunitarie e i centri ricreativi .

Durante il picco della pandemia afroamericani, ispanici e indigeni americani sono morti tre volte di più dei bianchi.

Anche gli ispanici vengono vaccinati più lentamente rispetto ai bianchi. In questo caso le cause sono legate alla disinformazione su costi e sulle preoccupazioni sugli effetti del vaccino.

Molti lavorano part-time e temono che potenziali effetti collaterali impediscano loro di tornare immediatamente al lavoro.

Ma è vitale ripristinare la fiducia in queste comunità altrimenti la battaglia non sarà vinta e la gente si ammalerà nuovamente e morirà.

 

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