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Tg1, retroscena bollenti a viale Mazzini: Chiocci dice no a Meloni e a Palazzo Chigi. Ma i rumor scuotono la Rai
Ecco cosa c’è (di vero) dietro le voci sul direttore del primo telegiornale della televisione pubblica

Tg1, Chiocci, Palazzo Chigi, il preserale e quell'access che non c'è stato. Retroscena
La notizia che ha -un po'- scosso la televisione in queste ultime ore è stata quella lanciata dal Foglio, giornale questo solitamente molto vicino a Giorgia Meloni, per cui Gianmarco Chiocci, attuale direttore del Tg1, passerebbe a gestire la comunicazione di Palazzo Chigi, affiancando Fabrizio Alfano, che segue già tutta la comunicazione dell'attuale compagine governativa.
Una notizia che ha fatto rumore all'interno dell'ambiente Rai e dintorni, uscita proprio il giorno dopo del micro "sorpasso" del Tg5, tanto da creare capannelli virtuali fra i dipendenti della tv pubblica, i politici e i giornalisti italiani. Insomma, la vera domanda che tutti si facevano era questa: sarà vero? Posto che quello che scrive il Foglio, soprattutto quando si parla dell'attuale Presidente del Consiglio e dintorni è molto credibile, Gianmarco Chiocci cederà davvero alle lusinghe della premier?
Lui, parlando con la redazione del suo Tg1, ha smentito il tutto rassicurando i suoi giornalisti. "Non me ne vado, sto bene al Tg1. In questi due anni e mezzo ne ho ricevute molte di proposte, ma non intendo darvi corso- Non vi convocherò di nuovo se anche nei prossimi giorni dovessero uscire altre indiscrezioni simili, vi ho già detto tutto". Parole estremamente chiare, dopo quelle pronunciate sempre da lui all'Adnkronos, di cui è stato direttore prima di approdare al primo telegiornale italiano.
"Di vero c’è solo che nei giorni scorsi (la premier) mi ha sondato informalmente per capire una mia eventuale, futura, disponibilità nella gestione della comunicazione, affiancando il collega Fabrizio Alfano che segue già tutta la comunicazione di Palazzo Chigi e del Consiglio dei Ministri. Una chiacchierata come tante altre in questi mesi, a cui non è seguita assolutamente alcuna decisione da parte mia. E’ ovvio che, qualora dovessi prenderla in considerazione, ne informerei per tempo prima l’azienda, dimettendomi conseguentemente da direttore. Ma allo stato, ripeto, non c’è nulla".
Anche qui tutto molto chiaro. Ma quando escono queste notizie, il grande elefante chiamato Rai inizia sommessamente a barrire. Cosa che puntualmente è accaduta. Qualcuno osserva che, come si è già vociferato in passato, i rapporti fra l'attuale AD Rai Giampaolo Rossi ed il direttore del Tg1 non siano idilliaci, tanto che c'è un pettegolezzo che in molti giurano sia più di un semplice pettegolezzo.
Cioè che Chiocci, volendo ribadire la sua vicinanza con la premier, ambisca al posto di AD (anche se lo ha smentito tempo fa) andando ad occupare la poltrona più alta della tv pubblica, con un suo fedelissimo alla guida del Tg1, magari Costanza Crescimbeni, attuale vice direttrice. Oppure restare alla direzione del Tg1, ma con un AD più nelle sue "corde". Leggende, si affretta a dire qualcuno. Rossi è saldamente sulla poltrona di AD fino al termine del suo mandato.
Tutto però è forse molto più semplice e affonda nella creazione del palinsesto estivo quando dal settimo piano era arrivata la richiesta di un'access estivo che andasse a sostituire Affari tuoi. Poi la cosa non si è fatta, con grande rammarico dell'AD, arrivando ad allungare di un mese il gioco dei pacchi, affidando poi il compito di sfidare La ruota della fortuna, di cui già si sapeva da tempo l'idea Mediaset di mandarlo in onda da luglio, con il solito Techetechetè.
Tutto questo ha creato un certo "sconforto" da parte del direttore del Tg1 che in questi mesi alla guida del primo telegiornale italiano ha ben capito l'importanza del programma che viene prima (in questo Reazione a catena ha fatto bene il suo dovere battendo Sarabanda) e del programma che segue. Ora vedremo cosa accadrà da stasera con il ritorno di Affari tuoi che sfiderà La ruota della fortuna.
Sullo sfondo questa richiesta di Palazzo Chigi a Chiocci per la guida della Comunicazione dell'attuale compagine governativa. Qualcuno dice usata quasi come arma per arrivare, se dobbiamo avvalorare certi pettegolezzi di cui sopra, a mettere in cattiva luce l'attuale AD, che serafico se ne sta a guardare queste trame come Tyron Lannister del Trono di spade. Un AD però con la ferma intenzione di volere nella prossima estate un access nuovo su Rai1, con o senza Stefano De Martino, che quest'anno ha preferito girare l'Italia con il suo one man show.
In realtà però Chiocci, si affretta a dire qualcuno, vorrebbe solo che il suo Tg1 abbia l'attenzione che merita il primo telegiornale nazionale da parte dei vertici Rai. Questo perchè alla fine della fiera la Rai ed il Tg1 in primis sono una malattia che ti entra nelle ossa per sempre, come -intimamente- sanno tutti quelli che l'hanno avuta.
Intanto la prima mossa di ieri sera è stato lo spostamento del break pre-Tg1 delle 20 all'interno di Reazione a catena, questo per permettere al Tg1 di partire a schiaffo subito dopo il quiz di Pino Insegno che però, con questa mossa, potrebbe uscirne penalizzato, proprio nella sera in cui è tornato con puntate inedite Avanti un altro su Canale 5. La decisione è stata presa ieri dall'AD e dal direttore dell'intrattenimento day time, sentita Rai Pubblicità. Insomma una specie di sindrome della coperta corta, staremo a vedere il verdetto degli ascolti di oggi e soprattutto quello di domani.