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Formigli "snobbato" dal Cdx si lamenta, ma sul collega Giletti non dice nulla
Corrado Formigli

E veniamo al punto e cioè che i politici del centro – destra boicotterebbero Formigli. Intanto l’affermazione è quantomeno audace visto che qualche giorno prima è stato ospite da lui proprio il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, poi se altri politici non vengono è segno che gli argomenti e la modalità con cui Formigli li tratta supera i limiti della fisiologia naturale per un conduttore da sempre schierato politicamente con un’altra parrocchia.

Formigli forse non ricorda che in campagna elettorale appoggiò l’inchiesta lunare di Fanpage (e non è la prima volta) su una presunta “lobby nera”, vicenda poi per cui fu chiesta l’archiviazione dalla Procura di Milano senza che il Formigli ne desse poi la stessa rilevanza. E questo è l’esempio più eclatante che forse può aiutare Formigli stesso a capire.

Ma torniamo al presente. Che l’argomentazione di Formigli sia debole lo dimostra subito un fatto: i politici di centro – destra boicottano –dice il conduttore- la “sua” trasmissione ma non La 7. Quindi non si tratta di un editore ostile, perché dopo tutto Urbano Cairo fa il suo mestiere che è quello di fare l’editore abbastanza puro, nel senso che ha messo su obiettivamente in poco tempo una bella corazzata mediatica con il Corriere della Sera e appunto La 7, che si è dovuta insinuare tra De Benedetti, Agnelli e Berlusconi e lo ha fatto bene.

Il problema evidentemente –dicevamo- è proprio con lui e come conduce il programma obiettivamente troppo sbilanciato, puntuto e fazioso, che non garantisce la par condicio sui tempi. E poi la lagna mediatica –diciamolo francamente- non solo non tira ma irrita lo spettatore e ricorda le uscite piagnucolanti di autodifesa di Soumahoro che non furono molto bene accolte dal pubblico ed anzi segnarono la sua rovina mediatica.

Un giornalista reagisce sul campo e non cerca la sua “piazza” e l’ ”effetto Calimero”, visto che oltretutto rischia per proteggere il suo programma di danneggiare invece la sua Rete e suoi colleghi, cioè La 7, che potrebbero poi scontare reazioni che non meritano. Pensiamo che Gruber e Mentana non abbiano preso bene l’uscita di Formigli e neppure il suo editore Cairo.

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