A novembre si spegne Sportitalia. Dipendenti al buio su stipendi e occupazione

di Paolo Fiore
@paolofiore
Che ne sarà si Sportitalia dal primo novembre? "Non lo sappiamo". E di giornalisti e tecnici? "Non lo sappiamo". Sono queste le risposte che il nuovo proprietario delle reti, la Lt Multimedia di Valter La Tona, ha dato ai lavoratori. Per essere più precisi, la risposta non è arrivata da La Tona. "Nonostante le richieste, non lo abbiamo mai incontrato", afferma ad Affaritaliani.it uno dei dipendenti. L'unico incontro è arrivato poco prima della proclamazione dello sciopero, nel primo pomeriggio di martedì, con Orienta Partner, società di consulenza incaricata da Lt Multimedia.
Ma il faccia a faccia non ha prodotto risultati. L'unica cosa certa è che dal primo novembre cesserà l'attività editoriale. "Quando abbiamo chiesto che fine faranno i giornalisti, la riposta è stata 'non lo sappiamo'. Quando abbiamo chiesto cosa andrà in onda la risposta è stata 'non lo sappiamo'. Non ci hanno detto se il segnale sarà spento, se ci sarà un cartello. Queste sono le rassicurazionui che abbiamo".
Al momento, quindi è tutto fermo. Mente i lavoratori (circa 20 giornailsti e una cinquantina di tecnici) hanno anche altri conti in sospeso. Gli stipendi vengono pagati il 10 del mese. A una parte dei dipendenti, solo da poche ore è arrivata la busta paga di settembre, tagliata del 20%. I ticket non vengono pagati da 4 mesi. Ma neppure sulle cifre da saldare i lavoratori hanno ricevuto risposta.
Durante l'ultima trasmissione, uno dei volti di punta della rete, Michele Criscitiello, ha rassicurato il pubblico: "Torneremo tra 7-10 giorni e non cambierà nulla, a parte il nome della rete", che dovrebbe essere Sport1. Secondo le voci raccolte da Affari, Criscitiello sarebbe stato uno dei pochi a parlare con la proprietà. Ma gli altri dipendenti non hanno ricevuto alcuna comunicazione ufficiale. "Alcuni avranno anche avuto rassicurazioni. Ma per gran parte della redazione non è stato così. Non abbiamo notizie sul piano industriale nè garanzie occupazionali". E se per alcuni giornalisti (la parte più giovane dell'organico) resta la prospettiva di un ricollocamento, per i tecnici il silenzio di Lt Multimedia è ancora più pesante.