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Cop26, l'Italia arranca sul clima e scende al 30esimo posto nella classifica

Cop26, l'Italia arranca sulla lotta al climate change: slitta al 30esimo posto della classifica CCPI

“Ancora un altro passo indietro dell’Italia nella classifica dei Paesi per la lotta alla crisi climatica: la Penisola scivola di tre posizioni arrivando quest'anno al 30mo posto in graduatoria”. Risultato raggiunto “per il rallentamento dello sviluppo delle rinnovabili (34mo posto della classifica specifica) e per una politica climatica nazionale ancora inadeguata a fronteggiare l'emergenza climatica”.

Infatti, “l'attuale Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) consente un taglio delle emissioni entro il 2030 di appena il 37% rispetto al 1990”. È quanto emerge in sintesi dal rapporto annuale di Germanwatch, CAN e New Climate Institute sulla performance climatica dei principali paesi del pianeta, realizzato in collaborazione con Legambiente per l’Italia. Nel rapporto si prende in considerazione la performance climatica di 60 paesi, più l'Unione Europea nel suo complesso, che insieme rappresentano il 92% delle emissioni globali.

La performance è misurata, attraverso il Climate Change Performance Index (CCPI), prendendo come parametro di riferimento gli obiettivi dell'Accordo di Parigi e gli impegni assunti al 2030. Il CCPI si basa per il 40% sul trend delle emissioni, per il 20% sullo sviluppo sia delle rinnovabili che dell'efficienza energetica e per il restante 20% sulla politica climatica. “Anche quest'anno le prime tre posizioni della classifica non sono state attribuite, in quanto nessuno dei Paesi ha raggiunto la performance necessaria per fronteggiare l'emergenza climatica e contenere il surriscaldamento del pianeta entro la soglia critica di 1.5 gradi, si legge nella nota.

In testa alla classifica troviamo i Paesi scandinavi che guidano la corsa verso zero emissioni. Danimarca, Svezia e Norvegia si posizionano dal quarto al sesto posto, grazie soprattutto al loro grande impegno per lo sviluppo delle rinnovabili. In fondo alla classifica troviamo, invece, Paesi esportatori e utilizzatori di combustibili fossili come Arabia Saudita, Canada, Australia e Russia”.

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