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Medicina
Infermieri, è stato di agitazione: ecco perché si va verso lo sciopero
La manifestazione di Nursing Up lo scorso 4 luglio a Milano (Foto LaPresse)

Sanità, infermieri: Nursing Up proclama ufficialmente lo stato di agitazione

"Oggi abbiamo notificato il tentativo di conciliazione al Ministero del Lavoro, come prevede la legge, se il Governo non ci risponderà, sarà sciopero senza mezzi termini. Il 15 ottobre saremo in piazza a Roma", comunica il sindacato degli infermieri.

Otto i punti chiave alla base delle richieste decisive per disegnare un futuro diverso per l’intera categoria e anche per le altre professioni sanitarie, da accogliere il prima possibile nella speranza che quello che sembra un vero eproprio muro contro muro possa avere fine per ricostruire laserenità dell’intero mondo infermieristico.

"Stanchi dell’atteggiamento di un governo indifferente a qualsiasirichiesta rispetto alle legittime istanze della categoria, il NursingUp proclama ufficialmente lo stato di agitazione nazionale: E’ il preludio all’inizio delle nostre nuove battaglie. La Piazza di Milano, con l’evento del 4 luglio scorso, ci ha consegnato nelle mani un mandato preciso, una responsabilità straordinaria a cui adempiere. Non possiamo fermarci adesso e non lo faremo.L ’esperienza nefasta del Covid è servita per dimostrare agli occhi dei nostri ciechi interlocutori che gli infermieri italiani ci sono e ci saranno sempre. Siamo il perno del sistema, un sistema fallace, pieno zeppo di lacune, ma che senza di noi sarebbe già affondato da tempo. Per questa ragione confermiamo ufficialmente la manifestazione del 15 ottobre prossimo a Roma, ma soprattutto ribadiamo che di fronte al silenzio della politica sulle nostre legittime aspettative, economiche e contrattuali, quella della Capitale sarà solo la prima di tante nuove “azioni mirate” finalizzate a cambiare il nostro destino".

"Confermiamo e proclamiamo ufficialmente", dice De Palma, "lo stato di agitazione degli infermieri italiani, ma anche degli altri operatori sanitari del comparto pubblico. La strada che stiamo percorrendo deve apparire chiara a tutti: la manifestazione del 15ottobre, a cui prenderanno parte anche altre associazioni di categoria e conseguente una prima giornata di sciopero nazionale nazionale, che sarà inevitabile se dal Ministero del Lavoro nongiungono risposte alle nostre richieste, viaggiano di pari passo". 

ECCO QUALI SONO LE RICHIESTE DI NURSING UP, SINDACATO INFERMIERI ITALIANI:

1. Un alveo contrattuale autonomo, con risorse economiche dedicate ed avulse dal resto del comparto, che riconosca peculiarità, competenza e indispensabilità ormai evidenti della categoria infermieristica, che rappresenta oltre il 41% delle forze del Servizio sanitario nazionale e oltre il 61% degli organici delle professioni sanitarie. Analogamente accada per le professioni sanitarie ostetrica e tecniche.

2. Risorse economiche dedicate e sufficienti per il riconoscimento di una indennità professionale infermieristica mensile che, al pari di quella già riconosciuta per altre professioni sanitarie della dirigenza, sia parte del trattamento economico fondamentale, e che riconosca e valorizzi sul piano economico le profonde differenze rispetto alle altre professioni, rese ancor più evidenti, da ultimo, proprio dalla pandemia COVID-19.

3. Risorse economiche per il contratto della sanità finalizzate e sufficienti per conferire un’indennità specifica e dignitosa pertutti i professionisti che si occupano ai vari livelli di funzione di assistere pazienti con un rischio infettivo.

4. Individuazione di uno specifico contratto/convenzione nazionale di lavoro per l’infermiere di famiglia, immediato adeguamento delle dotazioni organiche del personale operante nella generalità dei presidi ospedalierie sul territorio, calibrato tenendo conto dei reali bisogni dell’assistenza con coevo aggiornamento della programmazione degli accessi universitari posto che, allo stato, mancano più di 53 mila infermieri. Nuove norme in grado di agevolare, concretamente, la mobilità del personale tra gli enti del servizio sanitario nazionale, anche eliminando il “previo placet” al trasferimento dell’ente di appartenenza incaso di disponibilità di posto vacante nell’ente didestinazione. 

5. Superamento, per gli infermieri pubblici e per gli altri professionisti non medici, del vincolo di esclusività, riconoscendo loro il medesimo diritto già esistente per il personale medico, di svolgere attività intramoenia, anche per far fronte alla gravissima carenza di personale in cui versanole strutture sociosanitarie, le RSA, le case di riposo, di cura e le strutture residenziali riabilitative.

6. Direttive e risorse economiche finalizzate a sostenere l’aggiornamento professionale dei professionisti sanitari oggetto della presente, riduzione del debito orario settimanale degli stessi (orario di servizio) pari ad almeno 4 ores ettimanali, da utilizzare per le attività di aggiornamento, come già avviene per i medici.

7. Direttive e nuove risorse economiche finalizzate all’immediato e stabile riconoscimento degli infermieri specialisti e gli esperti in applicazione della Legge 43/06 e per la valorizzazione economico giuridica della funzione di coordinamento, valorizzazione delle competenze cliniche egestionali degli interessati;

8. Riconoscimento della malattia professionale e correlato meccanismo di indennizzo in caso di infezione, con o senzaesiti temporanei o permanenti.

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