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Meditaggiasca: per conoscere l'eccellenza del Ponente Ligure
Meditaggiasca: per conoscere l'eccellenza del Ponente Ligure

Il 14 e il 15 maggio 2016 tornerà l'appuntamento enogastronomico più gustoso della Riviera Ligure. Giunto alla sua quarta edizione, Meditaggiasca sarà ancora una volta l'occasione per poter conoscere da vicino l'eccellenza gastronomica del Ponente Ligure, grazie all'intervento di famosi chef del territorio e non solo.

Taggia: comune antico e di nobile storia. Il Santuario della Madonna Miracolosa con le sue 14 cappelle laterali, altre chiese ed oratori risalenti soprattutto al periodo rinascimentale, ed ancora i Palazzi Curlo, Anfossi, Asdente, Vivaldi, rendono la visita del centro storico indimenticabile e fanno di questo importante borgo una meta turistica di importanza nazionale. Per l’occasione sono state programmate visite al Convento di San Domenico, famoso per il suo ciclo di affreschi liguri provenzali.

Ma Taggia è famosa anche per la gastronomia e per i suoi prodotti tipici: su tutti per l’oliva taggiasca, una varietà dalle caratteristiche uniche, elemento primario per la produzione di olio extravergine di oliva di qualità superiore, ma anche perfetto ingrediente per tanti intriganti abbinamenti.
 
Quest’anno saranno ben 3 i luoghi di riferimento. La novità è la tensostruttura che sarà allestita in piazza Cavour nel centro storico del borgo dove si esibiranno dalle 11 alle 19 (sabato e domenica) gli chef presentati come al solito da Luigi Cremona con vini in abbinamento illustrati dall’AIS Liguria.
 

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La Fondazione Maria Caterina Pizzio e Alberto Rovera Onlus che, grazie alle iniziative di interesse sociale in cui opera, è da anni un importante punto di riferimento per i più bisognosi, aprirà i suoi eleganti spazi ed ospiterà

Il Sabato:

·         alle ore 10,30 l’ “incontro sulla storia dell’oliva Taggiasca nel ponente Ligure e la sua evoluzione”. Interventi di:Dott. Giuseppe Gandolfo, Dott. Laiolo, Dott.ssa Pallares, Dott. Conio Massimo

·         alle ore 16: la  presentazione del libro “L’uomo che piantava gli ulivi” di Paola De Canis – edizioni Antea – Un saga familiare che, partendo dal lontano 1887, abbraccia per ben sette generazioni, per arrivare fino ai giorni nostri

La Domenica:

·         alle ore 10,30 incontro su olivicoltura e metodi naturali e biologici: dalla coltivazione al frutto. Interventi di: Ass. Italiana Biodinamica – Sezione Ligure Daldi Fabrizio.

·         alle ore 11.30: Premiazione VI° Concorso Olive Taggiasche in Salamoia organizzato dall’Associazione “L’oro di Taggia” in collaborazione con il Comune e la consulenza dell’Organizzazione Assaggiatori

·         alle ore 12.00: Consegna riconoscimento “Meditaggiasca”

E terzo luogo saranno i portici di via Soleri che ospiteranno un’esposizione di una rigorosa selezione di produttori di olive taggiasche, del loro olio extravergine, e di altre piccole realtà dell’agroalimentare del territorio della Liguria di Ponente e in particolare della Valle Argentina, luogo di tradizioni secolari. I banchi saranno aperti dal mattino verso le 10 a sera fino alle 19 del sabato e della domenica.
 
Meditaggiasca 2016 sarà una vera e propria festa che coinvolgerà tutto il borgo ligure per celebrare un piccolo prodotto che nasconde grandi peculiarità conosciute in tutte le cucine del mondo. Festa che si concluderà con un grande brindisi in chiusura di domenica sera.

 

 
Tanti e importanti gli chef che arriveranno a Taggia ad esibirsi sull’oliva taggiasca.
 
Chef famosi d’oltralpe:

 
Julien Bousseau
Allievo di due chef famosissimi come Michel Rostang e Helene Darroze (ambedue con 2 stelle michelin) apre poi il suo ristorante Clovis bistrot gourmand a Tourrettes nel 2008 ottenendo negli anni seguenti la sua prima stella. È il "Pesce" ad essere al centro della sua cultura culinaria unendolo alla passione per l’ortofrutticola coltivata nei suoi giardini di casa.
 
Alain Llorca
Chef di grandissima fama, collezionista di stelle Michelin: successore di Dominique Lestang all’Hotel Negresco (2 stelle Michelin) e poi di Roger Vergè al mitico Moulin de Mougins (altre due stelle) ha infine aperto il suo ristorante ai piedi del bellissimo borgo di Saint-Paul de Vence, anche lussuoso albergo, e ha già ripreso la prima stella Michelin. La sua è una cucina “mediterranea contemporanea” di alto profilo. Hôtel – Restaurant Alain Llorca.
 
C’è chi viene da molto lontano, ma si è ormai ambientato:

 
Haruo Ichikawa
da 24 anni nel nostro Paese, al timone della cucina di Iyo, che per la critica unanime è il miglior ristorante etnico d’Italia, anche stella Michelin. Dopo la formazione fra Tokyo e Los Angeles, è stato nelle cucine dei più importanti ristoranti giapponesi di Milano sino ad approdare nel 2008 all’Iyo. Filosofia: credo giapponese unendo ingredienti e tocchi italiani”.
 
