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Anonima Castelli ha un nuovo direttore artistico: è l’architetto Luigi Baroli

L’azienda Anonima Castelli ha un nuovo direttore artistico, ed è Luigi Baroli. Architetto con esperienze in importanti realtà del settore design e moda e premiato nel 1994 col Compasso d’oro, chiamato a sviluppare e coordinare le collezioni interpretando l’anima del marchio e la sua riconoscibilità, proiettandola nel futuro.

Acquisita dalla famiglia Pavan nel 2015, dopo varie vicissitudini che l’avevano portata sull’orlo del fallimento, Anonima Castelli, nata come Ebanisteria nel 1877 e trasformatasi in industria nel 1939, sta vivendo la sua rinascita.

“L’azienda si caratterizza per essere focalizzata sul disegno industriale – afferma Baroli – Orientata in passato sull’arredo da ufficio ha sempre avuto però una vocazione per la realizzazione di oggetti che assolvessero diverse funzioni. Ne è una prova la ormai famosa sedia Plia entrata oltreché in tutti i negozi anche nell’immaginario collettivo”. Sintesi estrema di design essenziale e funzionalità, Plia è nata nel ’67 e ha avuto subito successo grazie al suo rivoluzionario giunto, studiato dall’ufficio tecnico dell’azienda ma soprattutto da Giancarlo Piretti, vero padre di questa innovativa idea che ha rivoluzionato il concetto di sedia pieghevole con il suo studio sul “perno a 3 dischi“.

Dal concetto di Plia, un prodotto di servizio che una volta chiuso ‘sparisce’, si annulla nello spazio, parte la nuova creatività dell’azienda che mira a rielaborare le storiche proposte dalla sedia, al tavolo pieghevole, dalla poltroncina allo sgabello, con nuovi materiali ma utilizzando il giunto anche per realizzare nuovi oggetti che possano essere considerati ‘mobili itineranti’, adatti a seguire il proprietario nei suoi spostamenti nel corso della vita.

Per Anonima Castelli la ricerca di nuovi percorsi, nuove forme e significati nel mondo dell’arredo, rappresentano lo spirito contemporaneo del disegno industriale che si confronta con l’eredità, la storia e l’identità aziendale. Così i prodotti Plia, Plona, Plato e Pluf della collezione M.ITI. – mobili itineranti verrà rivisitata e ampliata per rispondere a una volontà di ritarare questi oggetti senza tempo per le mutate esigenze del mercato. “Ci sarà un ampliamento della gamma di prodotto all’interno della collezione M.ITI. acronimo di ‘mobili itineranti’ ma allo stesso tempo riferimento al ruolo di ‘mito’ raggiunto dai prodotti realizzati con questo giunto, Plia infatti rappresenta la realizzazione del design democratico ed è esposta al settore design del MoMa di New York – prosegue Baroli – Saranno oggetti accessibili a tutti perché vogliamo portare avanti la tradizione del disegno industriale e con essa il contenimento dei costi che ne consegue”.

Per il 2021, inoltre, Anonima Castelli prevede di lanciare una nuova collezione che assolverà a tante tipologie partendo da un unico elemento, prodotti il cui uso può modificarsi in base alle diverse esigente del proprietario nel tempo.

Non solo prodotto, però, nel rilancio di Anonima Castelli che sta già preparando una nuova campagna di comunicazione concentrata proprio sul minimalismo di Plia, sulla sua presenza discreta, sulla sua funzionalità accompagnata dalla capacità di annullarsi nel paesaggio.

Infine, con un nuovo logo, che sottolinea il riferimento alla grande tradizione del disegno industriale, Enrico e Edoardo Pavan, nuova generazione dell’omonima famiglia di imprenditori, ritornano allo spirito delle origini facendo emergere quegli elementi che risiedono nell’identità storica dell’azienda: il bagaglio culturale come incubatore per definire nuovi processi creativi.

Articolo pubblicato su Pambianconews.com

 

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    Tags:
    anonima castelliluigi baroliarchitetturadesign





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