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MediaTech
Sole 24 Ore, crescono i ricavi digitali. Del Torchio lascia.

Nei nove mesi del 2016, il Gruppo 24 ORE ha conseguito ricavi consolidati pari a 208,4 milioni di euro e si confronta con un valore pari a 227,4 milioni di euro dello stesso periodo del 2015[1] (-18,9 milioni di euro). Tale variazione è attribuibile per 8,7 milioni di euro al deconsolidamento delle controllate Newton Management Innovation e Newton Lab. Al netto della variazione di perimetro, i ricavi consolidati registrano un calo di 10,2 milioni di euro principalmente riconducibile al calo dei ricavi pubblicitari pari a 4,9 milioni di euro (-5,7%) e alla diminuzione dei ricavi derivanti dalla vendita di collaterali, libri e periodici cartacei pari a 3,5 milioni di euro (-20,2%).

I ricavi digitali complessivi del Gruppo ammontano a 73,8 milioni di euro e sono pari al 35,4% del totale dei ricavi (erano pari al 32,9% nello stesso periodo del 2015) in calo dell’1,5% rispetto al 2015. I ricavi digitali da contenuto informativo complessivi ammontano a 56,0 milioni di euro e si confrontano con un valore pari a 54,8 milioni di euro (+2,2%) rispetto ai primi nove mesi del 2015.

I ricavi diffusionali del quotidiano (carta + digitale) sono in calo di 1,3 milioni di euro (-2,4%) rispetto allo stesso periodo del 2015 e ammontano a 50,6 milioni di euro. In crescita di 2,4 milioni di euro i ricavi da contenuto digitale informativo del quotidiano e dei quotidiani verticali (+12,6%).

I ricavi pubblicitari, pari a 80,4 milioni di euro, sono in diminuzione di 4,9 milioni di euro (-5,7%) rispetto allo stesso periodo del 2015, principalmente per il venir meno di alcune concessioni di editori terzi, al netto delle disomogeneità di perimetro i ricavi dell’area sono in calo del 3,8%.  Il mercato di riferimento registra nel complesso una flessione del 3,0% (fonte Nielsen gennaio – agosto 2016). 

I ricavi dell’Area Cultura, pari a 13,0 milioni di euro, sono in calo di 0,2 milioni di euro (-1,9%), rispetto al 2015, per il calo dei visitatori alle mostre.

Il Margine Operativo Lordo (ebitda) è negativo per 25,3 milioni di euro e si confronta con un risultato rideterminato negativo di 12,5 milioni di euro per i primi nove mesi del 2015. Tale variazione è dovuta principalmente al calo dei ricavi ed a oneri non ricorrenti pari a 9,1 milioni di euro, oltreché a minori proventi operativi. L’ebitda al netto degli oneri non ricorrenti è pari a -16,2 milioni di euro.

Il risultato operativo (ebit) è pari -46,9 milioni di euro e si confronta con un ebit rideterminato di -24,3 milioni di euro nel 2015 ed include oneri non ricorrenti pari a 15,1 milioni di euro. L’ebit al netto degli oneri non ricorrenti è pari a -31,8 milioni di euro. 

Il Gruppo chiude i nove mesi del 2016 con un risultato netto negativo di 61,6 milioni di euro, che risente della svalutazione di imposte anticipate per 10,4 milioni di euro, e si confronta con un risultato negativo rideterminato di 26,1 milioni di euro del 2015. Al netto degli oneri non ricorrenti il risultato netto è pari a -35,1 milioni di euro.

 Il Gruppo al 30 settembre presenta un Patrimonio Netto pari a 16,4 milioni di euro, con una diminuzione di 70,8 milioni di euro rispetto al patrimonio netto al 31 dicembre 2015, pari a 87,2 milioni di euro, per effetto della perdita del periodo pari a 61,6 milioni, nonché per la riesposizione di alcuni dati comparativi e altre variazioni per complessivi 9,2 milioni. 

 Il patrimonio netto al 30 settembre 2016 della Capogruppo ammonta a 18.229 mila euro, a fronte di un capitale sociale di 35.124 mila euro, al disotto del limite previsto dall’art. 2446 del codice civile.

Il Consiglio di amministrazione ha preso atto della situazione patrimoniale e ritiene che, ai sensi dell’art. 2446 c.c., debba essere convocata senza indugio l’Assemblea per gli opportuni provvedimenti, entro i termini previsti dalla legge. Pertanto invita il nuovo Consiglio di Amministrazione che sarà nominato dall’Assemblea degli azionisti del 14 novembre 2016, a procedere senza indugio nel rispetto dei termini previsti dalla legge.

La posizione finanziaria netta è negativa per 40,8 milioni di euro e comprende per 6,6 milioni di euro il debito residuo relativo al sale and lease back della rotativa di Bologna. La posizione finanziaria netta si confronta con un valore al 31 dicembre 2015 rideterminato negativo per 33,9 milioni di euro, in peggioramento di 6,9 milioni di euro.

Alla luce dei risultati economici, finanziari e patrimoniali rilevati nei primi nove mesi del 2016, si sono rese necessarie valutazioni da parte degli amministratori in merito alla sussistenza del presupposto di continuità aziendale anche nella redazione del Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2016 analogamente a quanto già rilevato nella Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2016. Gli amministratori, nel Consiglio del 3 novembre 2016, hanno approvato il piano industriale 2016 – 2020, le cui linee guida erano state approvate il 27 settembre scorso. E’ stata ottenuta la disponibilità delle banche finanziatrici a ridefinire la struttura del debito ed è in corso di approvazione uno standstill.

La Confindustria, azionista di maggioranza, ha dato la disponibilità a valutare positivamente un eventuale aumento di capitale. Pur in presenza di significative incertezze gli Amministratori hanno redatto il Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2016 sulla base del presupposto della continuità aziendale, in quanto ritengono che il Gruppo possa disporre di adeguate risorse finanziarie per continuare ad operare in futuro come entità in funzionamento.

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trimestrale sole 24 orelettera del torchio ai dipendenti





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