Libri & Editori
Libri illustrati per bambini e per adulti: 5 titoli con cui iniziare il 2022






Libri d’arte, per bambini, edizioni speciali da collezione: quando la bellezza si unisce alla cultura
L’ora d’arte e La seconda ora d’arte di Tomaso Montanari (Einaudi)
Da qui in avanti gli amanti dell’arte troveranno pane per i propri denti. D’altra parte, libri illustrati e ricchi di immagini si sposano molto bene con l’ambito pittorico, architettonico e scultoreo, che in questo caso si trasforma in delle vere e proprie lezioni di piacevole fruizione.
L’ora d’arte risale al 2019, a partire da una geniale intuizione di Montanari, professore ordinario di Storia dell’arte moderna all’Università per Stranieri di Siena. Forte di svariate pubblicazioni alle spalle, il giornalista e scrittore toscano – seguitissimo anche sui social – è riuscito a trasformare un tradizionale libro di storia dell’arte in un’istruttiva passeggiata virtuale tra dipinti, soffitti affrescati, mani scolpite, intagli, immense tele e capolavori di ogni epoca.
Lo stile scorrevole e divulgativo del testo ha reso il primo libro un successo immediato, tanto che nel 2021 è uscito sempre per Einaudi il suo seguito: La seconda ora d’arte . Mentre ci immergiamo nelle atmosfere rinascimentali, classiche o barocche, ci sembra di trovarci nella galleria di un museo o nel silenzio di una chiesa insieme allo stesso Montanari, intento a spiegarci i segreti, le curiosità, la storia e l’evoluzione di ogni opera. Vediamo allora più nello specifico di cosa ci parla uno dei professori più amati d’Italia.
Speciale libri illustrati e da collezione: 4) "L'ora d'arte" e "La seconda ora d'arte" di Tomaso Montanari (Einaudi)
Il primo volume vede in copertina un pittore certamente celebre, ma non così famoso come altri del suo tempo: si tratta di Lorenzo Lotto e la scena rappresentata è tratta da Madonna in trono con il Bambino e i santi Giuseppe, Bernardino da Siena, Giovanni Battista e Antonio abate e angeli (altresì nota come Pala di San Bernardino, oggi conservata presso la Chiesa di San Bernardino in Pignolo a Bergamo). Così, siamo già dentro le spire dell’arte, nei luoghi stessi in cui essa si compie e si manifesta, senza ancora aver aperto la prima pagina.
Se c’è una difficoltà quando si scrivono libri di questo genere, non è soltanto quella di renderli interessanti al grande pubblico senza scadere nella superficialità, ma anche la necessità di operare una selezione: di tutto non si può scrivere, quindi cosa scegliere? E poi, come raccontarlo? È lo stesso Montanari a spiazzarci, rispondendo così a questa domanda: “lo storico dell’arte sa che tradurre i valori figurativi in parole è una scommessa sempre inevitabilmente perduta. Perché se potessimo davvero “dirla”, di quell’opera d’arte non avremmo più bisogno”.
Occorre allora prendere questi libri, bellissimi e ricchi di informazioni – oltre che di immagini –, per ciò che sono: un inizio, uno spunto, magari un invito a recarsi di persona nei luoghi qui raccontati per fare l’esperienza dell’arte, al di là del leggerla. Da Orbetello al Pantheon, da Cimabue a Donatello, da Piero della Francesca a Giovanni Bellini, e poi avanti verso mostri sacri come Caravaggio, Bernini, Salvator Rosa, Goya, Vermeer, si spazia davvero moltissimo in questo viaggio figurato tra le lettere e i colori.
Non è da meno La seconda ora d’arte, che nel 2021 ha riproposto il formato vincente del primo tomo per continuare questa esperienza artistico-letteraria attraverso altre pennellate e altri nomi, ma anche altre città. Mentre nel libro precedente la Toscana gioca infatti un ruolo da protagonista, qui ci spostiamo a Modena, a Camerino, a Napoli, a Superga, a Roma, a Venezia. Si viaggia con l’immaginazione e non ci si limita ad analizzare le opere, ma ci si ritrova a seguire un vero e proprio discorso sull’arte che la osserva da differenti prospettive, crea collegamenti, opera confronti, spiega e permette di comprendere. Ma attenzione: non bisogna mai correre il rischio di cadere nella mercificazione dell’arte, oggi più che mai strumentalizzata per diventare un prodotto pronto all’uso da postare sui social, senza però essere vissuta in profondità. Scrive a tal proposito Montanari: “ammesso (e per nulla concesso) che questa spintissima mercificazione serva a vendere qualche biglietto in più per i musei (che abbiamo cominciato a misurare sul fatturato …), è certo che non alimenta in alcun modo il nostro dialogo con l’arte”. Cosa che riescono a fare, invece, i due volumi editi da Einaudi, nel loro valore tanto contenutistico quanto estetico.
Li consigliamo perché: sono uno strumento utile, forse necessario, certamente originale e autorevole per avvicinarsi al mondo dell’arte, apprezzandolo al di là dell’ovvia retorica che troppo spesso impedisce di interpretarne la vera natura.