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Digitale e rivoluzione verde: i pilastri della ripartenza post Covid
(fonte pixerpay)

“Il nostro lavoro di ricerca indaga e quantifica nel dettaglio il contributo delle tecnologie digitali al processo di costruzione di una Net Zero Society, al fine di fornire indicazioni di pensiero strategico rispetto alle priorità per accelerare il percorso verso la neutralità climatica con particolare attenzione al contributo abilitante delle tecnologie digitali. L’innovativo modello di simulazione per la stima del contributo del digitale al processo di decarbonizzazione messo a punto dal gruppo di lavoro di The European House - Ambrosetti dimostra come in Italia, al 2050, il digitale contribuirà in maniera diretta o indiretta all’abbattimento di oltre il 50% delle emissioni di CO2 previsto dallo scenario net zero dell’International Energy Agency” ha dichiarato Valerio De Molli, Managing Partner e ceo The European House – Ambrosetti. 

“Il recente rapporto dell’Intergovernamental Panel on Climate Change, pubblicato ad agosto 2021, contiene chiare indicazioni sui rischi e i costi dei cambiamenti climatici già avvenuti e attesi nei prossimi decenni. Le sue conclusioni costituiscono un ultimo avvertimento a governi, istituzioni, imprese e cittadini che negli ultimi trent’anni, nonostante i numerosi impegni sottoscritti, non sono riusciti a mettere in atto misure concrete ed efficaci per ridurre le emissioni di gas climalteranti”, ha dichiarato Carlo Carraro, Rettore emerito dell’Università Cà Foscari di Venezia e Vicepresidente dell’International Panel on Climate Change delle Nazioni Unite. “Per attenuare questi impatti servono riduzioni immediate, rapide e su larga scala, non solo in Europa, delle emissioni di gas serra, altrimenti limitare il riscaldamento a 1,5°-2°C sarà impossibile. È il digitale il fattore abilitante e accelerante di gran parte delle tecnologie che ci servono per migliorare l’efficienza energetica, procedere verso un’economia circolare, decarbonizzare il sistema elettrico e la mobilità, aumentare la capacità di conservazione dell’energia”.

Secondo quanto emerso e illustrato dallo studio ‘Verso una net zero society. Tecnologie e strategie digitali per un mondo a emissioni zero’ di Atos Italia con The European House – Ambrosetti, il digitale e l’evoluzione tecnologica informatica potranno contribuire ad oltre il 50% del percorso di decarbonizzazione e neutralità climatica italiana da oggi al 2050, realizzando un impatto cruciale e di assoluto rilievo. 

Nella strada italiana per la transizione, sarà necessario implementare 20 leve digitali strategiche, acceleranti o abilitanti – tra Automazione, Intelligenza Artificiale, Internet of Things, High Performance Computer, Digital Twin e Piattaforme digitali – in favore degli 8 settori oggi maggiormente coinvolti nei consumi di emissioni inquinanti del Paese: i trasporti, il settore elettrico, il settore manifatturiero, i servizi, i rifiuti, le famiglie e i consumi domestici, l’agricoltura, i processi industriali e altre fonti fossili. 

Per valutare l’impatto del digitale su questo complesso processo, è stato realizzato un modello interpretativo articolato: un “prisma” attraverso cui filtrare l’apporto delle tecnologie digitali al processo di decarbonizzazione, considerando le 7 dimensioni cruciali di efficienza, circolarità, elettrificazione, sostituzione delle fonti fossili, conservazione dell’energia, rimozione della CO2 e infrastrutture. Il modello di impatto è stato costruito a partire dalla più appropriata letteratura scientifica specializzata, a cui è stata affiancata una operazione di dialogo e rendicontazione diretta a fianco delle principali aziende italiane, capofila nei programmi di decarbonizzazione. 

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