Pelle di pollo e lumachine di mare illuminano l'Albereta
L'occasione è stata Il Gourmet Festival di Relais Chateaux, l'evento una cena a quattro mani con gli chef Anthony Genovese, bistellato Michelin al Pagliaccio di Roma e Fabio Abbatista Executive chef de L'Albereta, il luogo il ristorante gourmet LeoneFelice all'interno del Relais della famiglia Moretti.
Fabio Abbatista, padrone di casa, già chef emergente nella guida Espresso 2015 secondo l'esperienza di Enzo Vizzari, non solo è emerso, ma viaggia con sicurezza e precisione di sapori ed equilibri, dimostrando coraggio con la maionese che accompagna il suo "Pollo ficatum, agrumi e funghi cardoncelli, la cui parte grassa è proprio la pelle del pollo.
Origini pugliesi da Molfetta ed esperienza internazionale consentono ad Abbatista di lavorare le grandi materie prime con solida tradizione italiana ma anche con fantasia ed ispirazione. Necessarie entrambe per raccogliere, come ha fatto all'Albereta, un testimone "scottante" come quello lasciato da Gualtiero Marchesi. In questo è certamente favorito dal grande livello di ospitalità che la famiglia Moretti, proprietaria della struttura, ha saputo costruire. Le loro cantine Bellavista sono ad un tiro di schioppo e tutto ciò nobilita eccome.
Dicevo della sua fantasia, ecco c'è tutta nei "piccoli bocconi" o "finger food" che dir si voglia che hanno deliziato in abbinamento con Moet&Chandon Champagne Impérial.
Parlo di "Tapioca soffiata allo zafferano e crema di grana padano", "Cecina fritta, maionese al wasabi e mortadella" e "Sfoglie croccanti di pollo al curry".
Da Roma dove la sua cucina genera meraviglie è arrivato per festggiare Relais Chateaux, lo chef Anthony Genovese, italiano anzi di più nonostante il nome essendo nato in Francia da genitori calabresi. Esperienza internazionale di livello in estemo oriente per approdare a Ravello, sulla costiera amalfitana, prima di raggiungere la capitale.
Il suo "Il Pagliaccio" è un'oasia di grande cucina e grande pasticceria (merito di Marion Lichtle) nel cuore della Roma papalina di Campo dei Fiori.
Il primo dei piatti proposti all'Albereta da Genovese è stato "Capesante, scorzonera affumicata". Ottimo equilibrio di sapori e grandi profumi che si levano dal piatto. Interessante la scorzonera, ortaggio simile ad una carota selvatica, scuro e un pò amarognolo lavorata a perfezione.

Del Pollo di Abbatista abbiamo detto e passiamo dunque allo "Spaghetto di grano arso, ricci e lumachine di mare" che giustamente la Guida Michelin cita nel profilo de "Il Pagliaccio" premiato con le due stelle. Un piatto simbolo di Anthony che devvero soddisfa. In particolare la croccantezza delle lumachine di mare cotte come si deve fare.
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A seguire le quattro mani degli chef hanno elaborato "Merluzzo nero, cardo gobbo e bagna cauda" di Abbatista e la "Coda di bue, topinambur e cavoletti di Bruxelles" di Genovese.
Dalle cantine Bellavista sono spuntate bottiglie di "Vigna Leone 2014" un bianco di bella struttura, prodotto solo per familiari e amici, non in commercio. Uno di quei gesti appunto che fanno la differenza nella cura dei tuoi ospiti.
Anche l'olio "Uliveta di Mariella" sapientemente proposto in un piccolo piattino da degustazione, è una riserva privata dei Moretti.
Con i piatti principali è stato servito "Alto 2011" della cantina Petra un Sangiovese di matura espressione che la famiglia produce a San Lorenzo Alto a Suvereto.
Non lasciatevi sfuggire la dedica che sulla retroetichetta scrive Francesca Moretti:
"Petra è il nostro legame con la natura. Qui, dove già Elisa Bonaparte amò le vigne, con la cantina simbolo voluta da mio padre Vittorio, produciamo oggi vini ispirati ai valori di sempre".
Il dessert è stato affidato allo chef padrone di casa "Croccante al sesamo, cioccolato biondo e calamondino". Delicato con il profumato sentore del mandarino nano, il calamondino appunto.
Validissimo abbinamento con Bellavista Franciacorta Nectar Demi-Sec