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Innovazione
Il Premio Felder riporta in Italia Gianvito Vilé, ormai ex "cervello in fuga"
Diana Bracco e Ferruccio Resta

Premio Felder: è il ricercatore pugliese Gianvito Vilé, 33 anni il vincitore del premio di un milione di euro voluto e finanziato da Bracco per onorare la memoria dello scienziato Ernest Felder, che fu a capo della ricerca del Gruppo e a cui si devono importanti scoperte nell’imaging diagnostico

Una decina di candidature di alto livello, una short list di quattro semifinalisti eccellenti, un vincitore che è già rientrato in Italia. È Il trentatreenne Gianvito Vilé il “cervello” selezionato tramite call internazionale rivolta a giovani studiosi di nazionalità italiana trasferiti all’estero, specializzati nel settore della “chimica in flusso”, e in particolare nella “trasformazione dei processi di sintesi chimica da modalità discontinua a continua”.

Dedicato alla memoria del chimico Ernst Felder, a cui si devono grandi scoperte nel campo dell’imaging diagnostico, il premio, del valore di 1 milione di euro ripartito in 5 anni, è stato lanciato da Fondazione Bracco e Bracco Imaging in collaborazione con il Politecnico di Milano e la Fondazione Politecnico di Milano.

L’obiettivo: permettere a un ricercatore di talento di tornare in Italia per lavorare a un programma di ricerca innovativo che può avere importanti ricadute in termini di sostenibilità, efficienza e sicurezza.

Vilé, che dal 2019 è inserito nella lista annuale degli “Scienziati più influenti in Ingegneria Chimica” della Società Chimica Americana e che quest’anno ha pubblicato uno studio sulla rivista Green Chemistry, potrà sviluppare nei nuovi laboratori del Politecnico di Milano e presso il Centro Ricerche Bracco di Ivrea la sua ricerca d’avanguardia. Sarà coadiuvato da Alessandra Sivo, giovane laureata in chimica farmaceutica al Politecnico di Milano, scelta da Vilé come ricercatrice junior per le sue ottime competenze in chimica di base e in ingegneria farmaceutica, che lo accompagnerà in questa nuova avventura tutta italiana.

Gianvito VilèGianvito Vilè
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“La mia attività di ricerca ha sempre integrato metodi di diverse aree della chimica e delle scienze ingegneristiche per progettare processi di sintesi ecologici applicati all’industria farmaceutica e a quella chimica”, spiega Gianvito Vilé, 33 anni nato a Mesagne in provincia di Brindisi nel 1987. “Tali processi usano principalmente materiali nanostrutturati e reattori in continuo, in modo da aumentare l’efficienza e la sicurezza delle reazioni e abbassare i costi di processo, raggiungendo al tempo stesso gli obiettivi di protezione della salute umana e dell’ambiente.

Dopo la laurea magistrale in Ingegneria Chimica al Politecnico di Milano”, continua il giovane chimico, “ho conseguito un PhD con lode in Ingegneria Chimica presso l’ETH, Politecnico federale, di Zurigo in Svizzera dove sono rimasto come collaboratore scientifico. In seguito, ho lavorato ad Allschwil (Svizzera) come capo laboratorio e ricercatore della Idorsia (società spin-out di Actelion), alla stessa ETH — come scienziato ospite, prima, e come ricercatore poi —, e nei laboratori per lo sviluppo di materiali per il monitoraggio continuo degli inquinanti farmaceutici presso la Sensirion di Stäfa (società leader nella produzione di sensori industriali)".

"Sono molto soddisfatto e sarò per sempre grato alla Fondazione Bracco e a Bracco Imaging per avermi dato l’opportunità di rientrare nel mio Paese grazie al Premio Felder, e per avermi coinvolto in progetti di frontiera con chiara rilevanza industriale. Sono felice di essere di nuovo a Milano, una città che ho sempre amato per la sua vocazione scientifica e industriale, e dove mi sono laureato una decina di anni fa. Per aver permesso ciò, devo ringraziare anche la Fondazione Politecnico di Milano e il dipartimento di Chimica, Materiali, e Ingegneria Chimica del Politecnico”.

“Nell’anno in cui celebriamo il decimo anniversario della nostra Fondazione, siamo felici di aver permesso a un grande talento di rientrare in Italia e di aver gettato le basi per la nascita nel nostro Paese di un nuovo centro di eccellenza”, afferma Diana Bracco Presidente di Fondazione e Presidente e CEO del Gruppo Bracco.

“Insieme al Politecnico e alla Fondazione Politecnico di Milano, che ringrazio, abbiamo dato vita a un’iniziativa in netta controtendenza rispetto al fenomeno della cosiddetta fuga dei cervelli. Gianvito Vilé, ricercatore industriale che passa all’accademia, si occupa tra l’altro di una chimica sostenibile, sempre più attenta all’uomo e all’ambiente. Dopo ciò che abbiamo vissuto con il Covid-19, mi auguro che questo premio, che porta il nome del nostro indimenticabile Ernst Felder, possa contribuire a ridare fiducia ai giovani ricercatori italiani”.  

“Bracco è tra i nostri partner più attenti, tra i soggetti imprenditoriali maggiormente partecipi alla vita dell’ateneo. Vero esempio virtuoso di un sostegno alla ricerca che non è finalizzato esclusivamente a progetti mirati, di corto o medio raggio, ma che investe sul talento, sulla crescita della persona, sul capitale umano come primissima leva di ogni cambiamento reale e di lungo periodo. Il Premio Felder riconosce, incentiva e fornisce strumenti a chi sceglie l’Italia, a chi crede nel Politecnico di Milano”, commenta Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano.

"Negli ultimi decenni il rapporto Università impresa ha assunto un respiro sempre più strategico - precisa Andrea Sianesi, Presidente della Fondazione Politecnico di Milano -. Il Premio Felder non si è limitato a finanziare la ricerca avanzata nel campo della chimica in flusso, ma ha creato le condizioni per valorizzarla fornendo, nel contempo, importanti opportunità e una visione: la creazione di un polo di eccellenza su tematiche rilevanti per la salute e lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese. E proprio la ricerca può svolgere un ruolo chiave per uscire dall’attuale emergenza, grazie allo studio avanzato di tematiche di frontiera che saranno determinanti per le sfide future".

CHI ERA ERNST FELDER

Nato il 19 gennaio 1920 a Zurigo, Ernst Felder è cresciuto a Oberrieden, un piccolo villaggio rurale sulla riva sinistra del lago di Zurigo. A scuola mostrò subito un talento per le materie scientifiche, che coltivò studiando chimica all’Università dove divenne l’assistente di un professore di fama mondiale, Gerold Schwarzenbach, a sua volta stretto collaboratore del professor Paul Karrer che pochi anni prima aveva vinto il premio Nobel per la Chimica. Nel 1949, poco più di un anno dopo il matrimonio con Elide, la ditta Cilag (dove lavorava) strinse un’alleanza con la Bracco di Milano e Felder si trasferì in Italia dove diventò capo della ricerca del Gruppo. Le molecole di punta, che ha scoperto per l’azienda della famiglia Bracco, sono dapprima la iodamide e poi lo iopamidolo. Quest’ultimo è ancor oggi un riferimento per l’intera comunità scientifica internazionale.

Foto 27 NEWErnst Felder tra Diana Bracco e il padre Fulvio Bracco. Consegna al professor Felder del modello in oro della molecola di Iopamidolo, Washington 1981
 

 

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