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Raoul Bova dopo gli audio mandati a Martina Ceretti e il tradimento a Rocio Morales: "Ho vissuto un incubo, ma vado in giro a testa alta"
Raoul Bova a Verissimo: "Io continuo a guardarmi allo specchio con serenità, e chi mi conosce sa chi sono. La gente per strada non mi giudica, mi rispetta"

Dagli audio rubati al tradimento a Rocio Morales: Raoul Bova parla a Verissimo della bufera mediatica che l'ha travolto
"È stato un momento molto intenso, che ho dovuto elaborare con calma. All'inizio non riuscivo nemmeno a comprendere l'entità e la gravità di quello che stava succedendo. Non riuscivo ad accettarlo... e mi sono rifiutato di accettarlo. Quando sono arrivate delle minacce, le ho rispedite al mittente. Ho detto chiaramente che non mi sarei mai piegato. Non avevo niente da nascondere e penso che nessuno debba piegarsi alle minacce''. Lo ha detto Raoul Bova a "Verissimo" su Canale 5, dopo la bufera mediatica che lo ha travolto quest'estate.
L'attore ha ammesso di aver denunciato subito l'accaduto: "Quando è arrivato il tentativo di estorsione, ho chiamato la polizia postale. Non ci ho pensato due volte. Credo nella giustizia. Chi fa certe cose sta commettendo un reato. E chi tenta di estorcerti qualcosa, spesso non si ferma lì... e può trasformarsi in un incubo".
Per Bova "bisognerebbe cercare di avere un intervento più immediato". "Bisogna avere il coraggio di andare in giro a testa alta - aggiunge -. Il giudice più importante è lo specchio. Se scappi, vuol dire che qualcosa non va. Io invece continuo a guardarmi allo specchio con serenità, e chi mi conosce sa chi sono. La gente per strada non mi giudica, mi rispetta". Per l'attore "quello che è successo ha superato ogni limite. È stata ripresa una notizia proveniente da un illecito, e quella diffusione andava fermata sul nascere. C'è stato un vero e proprio accanimento, una violenza che mi ha toccato profondamente".
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