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Esteri
Venezuela seduto su un mare di petrolio ma senza benzina

‘Sabotaggio della destra fascista nazionale e internazionale’ così Henry Angel Silva, Governatore di una importante Regione del Venezuela, militare in pensione e militante chavista liquida i momenti di turbolenza e grave disagio che durante queste festività’ hanno colpito il Venezuela. La gente, affamata, e non solo economicamente, da un Governo dittatoriale, e’ scesa nelle strade di molte città’ per reclamare quanto promesso dal Presidente Nicolas Maduro, ovverosia il regalo della borsa natalizia con gli alimenti per la cena ed in particolare con le zampe di maiale, piatto tipico natalizio, tradizionale per il Venezuela così come il panettone per Milano. La crisi del Venezuela. Manca il carburante per gli aerei.

Nulla e’ invece arrivato e il Governo ha attribuito la colpa ai portoghesi, da cui erano state comperate tutte queste leccornie. La verità e’ molto più’ cruda : il tutto non e’ arrivato perché’ gli aerei non hanno volato. Purtroppo il paese, che siede sopra un oceano di petrolio, non ha i soldi per mettere il carburante alle proprie aviolinee.

Infatti i voli, come pure le linee degli autobus urbani ed extraurbani, sono diminuiti del 70% per mancanza di carburante.

In tutto il Venezuela ci sono delle forti carenze di carburante e in molte zone, in particolare nella parte Occidentale, la benzina è razionata e circa il 20% delle pompe è chiuso.

Nella straturistica' Isla Margarita' è molto difficile trovare benzina a 95 ottani.

La crisi del Venezuela. Senza luce per ore

Ma non e’ finita, perchè nella Veglia di Natale e durante la ‘Noche Buena’ a Maracaibo, la seconda citta’venezuelana, la luce se ne è andata per circa sette ore. Pure a Caracas, la capitale, la crisi economica e la mancanza di energia non si possono ormai più’ nascondere : molti i negozi chiusi e pure i centri commerciali, alle prese con un’inflazione drammatica, hanno registrato cali impressionanti delle vendite.

Nonostante il Governo cerchi di nascondere l’evidenza la fame e l’inflazione mordono pesantemente i venezuelani.

E cosi’ accadono fatti che possono destabilizzare ancora di più’ il paese come la recente minaccia del vicepresidente del partito socialista, Diosdado Cabello, di nazionalizzare il più’ importante istituto bancario privato, il Gruppo Manesco, di proprietà’ di Juan Carlos Escotet.

La crisi del Venezuela. Persi oltre 4 milioni di posti di lavoro.

Tutto questo mantiene il Venezuela da 4 anni in un pesante stato di depressione e crisi. Una crisi che porta il presidente della Confindustria venezuelana, Juan Pablo Olaquiaga, a dire che ’nel 2018 potrebbero sparire il 30% delle 3800 aziende private’.

E tutto questo in un paese che, nelle mani di Nicolas Maduro, ha pure perso qualcosa come 4 milioni di posti di lavoro nel settore privato.

Fino a quando il Presidente rimarrà’ al comando immaginando soluzioni impossibili e soprattutto nascondendo l’evidenza di una politica fallimentare?

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