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Medicina
Scompenso cardiaco: come gestire un paziente durante l'estate torrida

Lo scompenso cardiaco non va in vacanza: le indicazioni degli esperti della campagna “Ogni Cuore Conta. Soprattutto il tuo” per la gestione ottimale del paziente scompensato in estate.

Dopo una primavera inusuale, caratterizzata da basse temperature e rovesci, la stagione estiva sta già iniziando all’insegna della canicola, con le prime ondate di caldo provenienti direttamente dal deserto del Sahara.

Ma tutto questo è nulla in confronto a ciò che prevedono i meteorologi per il mese di luglio, quando il caldo africano invaderà l'Italia, con valori massimi fino a 42°C su diverse regioni (fonte: ilmeteo.it). Come ogni anno, l’arrivo del grande caldo può essere causa di malori e rischi per la salute di pazienti cronici che soffrono di patologie cardiovascolari come lo scompenso cardiaco che, in Italia, interessa circa un milione di persone e che fa registrare, ogni anno, 190.000 ospedalizzazioni, oltre 520 al giorno.

Per sensibilizzare su questa patologia ad elevata incidenza e prevalenza, che necessita non soltanto di un’adeguata prevenzione ma, per evitare episodi acuti, di essere trattata precocemente, è nata la Campagna “Ogni Cuore Conta. Soprattutto il tuo”, promossa da Novartis in partnership con l’Associazione Italiana Scompensati Cardiaci (AISC) e con il patrocinio di quattro Società Scientifiche (Società Italiana di Cardiologia - SIC, Società Italiana di Gerontologia e Geriatria - SIGG, Società di Medicina Generale – SIMG, Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti – FADOI).

Con l’arrivo del caldo estivo, gli esperti della Campagna “Ogni Cuore Conta. Soprattutto il tuo” vogliono, quindi, sensibilizzare pazienti e care-giver perché affrontino correttamente questo periodo, mantenendo alta l’attenzione sui sintomi della patologia, aderendo correttamente alle terapie prescritte dagli specialisti e soprattutto, in caso di bisogno, non manchino di rivolgersi al proprio medico di famiglia che, specialmente d’estate, è il principale referente della salute sul territorio.

«L’estate è un periodo particolarmente critico per chi è affetto da patologie croniche, come lo scompenso cardiaco – precisa il Prof. Claudio Pedone Medico Geriatria, Professore Associato di Geriatria e Direttore Scuola di Specializzazione in Geriatria del Campus Bio Medico di Roma oltre che referente SIGG – perché le temperature estreme mettono a dura prova il fisico dei pazienti, che hanno più difficoltà a reagire e ad adattarsi. Nei mesi estivi, un aspetto particolarmente critico riguarda la terapia. Sappiamo che i pazienti con scompenso sono trattati anche con farmaci diuretici, ma d’estate il caldo può provocare di per sé un’importante perdita di liquidi, oltre a un abbassamento della pressione. Per questo motivo, può essere necessario ritoccare il dosaggio invernale del diuretico, per evitare al paziente scompensato il rischio della disidratazione e dell’ipotensione. Attenzione, però: il paziente non deve mai agire in autonomia, ma rivolgersi sempre al curante, possibilmente all’inizio della stagione calda o quando iniziano a diventare evidenti sintomi, quali debolezza e capogiri, che possono essere correlati ad un dosaggio non più corretto del diuretico. Oggi, grazie al progresso delle terapie, noi specialisti abbiamo a disposizione farmaci davvero efficaci per il trattamento precoce dello scompenso, ma l’efficacia di un trattamento dipende prima di tutto dall’aderenza alle terapie, ed è noto che d’estate questa tende a ridursi. Eppure, lo scompenso non va in vacanza, anzi… è fondamentale, soprattutto in questi mesi, che l’attenzione ai sintomi non sia mai sottovalutata».

Per i pazienti scompensati che restano in città d’estate, il riferimento per ogni criticità sanitaria è il medico di famiglia, come rimarca il Dott. Enzo Nunnari, Direttivo provinciale di Roma SIMG: «Siamo proprio noi a conoscere anche le condizioni sociosanitarie dei nostri pazienti fragili, basti pensare che in media un MMG gestisce, oggi, circa 250 pazienti ultrasettantenni, che sono i frequent attenders dei nostri studi. Sappiamo, quindi, di eventuali comorbidità, come lo scompenso cardiaco unito a diabete o BPCO, sappiamo se questi pazienti fragili soffrono di cardiopatie ischemiche importanti, ma soprattutto sappiamo se vivono soli, magari in condizioni abitative precarie. In presenza di una patologia seria come lo scompenso cardiaco, la solitudine – specie d’estate – può trasformarsi spesso in causa di deriva sociale. Basta poco a peggiorare la situazione: non è raro che anziani soli, o lasciati soli d’estate, bevano poco, si alimentino non correttamente o non prendano le loro medicine. Per questo, noi medici di base – in quanto custodi della salute sul territorio – d’estate siamo chiamati a tenere sotto controllo i nostri pazienti più a rischio. Nel Lazio è attivo da qualche anno il programma “Ondate di calore” che riguarda gli ultrasessantacinquenni, per cui in caso di allerta meteo si programmano visite domiciliari ai pazienti più fragili. Ciò ci consente di valutare la condizione di salute della persona, per verificare ad esempio se sono disidratati o mal nutriti, di controllare la minzione, se hanno farmaci a sufficienza e se li prendono correttamente, oltre in quali condizioni vivono. In questi casi, prescriviamo eventuali analisi di controllo o adeguiamo la terapia in presenza di sintomi sospetti, quali aritmia marcata, ipotensione, gonfiore alle gambe».

