Libri & Editori
Primavera 2022, le 5 letture per accoglierla al meglio






Arriva la stagione più bella dell’anno e noi di Affaritaliani.it la accogliamo con cinque libri indimenticabili
Speciale di primavera, i 5 libri consigliati
Come ogni anno e come ogni stagione, Affaritaliani.it dedica uno speciale alla primavera. O meglio, ai libri che vorremmo consigliarvi per questo periodo così magico, di risveglio e rinascita. Abbiamo scelto cinque titoli di recente pubblicazione, spaziando tra generi e autori. Buona lettura, sperando che i nostri consigli possano risultarvi utili!
Il cacciatore di usignoli di Christy Lefteri (Piemme)
Dal titolo alla cover sino ai contenuti, il romanzo dell’autrice inglese Christy Lefteri, già nota per aver pubblicato con successo L’apicultore di Aleppo, ci sembra la scelta più azzeccata per aprire uno speciale dedicato alla primavera. Già questa ragazza coraggiosa e generosa si era fatta conoscere al grande pubblico grazie al suo precedente libro, ispirato all’esperienza di lavoro come volontaria in un campo di rifugiati dell’UNICEF ad Atene. Figlia a sua volta di rifugiati greco-ciprioti a Londra a seguito dell’invasione turca, la Lefteri ha sempre dimostrato una sensibilità particolare nei confronti dell’umanità e delle sue intrinseche differenze, che vanno accolte attraverso la pace e la collaborazione dei popoli. Mai come ora, dunque, la sua narrativa risulta attuale e formativa.
Il tema centrale del nuovo romanzo Il cacciatore di usignoli (Piemme) – che garantiamo saprà commuovervi e toccare le corde della vostra interiorità – è prima di tutto quello della convivenza, intesa come uomini e donne di popoli e culture diverse che stabiliscono un legame e una collaborazione. Attraverso una storia astutamente giocata sui toni del thriller e del mistery, l’autrice ci fa rendere a conto a poco a poco di quanto scarsa sia la nostra conoscenza delle persone con cui trascorriamo la vita, a volte condividendo persino la stessa casa. Ciò vale ancor di più se l’interesse nei confronti dell’altro dovrebbe riguardare la domestica, la babysitter o la badante straniera accolta sotto il nostro tetto, ma di cui spesso non ci importa davvero sapere passato, dolori, problemi.
Ecco allora che emerge il secondo grande tema de Il cacciatore di usignoli, ovvero la dura realtà di chi lascia la propria terra e famiglia per emigrare in un Paese lontano in cerca di lavoro. La scelta è quasi sempre determinata dalla necessità di mantenere economicamente le persone che si amano, talvolta dalla violenza o dalla guerra. Permettiamo loro di entrare nelle nostre case stabilendo un rapporto subalterno, ma raramente li guardiamo come esseri umani uguali a noi, con un passato alle spalle che forse vorrebbero esprimere e invece sono tenuti a tacere.
Attraverso uno stile diretto, talvolta crudo ma al contempo delicato e sobrio, mai sopra le righe, Christy Lefteri ci racconta la storia di Nisha, una domestica proveniente dallo Sri Lanka, per raccontare in realtà le storie di tutti coloro che sono obbligati ad abbandonare genitori, figli, a volte mariti, per cercare una via di uscita, una libertà troppo spesso sinonimo di trappola.
La metafora dell’usignolo è allora quella dell’uccello migratore che finisce nella rete del cacciatore e da lì non riesce più ad uscire, cadendo in una morsa di terrore e angoscia. Qui il cacciatore prende il nome e le sembianze di Yiannis, il quale cattura illegalmente splendidi volatili, tra cui per l’appunto gli usignoli. Gli immigrati in cerca di una nuova casa e di un po’ di serenità trovano invece la loro espressione nella figura della domestica Nisha, che a Cipro lavora per Petra e sua figlia Aliki. Molto interessante è il parallelo tra due madri e due figlie che si trovano a vivere insieme ogni giorno, ma non potrebbero essere più diverse e più lontane; tra loro vi è infatti un’indifferenza a senso unico che diviene dubbio e riflessione solo quando si verifica un’assenza. Così, il giorno in cui Nisha improvvisamente scompare, le persone intorno a lei iniziano a porsi delle domande, aprendo di conseguenza porte sul mondo e su sé stessi che fino ad allora erano rimaste chiuse.
Lo consigliamo perché: è un romanzo potente, scritto con un piglio accattivante per risvegliare l’interesse del lettore sulla trama e poi portarlo a porsi interrogativi più profondi al di là della storia narrata. Efficace e quanto mai attuale.
Speciale primavera 2022: 1) "Il cacciatore di usignoli" di Christy Lefteri (Piemme)