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Medicina
Bayer a Healthytude: oggi il talk show sull’arteriopatia periferica (PAD)

Bayer è Gold Sponsor di Healthytude, la settimana milanese dedicata alla salute, con l’iconico Design District di Porta Nuova, trasformato in polo del benessere per le giornate dal 16 al 23 giugno.

Ieri al convegno “Healthytude. Un nuovo concetto di salute”, l'a.d. di Bayer Italia Monica Poggio è intervenuta sul tema dell'innovazione nel farma e in agricoltura, le due aree nel quale l'azienda è leader.

Oggi alle ore 11.30 si svolgerà al The Mall di Piazza Lina Bo Bardi il talk show aperto al pubblico di sensibilizzazione sull’arteriopatia periferica (PAD) dal titolo "Ascolta le tue gambe: conosci la malattia delle vetrine?”, una patologia che può avere gravi ripercussioni sul benessere sia degli arti che sul sistema cardiovascolare. Al centro del dibattito i sintomi, i fattori di rischio e gli stili di vita per una vita più sana.

L'arteriopatia periferica (PAD) è una patologia cardiovascolare caratterizzata dalla riduzione dell'afflusso di sangue alle arterie, causata dall'ostruzione e/o dal restringimento di queste ultime. Interessa più spesso le arterie degli arti inferiori.

L'arteriopatia periferica (PAD) è correlata ad aterosclerosi, ossia l’accumulo patologico di materiale lipidico (colesterolo, fosfolipidi, trigliceridi), proteico e fibroso nello spessore delle arterie che porta al restringimento ed indurimento delle arterie colpite.

L'arteriopatia periferica (PAD) è una malattia che ha una grande incidenza nell’anziano: si stima che a soffrirne sia un ultrasettantenne su tre. Il fumo di sigaretta, l'assenza di esercizio fisico e la presenza di patologie come il diabete sono fattori di rischio che possono incrementare l’incidenza di questa malattia anche nei giovani.

L'arteriopatia periferica (PAD) può, quando non si manifesta in forma grave, essere asintomatica o presentarsi con una sintomatologia lieve. Sintomo caratteristico dell’arteriopatia periferica è la zoppia intermittente, cioè non costante (in latino claudicatio intermittens).

L'arteriopatia periferica (PAD) ha anche un nome colloquiale: “malattia delle vetrine”. Questa patologia è caratterizzata da dolore soprattutto a livello del polpaccio che insorge durante la deambulazione e scompare dopo pochi minuti di riposo. Tipicamente i pazienti descrivono questo tipo di dolore durante una passeggiata riferendo, inoltre, di essere costretti a fermarsi per qualche minuto, per esempio davanti ad una vetrina, per aspettare la sua scomparsa. Di qui il nome appunto di “malattia delle vetrine”.

Il talk show “Ascolta le tue gambe: conosci la malattia delle vetrine?” rientra in una campagna di prevenzione e sensibilizzazione sulla arteriopatia periferica (PAD) promossa da Bayer.

Vi parteciperà  anche il Dottor Claudio Cimminiello, Responsabile dell’Ufficio Studi e Ricerche della SIAPAV
(Società Italiana Angiologia e Patologia Vascolare).

L'arteriopatia periferica (PAD), nella sua forma grave, può causare dolore a riposo, atrofia tissutale, necrosi ed ulcere ischemiche che possono portare alla cancrena e trombosi con disabilità/perdita degli arti e, come conseguenza estrema, decesso.

Il trattamento dell’arteriopatia periferica (PAD) è molto importante non solo per ridurre il rischio di una possibile perdita dell’arto colpito, ma anche per limitare il rischio di infarto e ictus, eventi cardiovascolari strettamente connessi all’arteriopatia periferica.

“Il problema consiste nel fatto che la metà dei soggetti affetti da arteriopatia periferica (PAD) non sanno di averla, perché non hanno sintomi – afferma il Dottor Claudio Cimminiello, Responsabile dell’Ufficio Studi e Ricerche della SIAPAV (Società Italiana Angiologia e Patologia Vascolare) - più precisamente: i pazienti completamente asintomatici sono il 25%, quelli che hanno sintomi atipici (che simulano dolori caratteristici
dell’artrosi, della sciatica, ecc.) rappresentano un altro 25%, quelli che avvertono dolore, compiendo sforzi come una camminata, sono un altro 25-30%. Poi ci sono le forme gravi, che possono avere come esito finale l’amputazione ma, fortunatamente, sono una percentuale bassa (5-7%)”.


