Il Galaxy Note 2021 potrebbe non vedere la luce quest'anno: a dirlo è la stessa Samsung nella riunione annuale degli azionisti, riportata da Bloomberg, anche se la questione non avrebbe nulla a che vedere con l'allarme lanciato dalla stessa azienda sulla carenza globale di semiconduttori.
"La serie Note è posizionata come un modello di fascia alta nel nostro portafoglio aziendale", ha affermato DJ Koh, capo del mobile. “Potrebbe essere complesso lanciare due modelli di punta in un anno".
La conglomerata elettronica sudcoreana ha poi messo in chiaro le ricadute che la carenza globale di chip potrà avere, non solo sull'industria automobilistica ma, più in generale, su tutto il settore tecnologico. "C'è un grave squilibrio tra domanda e offerta nel settore IT a livello globale. È difficile dire che il problema della carenza è stato risolto al 100%", ha detto il co-amministratore delegato, Koh Dong-jin in una riunione degli azionisti.
Lo rivela il Financial Times, che ricorda i precedenti allarmi di Ford e General Motors sulle carenze di semiconduttori. Da tempo i principali produttori globali di chip faticano a stare al passo con la domanda del mercato, che è aumentata a causa di vari fenomeni tra cui la pandemia da coronavirus e la guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti. Per ora questa carenza globale di microchip ha colpito quasi esclusivamente il settore automobilistico, dove sono essenziali per il funzionamento di moltissimi elementi non meccanici di un’automobile, dal computer di bordo ai sensori di parcheggio.
Ma Samsung, che tra l'altro è anche uno dei più grandi produttori di microchip del mondo, ha fatto sapere che i problemi di fornitura potrebbero interessare la produzione di altri apparecchi, come per esempio computer e console. Anche Qualcomm, un’azienda americana che progetta microchip per smartphone e vari device, ha recentemente detto le stesso cose.
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