Takeshi Iwai 
Una storia sorprendente, una cascina lombarda, una bottega per comprare questi prodotti e ora anche un ristorante di avanguardia affidato allo chef giapponese Takeshi Iwai (passato per le cucine di Pino Cuttaia, Massimiliano Alajmo, Antonino Cannavacciuolo, Luciano Monosilio, Anthony Genovese e altri ancora). Il 70% dei prodotti che finiscono nei piatti sono dell'azienda: le verdure dell'orto biologico; i cereali per il pane e i dolci; la carne degli animali allevati nell'azienda, da cui si ricava anche il latte per i formaggi; uova e pollame. Risultato: una cucina che sta incantando la critica milanese. Ada e Augusto a Gaggiano (MI).
 
Chef dell’avanguardia italiana:

 
Michele Biassoni
Chef di grande esperienza, ama il confronto, la contaminazione, l’incontro tra occidente ed oriente. Si esibirà a 4 mani con Haruo Ichikawa.
 
Eugenio Boer
Mezzo olandese e mezzo in italiano, esperienze solari in Toscana e nevose in Alto Adige, oggi all’Essenza di Milano propone piatti molto personali. Sulla tavola arrivano sassi, tronchi, cortecce, profumi di aghi di pino, licheni e muschi che aiutano a ritrovare il percorso mentale dello chef, che si ispira ai boschi, ai fiumi, alla natura, agli animali in libertà. Piatti come “il cervo e la sua storia” o l’ ”orto d’inverno” o ancora Passeggiata invernale in Langa”.
 
Terry Giacomello
Lo sbarco di Terry all’Inkiostro di Parma ha subito suscitato l’attenzione della critica per la sua cucina d’avanguardia, per il bagaglio tecnico che esprime, per la bellezza estetica delle sue ricette, per l’originalità del suo stile. D’altronde alle sue spalle sono passaggi importanti in cucine di mezza Europa, con l’ultima e fondamentale esperienza al Noma di Copenaghen.
 
Luigi Taglienti
di Savona, esperienze importanti in Costa Azzurra alla Palme d’Or e in Italia con Santin e Cracco, si impone subito all’attenzione della critica con il suo debutto da chef alle Antiche Contrade di Cuneo. Poi lo sbarco a Milano nella strategica location di Trussardi alla Scala, un locale di grandissimo prestigio dove nel giro di soli due anni ottiene una stella Michelin, due cappelli Guida de L’Espresso, tre forchette (il massimo) per il Gambero Rosso. Da oltre un anno ha lasciato Trussardi e sta ora per aprire il suo nuovo e importante ristorante a Milano, un progetto ambizioso che lo farà sicuramente tornare al vertice della ristorazione italiana.
 
La nuova cucina ligure:
 
Davide Cannavino
30 anni genovese, ha partecipato a Chef emergente di Luigi Cremona per poi affiancare Luca Collami al Baldin e successivamente ampliare il proprio stile con Paolo Lopriore alla Certosa di Maggiano. Protagonista indiscusso dei suoi piatti è il pesce, soprattutto povero. Alla “Voglia Matta” ci si viene innanzitutto per l'amore verso la materia prima ittica, senza preclusioni fra nobiltà e povertà. Il giovane Chef Davide Cannavino e la sua compagna d'avventura Katia puntano sulla semplicità e sulla genuinità degli ingredienti.
 
Sibyl Carbone
Tra i finalisti di Hell’s Kitchen Italia 2014, il talent show culinario affidato a Carlo Cracco, Sybil Carbone è nata a Sanremo nel 1980, attualmente vive ad Alassio dove è titolare del suo ristorante il “Papèi da Turta”, che, nato come una friggitoria ligure, è oggi un ristorante dall'atmosfera raccolta e intima caratterizzato da una spiccata attenzione per la cucina del territorio ligure.
 
Manuel Marchetta
Giovane e talentuoso, interpreta con indubbia valenza la straordinaria varietà qualità e freschezza che l’Ittiturismo Patrizia è capace di offrire ogni giorno alla propria clientela. 
 
Giorgio Servetto
La vera novità del 2016 in Liguria è l’arrivo di Giorgio Servetto nella bella e storica Villa La Pergola di Alassio dove può proporre la sua cucina di alto spessore in un ambiente di pari livello. Una cucina di impronta classica, non chiusa nella connotazione territoriale, ma aperta con curiosità al mondo.
 
Marco Visciola
Chef di Eataly a Genova, giovane, ama la cucina di mare, ma non quella banale. Basta citare qualche sua ricetta come il raviolo di focaccia e crescenza con basilico e acciughe di Camogli, o la finanziera di mare o ancora lo scampo e il foie gras con nocciole, rape fermentate e Nebbiolo. Quale ricetta farà a Taggia? Non lo sappiamo ancora, ma di sicuro non ci annoieremo.
 
E infine il territorio:

 
Giancarlo Borgo
Lo chef delle Macine del Confluente si esibirà liberamente ma anche in originale abbinamento con degli artigiani locali per firmare e lanciare la “torta verde d’autore”.
 
Claudio Manti
La cucina del più famoso ristorante della zona: La Conchiglia, stella Michelin, con lo chef che è in cucina sempre sotto lo sguardo attento di Giacomo Ruffoni e di sua moglie Anna.
 
Danilo Rebaudo
Artigiano panificatore della pasticceria “la Canestra” di Badalucco.
 

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