“La diagnosi – continua il Dottor Cimminiello - si basa sull'anamnesi, sull'esame obiettivo e sulla misurazione dell'indice caviglia-braccio che, nella persona sana ha un valore uguale a 1. In un soggetto ipoperfuso, alla caviglia avrà un valore più basso rispetto al braccio. Se, poi vogliamo sapere dove è situata la lesione, quante lesioni sono, che grado di stenosi provocano, si procederà con ulteriori esami come l’eco-doppler, fino all’angio- TAC o alla risonanza. Tutto questo per rendere la diagnosi più precisa e consentire al
chirurgo vascolare di decidere se eseguire o meno una rivascolarizzazione o un’angioplastica, anche se questi interventi costituiscono un numero esiguo”.

Chi è affetto da arteriopatia periferica (PAD) ha un connotato di malattia cardiovascolare molto elevato. Per questo motivo, è fondamentale mettere in pratica un’adeguata azione preventiva dei fattori di rischio legati agli eventi ischemici come l’infarto e l’ictus. “Ci troviamo di fronte a due binari paralleli con due livelli di raccomandazione: se un soggetto è portatore di alcuni fattori di rischio dell’aterosclerosi (diabete, ipertensione, ipercolesterolemia, tabagismo) è opportuno che esegua una misurazione dell’indice caviglia-braccio, perché potrebbe essere alterato anche in assenza di sintomi – commenta il Dottor Cimminiello - Se il paziente ha una malattia vascolare già rilevata a livello coronarico o cerebrale, l’esame dell’indice caviglia-braccio può segnalare se c’è una arteriopatia periferica”.


“Il trattamento della malattia arteriosa periferica (PAD) lieve-moderata implica la modifica dei fattori di rischio attraverso l'esercizio fisico, una riduzione del colesterolo molto aggressiva, la somministrazione di farmaci antiaggreganti piastrinici e anticoagulanti. Sostanzialmente è necessario mettere in pratica lo stesso tipo di prevenzione secondaria di chi abbia avuto un infarto o un ictus - riprende il Dottor Cimminiello - Una malattia arteriosa periferica grave, di solito richiede un’angioplastica o un bypass chirurgico e, come extrema ratio, può essere necessaria un'amputazione. La prognosi è generalmente buona con i trattamenti, malgrado il tasso di mortalità sia relativamente elevato per la frequente coesistenza di coronaropatia o di malattia cerebrovascolare, che moltiplica il rischio”.


Arteriopatia periferica (PAD): le attuali Linee Guida raccomandano una terapia antiaggregante piastrinica con l’impiego di aspirina (ASA).

Nell’agosto dell’anno scorso l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA), e subito dopo quella italiana (AIFA) hanno approvato una nuova terapia per la prevenzione di eventi aterotrombotici in pazienti adulti con coronaropatia o arteriopatia periferica sintomatica ad alto rischio di eventi ischemici. Questa terapia prevede l’utilizzo in sinergia dell’antitrombotico rivaroxaban 2,5 mg due volte/die combinato ad acido acetilsalicilico (ASA) 100 mg una volta/die.

L’approvazione da parte di EMA ed AIFA, è basata sui risultati dello studio di Fase III COMPASS, che hanno dimostrato come, in pazienti con coronaropatia o arteriopatia periferica, rivaroxaban al dosaggio vascolare (2,5 mg due volte/die) associato ad ASA, abbia ridotto il rischio per il composito di ictus, infarto del miocardio e mortalità per cause cardiovascolari del 24% (riduzione del rischio relativo), rispetto alla sola terapia con ASA 100 mg una volta/die. Il profilo di rischio associato alla terapia ha mostrato, come atteso, un aumento dei sanguinamenti maggiori secondo il criterio ISTH modificato, ma non ha comportato un aumento delle emorragie che mettono a rischio la vita del paziente (fatali, intracraniche ed in organo critico).

La terapia combinata è stata inoltre associata a un miglioramento del 20% del beneficio clinico netto, definito come riduzione di ictus, infarto e mortalità per cause cardiovascolari, rispetto al rischio dei più seri eventi emorragici. Dato di spicco dello studio è che, nei pazienti con arteriopatia periferica, si è avuta una riduzione significativa di eventi avversi cardiovascolari maggiori così come le amputazioni maggiori a carico degli arti.

A fronte di nuovi ed efficaci approcci diagnostico-terapeutici, nella pratica clinica sembra difficile individuare gli operatori sanitari che intervengano nella diagnosi e nel trattamento dell’arteriopatia periferica.

“È di fondamentale importanza – conclude il Dottor Cimminiello – date le caratteristiche della patologia, in un quarto dei casi totalmente asintomatica, sensibilizzare gli operatori sanitari stessi nel prendere in considerazione questa eventualità in pazienti con fattori di rischio elevati, o già colpiti da una malattia coronarica o vascolare”.

Per tutta la durata del convegno, Bayer avrà inoltre uno stand nello spazio espositivo dove verrà presentato in anteprima il suo nuovo integratore Supradyn Ricarica Mentale.

 

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    Tags:
    bayer; healthytude; arteriopatia periferica; pad




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