Verdi: la conferenza del clima conclusa con documento deludente
"La Conferenza delle Parti ONU sui cambiamenti climatici si è conclusa con la stesura di un documento assai deludente, con impegni, vincoli e scadenze per nulla stringenti: il percorso verso il vertice COP21 di Parigi 2015 è ora ancora più difficile e quanto mai incerto". Lo dichiarano i coportavoce dei Verdi Luana Zanella e Angelo Bonelli che aggiungono: "A fronte di una dichiarata consapevolezza dei governi di tutti i paesi del mondo della necessità di contenere entro i due gradi l’aumento della temperatura del pianeta, il cambio di passo necessario per imprimere un nuovo orientamento alle politiche ambientali globali non c’è, né l’Europa, che dovrebbe e potrebbe essere potenza leader nella lotta al cambiamento climatico ha giocato il ruolo di traino che le competerebbe”.
"In presenza di movimenti sociali, ambientalisti, e dei popoli indigeni che a Lima hanno rivendicato giustizia climatica, rispetto dei diritti e partecipazione alle scelte e al governo delle azioni concrete sui territori, la Conferenza si è espressa in modo assolutamente insufficiente rispetto agli obiettivi di riduzione delle emissioni dei gas serra, dei finanziamenti necessari per sostenere i paesi più poveri ed esposti, indicati anche nel rapporto Ipcc. Le emissioni globali dovrebbero diminuire dal 40% al 70% tra il 2030 e 2050, fino al loro annullamento entro fine secolo, 336 miliardi in più dovrebbero essere investiti per un piano globale di riconversione ecologica dell’economia”.
“Ancora una volta i governi si sono dimostrati non all’altezza dell’emergenza climatica che è una priorità planetaria sottovalutata e ignorata - cooncludono Bonelli e Zanella -. I Verdi in Italia, in Europa e nel mondo si batteranno ancora più convintamene perché il vertice di Parigi recuperi il tempo perduto e proceda con l’inversione di marcia indispensabile per tentare di salvare il pianeta e il futuro dell’umanità".
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