Si spacca la redazione del Sole 24 Ore a poche ore dal voto di gradimento sul direttore Fabio Tamburini: un gruppo di giornalisti si schiera contro le procedure di espressione delle preferenze e lo scrutinio proposte dal Cdr, l’organo sindacale interno.
“Premesso che in Assemblea non sono state votate le modalità di votazione per la mozione sul ‘gradimento’ (non sfiducia) al direttore, ma ne è stata data una comunicazione veloce en passant alla fine dell’assemblea da Giovanni Negri, quando si stava per votare la mozione sul comunicato, e vista l’incredibile velocità con cui avete proceduto, senza dare il tempo di fare obiezioni, peraltro adottando una modalità che in una precedente assemblea era stata già esclusa (il voto presso la Lombarda), ci troviamo qui all’ultimo momento a chiedervi di sospendere il voto e, per essere corretti, convocare un’assemblea che ne stabilisca le modalità”, scrivono infatti oltre 33 giornalisti della testata in una lettera firmata e indirizzata ai componenti del Cdr e di cui Affaritaliani.it è giunto in possesso.
“Come è già stato segnalato in una precedente mail - aggiungono poi - il meccanismo scelto non garantisce la libertà e la segretezza del voto e neanche la certezza degli esiti”. Ed argomentano, anticipando l’impugnazione: “Vediamo perché. Il presidente della Lombarda (il sindacato di categoria, ndr) non è un soggetto tenuto, in virtù di tale ruolo, al segreto. Quindi tutto sarebbe rimesso al suo buon cuore: non si procede così per una votazione ufficiale. Siccome per la segretezza del voto inoltre non sarà possibile l’accesso alle schede, in realtà, pure con tutta la fiducia nel soggetto individuato come deputato allo spoglio, non ci sarà nessuna certezza dell’esito. La procedura è quindi del tutto illegittima perché le caratteristiche dei meccanismi del voto non ne garantiscono né la certezza degli esiti, né la segretezza. Ribadiamo anche collettivamente che le considerazioni che precedono non comportano nessuna valutazione personale circa il presidente della Lombarda. Per i motivi che precedono non parteciperemo al voto al quale non riconosciamo alcuna validità e rispetto ai cui esiti ci riserviamo l’impugnazione in ogni sede”.
Ma da cosa è nato lo scontro in Via Monte Rosa? Domenica 15 novembre, dopo la pubblicazione della seconda puntata dello speciale di quattro pagine (otto in tutto) dal titolo “Il coraggio del futuro”, che ha portato - ha lamentato il Cdr in un comunicato apparso sul quotidiano - il giornale a dare spazio a oltre 25 articoli tra interviste e interventi di alti esponenti di Confindustria (l’editore, ndr), in primis i vicepresidenti di Carlo Bonomi, l’organo sindacale ha espresso la propria contrarietà alla riduzione del Sole 24 Ore a un mero “house organ, sul quale i contenuti scelti dal nostro editore vengono inseriti in quantità smodata, senza filtro e senza mediazione dei giornalisti”. Contrarietà espressa al direttore per tutelare l’”autorevolezza” della testata e a cui Tamburini ha risposto duramente: “Chi mi conosce sa che i firmatari del comunicato dovrebbero provare qualche vergogna”.
L’assemblea dei giornalisti ha ritenuto la replica inaccettabile e, dopo aver espresso solidarietà ai rappresentanti sindacali, ha approvato (con i sì al 95%) la mozione del Cdr che ha chiesto il voto di fiducia sul direttore e che il comunicato di domenica venisse ripubblicato interamente sull’edizione di martedì, ottenendo anche la risposta dell’azienda.
“E’ inammissibile che in un comunicato si travalichi la normale dialettica sindacale. Esprimiamo, al contempo, piena solidarietà al direttore”, è stata a sua volta la presa di posizione del gruppo editoriale. Oggi il voto, in un clima a dir poco infuocato.
Commenti