Tutti vogliono le startup: Londra anima la concorrenza fiscale
Gli innovatori corrono oltremanica. Londra ha puntato sul mondo delle startup. A tal punto da convincere anche i giovani che più di altri avevano resistito alle sirene di sua maestà.
Nessuna capitale europea tiene il passo. Tra incubatori e venture capitalist, Londra ha ormai realizzato quel progetto di Tech City che, con la spinta del sindaco Boris Johnson e del premier David Cameron, mirava a replicare nell'isola il modello Silicon Valley.
Mobile, big data, design. Cameron non perde d'occhio l'equilibrio di bilancio, ma non ha rinunciato a forti incentivi fiscali per le startup. Per i business angels c'è una tax cretid di 30 mila euro su 100 mila di investimento. E le imposte sulle plusvalenze sono limitati al 10%, un quarto rispetto alla Francia .
Una concorrenza fiscale che spinge anche gli altri Paesi a cambiare. Non fa eccezione l'Italia. Il 20 marzo è stato pubblicato sulla Gazzetta il decreto incentivi per le startup. Cosa prevede? Per le persone fisiche la detrazione dall’imposta lorda sui redditi è pari al 19% della somma investita nelle imprese innovative, fino a un importo massimo di 500 mila euro. Per le società la deduzione dal reddito imponibile è invece pari al 20% della somma investita nel capitale sociale delle startup, nei limiti di un importo massimo pari a 1,8 milioni di euro.