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Medicina
Coronavirus. Gli ipertesi senior sono la categoria più a rischio
(fonte Lapresse)

Rodríguez Álvarez, è un conosciuto e stimato virologo dell’Università Nazionale del Messico. E in molti media messicani e internazionali ha voluto spiegare il Covid tra fake e realtà.

‘I virus-spiega il professore-si dividono in due classi : quelli vestiti e quelli nudi. Contrariamente a quello che si immaginerebbe quelli nudi sono più resistenti degli altri.

Fortunatamente il Covid-19 appartiene alla categoria dei vestiti. La membrana che lo avvolge non lo difende. E’ fragile. Ma non abbastanza perchè attualmente nel mondo ha fatto migliaia di morti’.

Gli ipertesi senior, categoria più a rischio del Coronavirus

A sottovalutare il problema fu a fine anno passato Trump che parlando del virus disse che se ne sarebbe andato con il caldo ma, a parte l’errore di sottovalutazione, qualche piccolo fondo di verità il tycoon l’aveva.

‘Generalmente- conferma Alvarez- i virus respiratori diminuiscono il loro potere di trasmissione nei mesi più secchi e caldi. Un inverno duro e freddo modifica naturalmente le caratteristiche fisiche del tratto respiratorio  che si adegua all’aria fredda che entra dal naso, in pratica lavorando meno’.

‘Il lavoro costante della mucosa del tratto respiratorio permette di bloccare polvere, muco, batterie e virus spingendo poi il tutto via dai polmoni ma dalla trachea direttamente allo stomaco’.

Gli ipertesi senior, categoria più a rischio del Coronavirus

‘Purtroppo- continua il dr.Rodriguez Alvarez-in inverno le condizioni di vita spesso fanno si che questa attività di blocco e difesa dai virus sia meno forte’.

E pure la stagione secca è di aiuto. ‘Infatti-sostiene il virologo messicano-le gocce che diffondono il virus vanno a perdere la propria capacità di trasmissione. E pure l’acqua colpisce il virus e da qui la prima raccomandazione di lavarsi a fondo e ripetutamente le mani.Tutto questo purtroppo è molto valido per le normali influenze ma in occasioni di pandemie come questa occorre fare molta più attenzione’.

Rodriguez spiega poi che in Messico si hanno tre picchi influenzali all’anno, nella stagione più fredda, a febbraio, poi ad aprile ed il terzo in estate portata dai turisti dei paesi freddi. Ma, fortunatamente, l’influenza non riesce a propagarsi in tutto il paese.

Quindi , è giusto dirlo questa pandemia è ‘immune’ sia al caldo che al freddo che alla pioggia.

Gli ipertesi senior, categoria più a rischio del Coronavirus

‘La realtà ci dice-conferma Alvarez-che il Coronavirus apprezza i recettori di un enzima collocato nel tratto respiratorio e in particolare nei polmoni. Questo ci porta a tre ipotesi sulle quali si sta studiando: la prima è che i bambini hanno meno recettori di questo enzima e generalmente hanno meno problemi di salute. La seconda è la bufala sull’uso dei farmaci con ibuprofene che farebbero sviluppare la malattia e su questo non c’è alcuna evidenza scientifica.

La terza riguarda un’altra fake sui pazienti con l’alta pressione che normalmente prendono una classe di farmaci della famiglia dei ‘priles’ come il Captopril. Secondo questa teoria questi pazienti terrebbero meno recettori ‘appetibili’ per il virus e quindi correrebbero meno rischi, mentre invece è tutto il contrario.

Infatti tra i più esposti al contagio ci sono proprio gli ipertesi seguiti da infartuati, immunodepressi e portatori di patologie respiratorie.Gli ipertesi si curano meno, viaggiano e lavorano molto, hanno molte relazioni sociali, tre stili di vita ad alto rischio di contagio. In Cina sono stati i più contagiati’.In ogni caso ancora una volta, anche il professore conferma la pericolosità, soprattutto in questi momenti, delle fake sui social.

 

 

 

 

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