MediaTech
Padre Paolo Benanti, l'uomo che ha in mano il futuro dell'Italia legato all'IA
Il teologo ha preso il posto di Amato, guiderà la commissione algoritmi: "Il mestiere del giornalista non sparirà, ma non c'è più tempo da perdere. Ecco perché"
Padre Paolo Benanti, uno dei massimi esperti mondiale di IA. "Vi svelo cosa accadrà nel futuro"
Il governo Meloni non ha perso tempo e dopo l'annuncio del passo indietro di Giuliano Amato dalla presidenza della commissione algoritmi (in aperta polemica con la premier), ha subito nominato il suo successore. Si tratta di Padre Paolo Benanti, teologo morale, accademico ed esperto di intelligenza artificiale a livello mondiale. Il futuro dell'Italia sul delicato tema dell'IA passa quindi da lui. Padre Benanti sembra avere le idee piuttosto chiare. Ma avverte: "Non c'è più tempo da perdere. La sfida - dice Benanti a Il Messaggero - è colossale, non dilazionabile, con un potenziale sconvolgente". La notizia della sua nomina lo ha raggiunto mentre era all'estero e tornava in Italia. "È stato tutto così inatteso, anche le dimissioni del professor Amato. Mi spiace".
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"Sarà la continuazione - prosegue padre Benanti - di un lavoro che stavamo facendo da due mesi. In questi contesti conta la squadra, le persone che vi lavorano. Mi sento un po' come il numero 13 in panchina che ad un certo punto viene chiamato a scendere in campo. Vedremo quello che riusciremo a produrre. La nostra commissione ha però un compito specifico nazionale e riguarda l'impatto dell'intelligenza artificiale sull'editoria. Se sparirà il mestiere del giornalista? Assolutamente no. Lo scopo della nostra commissione è proprio questo. Il giornalista ha un ruolo fondamentale all'interno della società ed è inserito in un comparto cruciale, l'editoria, che in questo momento subisce un'aggressione sui contenuti, sul copyright eccetera".
"Ci si interroga - prosegue Benanti - se l'automatizzazione possa trasformarsi in una sostituzione. Io penso che possa dare all'essere umano la possibilità di fare ancora meglio il suo lavoro. È tutto da determinare e lo spirito è di lasciare all'umano il suo valore e la centralità. Il settore è investito da una rivoluzione, un po' come è accaduto in passato".
La biografia
Paolo Benanti, romano, classe 1973, è un francescano del Terzo Ordine Regolare - TOR - e si occupa di etica, bioetica ed etica delle tecnologie. In particolare i suoi studi si focalizzano sulla gestione dell'innovazione: internet e l'impatto del Digital Age, le biotecnologie per il miglioramento umano e la biosicurezza, le neuroscienze e le neurotecnologie. A fine 2018 è stato selezionato dal Ministero dello sviluppo economico come membro del gruppo di trenta esperti che a livello nazionale hanno il compito di elaborare la strategia nazionale sull'intelligenza artificiale e la strategia nazionale in materia di tecnologie basate su registri condivisi e blockchain. Adesso è arrivata la nomina a capo della commissione algoritmi.