Bayer e il Digital Plant di Garbagnate, dove l'algoritmo prevede il futuro - Affaritaliani.it

Medicina

Bayer e il Digital Plant di Garbagnate, dove l'algoritmo prevede il futuro

affaritaliani.it ha visitato l'impianto con l'AD Monica Poggio, il sindaco Davide Barletta e l'assessore regionale Fabrizio Sala

L’industria 4.0 ha trovato casa in quel di Garbagnate, presso lo stabilimento farmaceutico della Bayer. Qui l’azienda tedesca, attiva dal 1946, ha messo a punto – e dall’anno prossimo implementerà nella produzione ordinaria – un nuovo sistema di app e processi che permettono di accelerare non solo le scelte decisionali ma anche e soprattutto la selezione del personale. 

affaritaliani.it ha potuto visitare l’impianto nei giorni scorsi insieme a Fabrizio Sala (Assessore Ricerca & Innovazione Regione Lombardia), Davide Barletta (Sindaco di Garbagnate) e Monica Poggio (AD Bayer Italia).

La soddisfazione in casa Bayer è tangibile, come spiega Marco Signorini, project leader del progetto Digital Plant, questo il suo nome.

La parola chiave è algoritmo: “Gli algoritmi che abbiamo sviluppato ci suggeriscono, per ogni macchina e prodotto, i parametri ottimali da settare su ogni macchina. Non solo: ci suggeriscono in tempo reale anche la composizione ottimale del team sulla base delle caratteristiche personali e professionali”.

E ancora: “In questo modo si ottimizzano l’esperienza, il training e il tempo impiegato sull macchina e sul prodotto. Si possono ottimizzare così i tempi di problem solving sulle eventuali risoluzioni di problemi, stiamo sviluppando una parte di questi algoritmi predittivi che ci daranno la possibilità di avere informazioni e notifiche in tempo reale di eventuali inefficienze o perdite future”.

Il progetto è iniziato a settembre 2017. si è partiti da un team locale, con consulenti esterni perché all’inizio era qualcosa di totalmente nuovo. Ora si va avanti con il proprio personale Bayer, che utilizza già le prime app sviluppate per il nuovo Digital Plant (a proposito: qui negli ultimi anni Bayer ha investito oltre 20 milioni di euro). 

Entro il 2019 il sistema sarà totalmente a regime. La cosa più importante, spiega Signorini, è che la comunicazione e la trasparenza non manchino mai all’interno di questo lavoro. Si è generato un ambiente molto favorevole al nuovo sistema, anche da parte degli operai con molti anni di servizio qui a Garbagnate.

Già i primi dati parlano di ottimi risultati sulle aree testate e Bayer considera questo l’inizio della strada verso il futuro non solo in Italia, ma anche per tutti gli altri stabilimenti farmaceutici dell’azienda.

Il vero problema, il più difficile? La raccolta dei dati. Macchine anche con 20 anni di servizio hanno potuto essere collegate in tempo reale, fornendo i propri dati e mettendoli in rete per un’efficienza ancora maggiore.

E domani? “Manterremo la nostra curiosità verso questo mondo – dice Signorini - La nostra caratteristica è pensare fuori dagli schemi e continueremo a chiederci che cosa possiamo pensare d’altro e fuori dagli schemi? E non è facile, perché siamo abitudinari. Dobbiamo porci le domande giuste tutti i giorni”.