Russia–Nato, Iacchetti sbotta da Berlinguer: “Putin? Ci cancella con un peto”. E smonta la “guerra ibrida” - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 11:08

Russia–Nato, Iacchetti sbotta da Berlinguer: “Putin? Ci cancella con un peto”. E smonta la “guerra ibrida”

Enzo Iacchetti provoca lo studio di È sempre Cartabianca: battute al vetriolo su Putin, la Nato e la guerra

Una battuta, una risata amara e uno studio che si congela. Durante la puntata di È sempre Cartabianca del 2 dicembre, Enzo Iacchetti ha commentato senza filtri le parole dell’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato militare della Nato, che nei giorni scorsi aveva parlato della possibilità di una risposta più dura agli attacchi “ibridi” della Russia.

La risposta del comico non si è fatta attendere. Alla domanda di Bianca Berlinguer sul rischio di una possibile escalation con Mosca, Iacchetti ha replicato con la frase destinata a diventare virale:

“Putin? Ci cancella con un peto.”

Una battuta che, nella sua brutalità, fotografa bene il senso di impotenza percepito da parte di una fetta del pubblico di fronte allo scenario internazionale. Ma dietro l’ironia, il messaggio è chiarissimo: la Russia viene vista come una potenza militare schiacciante, mentre la retorica dell’Occidente appare – agli occhi di Iacchetti – più mediatica che reale.

LA STOCCATA ALLA NATO: “NEANCHE KUBRICK L’AVREBBE SCRITTA”

Nel suo intervento, Iacchetti ha criticato apertamente l’idea di un’azione “aggressiva” della Nato contro la Russia sul piano informatico, strategico o difensivo, bollando il concetto come:

“Fantascienza pura. Neanche nei film di Kubrick si direbbero certe cose.”

Secondo il comico, parlare di attacco preventivo o di reazioni dure avrebbe più a che fare con la propaganda che con la realtà militare. Un’osservazione che ha trovato eco anche tra alcuni telespettatori, secondo i quali la rappresentazione della Nato come potenza dominante non tiene conto del reale equilibrio delle forze.

“PUTIN PIÙ INTELLIGENTE DI TRUMP”

Altro momento destinato a far discutere è stato il confronto implicito tra i leader mondiali. Iacchetti, senza mezzi termini, ha dichiarato:

“Putin mi sembra più intelligente di Trump.”

Una frase che ha immediatamente riacceso il dibattito sui social, tra chi l’ha interpretata come una provocazione e chi come una critica indiretta alla classe dirigente occidentale.

Lo stesso Iacchetti ha anticipato le accuse:

“Ora diranno che sono putiniano…”

Ma ha chiarito che il suo non era un endorsement politico, bensì una valutazione personale sul piano strategico e comunicativo.

GAZA, MEDIA E “PRO-PIRLA”

Nel suo intervento, Iacchetti ha anche allargato il discorso al silenzio mediatico su Gaza:

“Non si parla più di Palestina. Ora si leggono solo notizie sui pro-pirla che fanno casino nelle redazioni.”

Un attacco diretto alla narrativa dell’informazione italiana, accusata di concentrarsi più sulle polemiche di contorno che sui drammi reali dei conflitti.

UN COMICO CHE FA POLITICA?

Ormai presenza fissa da settimane, Iacchetti a Cartabianca non è più solo l’ospite ironico: è diventato una voce politica, scomoda, imprevedibile, polarizzante.

Non propone soluzioni, non costruisce analisi geopolitiche complesse, ma lancia frasi che colpiscono allo stomaco. Ed è proprio questo che divide il pubblico: c’è chi lo vede come la voce del “popolo disilluso” e chi come un intrattenitore che semplifica eccessivamente temi enormi.

Una cosa però è certa: quando parla, si ascolta.