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Il segreto di Freccero: rivoluzionare non solo Rai2 ma tutta la Tv italiana

Molti hanno scritto di Carlo Freccero e del suo trionfale ritorno alla direzione di Rai2, dopo ostracismi (da parte di Silvio Berlusconi), vari promoveatur ut amoveatur, trasferimenti sul satellite (da parte del Pd), processi, "vergognose nefandezze" come egli le chiama senza mezzi termini.

Alla conferenza stampa nella sala degli Arazzi di Viale Mazzini, presa d'assalto da una folla di giornalisti di tutte le testate italiane, il direttore appariva leggiadro come Ariel, lo spiritello dell'Aria della Tempesta di William Shakespeare, tanto era leggiadro e si librava sulle guizzanti ali della rivincita. E tuttavia, la levità del direttore di Rai2 nel riprendere possesso della carica toltagli dal "Potere", quel Potere ora "passato" come ha più volte ribadito (alludendo alla fine del regime berlusconiano e di quello renziano in Rai), era stemperata dall'agguerrito piglio di chi, malgrado il tempo limitato e i pochi mezzi a disposizione rispetto a un tempo, intende lasciare un segno ben preciso e forse indelebile alla "Rai del cambiamento".

Non solo Rai2, dunque ma tutta la Rai. Si ingannano, infatti, a nostro avviso, coloro che imputano a Freccero lo scopo recondito di sfidare Rai1. La sua sfida, semmai, è alla Tv generalista italiana nel suo complesso. L'idea, per esempio, di affidare a una donna statuaria ed estremamente attraente come la giornalista Eva Crosetta il programma religioso Sulla Via di Damasco è già rivoluzionaria di per sé (e non per nulla con questo annuncio egli ha aperto la conferenza stampa). L'idea di un programma dedicato all'Islam è prorompente, televisivamente e politicamente parlando. 

Il concetto della trasmissione L'Ottavo Blog, che spulcerà nei siti non mainstream che lanciano notizie "scomode" e "pericolose" (complottiste, come egli le ha definite) che la Tv italiana preferisce non dare, è l'ariete con il quale Freccero vuole sfondare il muro dell'informazione generalista. E una volta sfondato quel muro in un canale Rai, sarà l'essenza stessa dell'informazione classica veicolata da Viale Mazzini, sempre immutata nel suo rapporto con il potere costituito e con i palazzi istituzionali, a essere messa in discussione. Lo stesso programma di approfondimento politico-economico Povera Patria, da come l'ha raccontato Freccero, potrebbe essere qualcosa di totalmente nuovo nel panorama della Tv italiana, pubblica, privata e digitale.

In conclusione, Freccero affronta i nove mesi che lo vedranno direttore di Rai2 con un approccio hegeliano, di conservazione e al tempo stesso di superamento. Un occhio alla nostalgia, al patrimonio culturale Rai, al "magazzino" così da risparmiare fondi per sovvenzionare nuovi progetti che gli stanno a cuore. Sbaglia chi pensa che il direttore torni a Rai2 per fare il "grillino": Freccero torna a Rai2 per fare solo ed esclusivamente Freccero, e il poco tempo a disposizione, nove mesi, se da una parte sono un deterrente , dall'altro possono trasformarsi in un vantaggio.

Nove mesi nei quali, con qualche sapiente tocco di genio e sregolatezza qua e là, il volto della Rai potrebbe cambiare per sempre. Sì, lo "scapigliato" (in senso letterario) Carlo Freccero vuol lasciare il segno e mutare radicalmente e definitivamente la Tv italiana. DG Salini, Cardinal Bertone e "italietta" televisiva e politica permettendo, è questo il segreto (e lo scopo recondito) del suo ritorno. Freccero, insomma, non vuole passare alla cassa, bensì alla Storia. E non solo della televisione italiana. 

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