Mondadori Pubblicità, Mauri nuovo Ad. Si apre il risiko delle concessionarie

Il Consiglio di Amministrazione di Mondadori Pubblicità ha attribuito le cariche di presidente e amministratore delegato a Ernesto Mauri (nella foto con l'Ad di Rcs, Pietro Scott Jovane). Come anticipato da Affaritaliani.it, ha infatti rassegnato le dimissioni Angelo Sajeva. E' la conferma che la fusione tra Mondadori Pubblicità e Publitalia sarebbe ormai cosa fatta.
All'interno del gruppo nasce la direzione generale. Sarà affidata a Pierpaolo Salvaderi.
“Sajeva ha deciso di interrompere, in pieno accordo con l’azionista Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., il rapporto di lavoro per valutazioni e motivazioni di carattere personale delle quali il Consiglio ha preso atto con rincrescimento”, recita la nota. Che prosegue: “Il Consiglio di Amministrazione è particolarmente grato ad Angelo Sajeva per lo straordinario lavoro svolto dal 2007 a oggi, con una passione e un coinvolgimento fuori dal comune. Grazie alla definizione di nuovi target e aree di interesse, all’ottimizzazione e nel contempo al forte coinvolgimento della rete di vendita e alla creazione di nuovi format, Sajeva ha saputo vincere le difficilissime sfide del mercato con il risultato di mantenere Mondadori Pubblicità in una posizione di leadership per tutti questi anni, in un contesto molto complesso per l’editoria in generale e la pubblicità in particolare. Per questi motivi Mondadori esprime profonda gratitudine ad Angelo Sajeva, al quale augura nuovi e brillanti successi”.
L'addio di Sajeva la dice lunga sulla portata del riassetto. Non sarebbe l'unico in vista. Sull'asse Milano-Torino, si fanno sempre più intensi i contatti. Lo scorso 2 ottobre, l'agenzia di casa Agnelli ha confermato che abbandonerà la raccolta pubblicitaria locale per editori terzi, diventando la concessionaria del solo foglio torinese. Inoltre, uno dei più fidati manager del Lingotto, Raffaella Papa, è stata spedita in Rcs, a stretto contatto con il Ceo Pietro Scott Jovane. Il Ceo, in un recente incontro, ha preferito sorvolare sull'integrazione di Corriere e Stampa, ma ha espresso parole di apertura ai cambiamenti nel settore pubblicitario. "Non vedo segnali di ripresa sul cartace. E in mercati che fanno fatica a crescere, ci sono riflessioni da fare: già il gruppo Riffeser ha preferito Rcs per la sua raccolta nazionale".