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Libri & Editori
Narrativa gotica, arrivano "I demoni di Wakenhyrst"

Questa è una storia che intrigherà gli amanti del thriller, dell’horror – sebbene qui non vi sia niente di troppo macabro –, dello stile gotico e delle atmosfere inglesi in pieno Novecento. A dispetto del titolo, I demoni di Wakenhyrst è agevole e poco spaventoso, così da rendere la lettura piacevole anche per i più paurosi. 
Neri Pozza lo ha pubblicato qualche mese fa e le vendite sono andate molto bene, le blogger ne hanno parlato ovunque e i critici lo hanno saputo apprezzare, complice anche la cover che richiama il tema dell’esoterismo, della stregoneria e della letteratura inglese vittoriana, anche se in realtà questa storia è ambientata nel XX secolo. La casa che si vede in copertina è Wake’s End, il maniero fatiscente in cui un lontano giorno del 1913 lo stimato studioso Edmund Stearne oltrepassò il limite tra ragione e follia, arrivando ad uccidere un uomo in maniera atroce. Di quel delitto, a distanza di circa cinquant’anni, non si sa ancora nulla, poiché l’unica testimone dell’evento fu la sua figlia sedicenne Maude Stearne, che mai aprì bocca sull’accaduto, rintanandosi invece nella grande casa isolata dal resto del mondo grazie a una vasta e spaventosa palude. Eppure, alla veneranda età di quasi settant’anni, per l’anziana signora raccontare quei raccapriccianti fatti è divenuto non soltanto una necessità economica, ma anche personale: è giunto infatti il momento di liberarsi da un immenso peso e di fare i conti con i sensi di colpa che l’hanno tormentata per una vita intera. 

Con abilità e maestria, la scrittrice di adozione inglese Michelle Paver dà vita a un romanzo originale, in parte mistico e misterioso, dove però le scene legate ai demoni, agli spiriti della natura selvaggia, al sanguinoso omicidio e alle ossessioni di una mente insana non sono mai troppo crude e possono quindi essere affrontate anche da un pubblico generalista alla ricerca di emozioni forti. Si respira una suspense palpabile per l’intera durata del libro, che parte dal 1966, anno in cui si risveglia l’interesse mondiale nei confronti del reato commesso da Stearne, per tornare poi indietro all’infanzia di Maud. È lei la vera protagonista di questa storia tutta al femminile, dove ancora una volta scopriamo come il ruolo delle donne all’epoca fosse marginale e la loro intelligenza considerata pari a zero. 
Maud è una creatura che sa amare, sa pensare, sa esprimere un’opinione complessa e prova curiosità nei confronti del mondo, ma la sua natura libera e appassionata si scontra sin da bambina con la totale indifferenza del padre nei suoi confronti, che spesso sfocia in un astio mal celato. Dietro all’immagine dello storico accreditato e del gentiluomo stimato, si cela infatti un’anima macchiata dal peccato, a cui piace fare figli ma non occuparsene; un fervente credente dai valori piuttosto bigotti e al contempo una mente insana che ben presto si lascia influenzare da antichi riti, leggende bibliche, libri aventi Satana come protagonista e strani segnali premonitori. 
È così che, giorno dopo giorno, mentre la vita di Maud diventa una serie frustrante di rinunce, sofferenze e delusioni, quella del padre inizia a percorrere un sentiero parallelo che lo porterà fino ai limiti della follia, espressa in ultimo attraverso l’arte. 

Non manca in questo romanzo così intriso dell’ambientazione inglese – dalla società puritana ai paesaggi acquitrinosi del Suffolk, dalle chiacchiere di paese ai cimiteri quasi vivi nella loro palpabile energia – una storia d’amore e di gelosia che vede Maud protagonista nonostante la sua giovane età. Non aspettatevi però il lieto fine, perché questo è tutto fuorché un romance; o per lo meno, una bella conclusione della storia c’è, ma non è affatto quella che ci si aspetta. 

Insolito, spettrale, ricco di suspense e dal fascino gotico, I demoni di Wakenhyrst non è inseribile in alcun genere specifico, sebbene presenti tratti di ciascuno. Per capirlo e goderselo appieno c’è solo da leggerlo, scoprendone le vicissitudini pagina dopo pagina.      
 

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