Continuare attivamente a sensibilizzare sui temi dello scompenso cardiaco, malattia cronica severa che progredisce silenziosamente, anche in assenza di sintomi evidenti, esponendo il paziente ad un elevato rischio, ma anche perseguire l’obiettivo di seguire al meglio i pazienti e di prevenirne le criticità sono, da sempre, i principi ispiratori dell’Associazione Italiana Pazienti Scompensati (AISC), come spiega la Dott.ssa Maria Rosaria Di Somma, consigliere delegato dell’Associazione: «E’ da tempo che sosteniamo l’importanza della conoscenza della patologia in tutte le sue manifestazioni e in tutte le condizioni ambientali, ma anche l’importanza della presa in carico  costante del paziente da parte del sistema sanitario inteso nel significato più ampio del termine: medico di medicina generale, geriatra, medico di medicina interna, cardiologo, altro specialista, infermiere ed assistenza domiciliare. Il messaggio fondamentale che cerchiamo di trasmettere ai nostri pazienti è quello di ‘Conoscere la patologia, prendersi cura di sé, convivere con la patologia, migliorare la propria vita’. Se il paziente viene aiutato in questo percorso, sarà un paziente informato capace di gestire la propria condizione di malato cronico e di valorizzare le indicazioni cliniche. Quello che tutti hanno la responsabilità di evitare, durante l’estate, è che ci sia un incremento della fase acuta e, quindi, il ricorso all’ospedalizzazione che rende ancor più difficile la ripresa delle normali condizioni fisiche, oltre a determinare criticità anche nel pronto soccorso».

 

La Campagna “Ogni Cuore Conta. Soprattutto il tuo”

La campagna “Ogni Cuore Conta. Soprattutto il tuo” ha l’obiettivo di diffondere una sempre maggiore consapevolezza dell’importanza e della severità di questa patologia. Riconoscere i sintomi, imparare a gestire al meglio la propria condizione di paziente non sottovalutando la progressione della malattia, confrontarsi in maniera aperta e proattiva con tutti gli specialisti della salute per le migliori opportunità terapeutiche in grado di migliorare la propria qualità di vita saranno gli asset portanti di questa nuova iniziativa di sensibilizzazione e informazione che, nel corso dell’anno, sarà incentrata sulla realizzazione di incontri ‘medico-paziente’ in 15 Centri ospedalieri.

Le attività previste dalla campagna sono:

Incontri medico-paziente in 15 Centri ospedalieri per aumentare la consapevolezza sulla patologia. Dal 15 giugno, saranno promossi eventi aperti al pubblico in cui gli specialisti saranno a disposizione anche per rispondere alle domande dei pazienti e dei loro familiari.
Sviluppo di materiali informativi sullo scompenso cardiaco. In collaborazione con gli esperti delle Società Scientifiche e con AISC, sarà realizzato un leaflet per imparare a riconoscere i sintomi e a non sottovalutare i rischi della patologia, distribuito nei Centri per il trattamento dello Scompenso Cardiaco.
Pagina Facebook. In cui trovare informazioni sulla patologia, condividere esperienze e seguire le iniziative relative alla campagna: https://www.facebook.com/AscoltailTuoBattitoITA/
 

«Ascoltare le esigenze dei pazienti, comprendere i loro problemi e intervenire per contribuire a risolverli è la ragion d’essere di Novartis», aggiunge Angela Bianchi, Head of Country Communications e Patient Advocacy.

«Sono i principi espressi nel nostro Commitment to Patients and Caregivers, in cui riconosciamo la centralità del ‘punto di vista’ del paziente in ogni attività. Il nostro è un impegno che si sviluppa a ogni livello, dalla ricerca scientifica all’informazione e sensibilizzazione del più vasto pubblico, per migliorare le conoscenze su patologie invalidanti, come lo scompenso cardiaco e incoraggiare la prevenzione e la cura».

 

I numeri dello scompenso in Italia

Lo scompenso cardiaco colpisce l’1,7% della popolazione italiana, circa 1 milione di persone. In Italia causa circa 190 mila ricoveri l’anno, che generano una spesa totale di circa 3 miliardi €/anno. Lo scompenso cardiaco è un importante problema di salute pubblica e lo diventerà sempre più per l’invecchiamento della popolazione e il progresso del trattamento delle malattie cardiovascolari (coronaropatie e valvulopatie). Poco conosciuto in generale, lo scompenso cardiaco è la prima causa di morte tra le patologie cardiovascolari in Italia. La mortalità a 5 anni dopo un ricovero per scompenso cardiaco è del 40-50%, 1 paziente su 4 muore entro 1 anno dalla diagnosi.

 

 

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