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Medicina
Covid-19, influenza e bronchiti il cocktail di virus del prossimo inverno

Come sarà il prossimo inverno in termini di virus ed affini?

Epidemiologi e virologi sono abbastanza incerti. La preoccupazione maggiore sta nella possibile convergenza di vari virus respiratori, come il Covid-19, l'influenza e il virus respiratorio sinciziale.

L'anno scorso il Coronavirus è stato il drammatico protagonista della stagione invernale ma la nuova stagione, dal punto di vista sanitario, si presenta in maniera differente . La pandemia è in declino e circa l’80% della popolazione europea, in particolare, è vaccinata contro il virus, ma proprio in ragione di ciò le restrizioni sociali sono state pericolosamente allentate.

La mascherina è stata proprio una delle misure che hanno aiutato a tenere a bada anche il virus dell'influenza nei mesi più freddi dell'anno passato.

Un cocktail di virus ci aspetta nel prossimo inverno

Quest'anno nessuno esprime certezze. Potrà nascere una convivenza momentanea dei tre virus fino a quando uno di questi prenderà il sopravvento.

In ogni caso gli epidemiologi esortano ad iniziare quanto prima la campagna di vaccinazione antinfluenzale nei gruppi a rischio e a continuare a tenere attenzione nella protezione individuale.

Prima del Covid-19, in un inverno tradizionale i virus respiratori facevano il loro corso normale: il virus respiratorio sinciziale (RSV), causa delle delle bronchiti nei bambini piccoli, riempiva a dicembre le unità di terapia intensiva pediatrica (UTI) lasciando poi il posto all'influenza. Ma con l'arrivo del Coronavirus, l'intero ecosistema virale ha vacillato e non c'è alcun indicatore che possa dire cosa accadrà. I virus respiratori hanno avuto un comportamento irregolare durante tutta la pandemia.

Gli esperti, per orientarsi, spesso guardano ai paesi del cono meridionale, che tra luglio e agosto hanno l’inverno, ma quest’anno è tutto molto meno prevedibile.

Un cocktail di virus ci aspetta nel prossimo inverno

I primi dati suggeriscono che anche quest'anno non c'è stata un'alta incidenza di influenza nei paesi del sud del globo.

Nei paesi dell’emisfero australe il virus dell'influenza non ha circolato in modo significativo. L'India è l'unico paese che sta avendo un'allerta influenzale alta, ma lì non hanno stagionalità.

Il timore di alcuni esperti è che dopo quasi due anni di poca influenza, l'immunità acquisita contro questo virus sia stata persa o indebolita.

Uno studio pubblicato sulla rivista Vaccines conferma questa preoccupazione “Dopo un'epidemia di influenza di bassa intensità per un inverno mite, le prossime epidemie influenzali potrebbero essere più intense e più gravi della media, con un inizio di 11 giorni prima e con un 40% in più di casi”.

D’altra parte però tutti i paesi sono molto attrezzati contro il virus dell'influenza. Quello che potrebbe succedere è che il vaccino di questa stagione (i vaccini antinfluenzali vengono aggiornati ogni anno dal virus che circolava la stagione precedente) non corrisponda ai ceppi che potrebbero circolare. Quindi le possibilità di “fallimento” sono maggiori.

Tutti gli esperti sono però concordi nell’esortare la gente a farsi vaccinare contro l'influenza il prima possibile perché, nonostante tutto, il vaccino protegge molto bene contro malattie gravi.

Un cocktail di virus ci aspetta nel prossimo inverno

Un altro virus dal comportamento anomalo è stato il virus respiratorio sinciziale (RSV), "la croce dei pediatri” che preoccupa molti sanitari. Ma, in ogni caso, le maggiori preoccupazioni sono ancora per il Covid-19, ormai in calo.

Ma finché non avremo in tutto il mondo una vaccinazione di massa il mondo sarà sempre in balia di un virus mortale e soprattutto delle sue varianti.

In conclusione le raccomandazioni degli esperti sono tre: bisogna essere preparati e rafforzare la sorveglianza epidemiologica, spingere la vaccinazione contro l'influenza e mantenere le misure contro il Covid-19.

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