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ANCE Brindisi: le PMI sono il cuore del settore costruzioni, ma servono regole chiare e consorzi forti
Contessa (ANCE Brindisi): "Una struttura consortile ben organizzata può fornire alle imprese consorziate tutti gli strumenti necessari per competere, pur preservandone l’identità e la qualità operativa"

ANCE Brindisi: le PMI fondamentali per le costruzioni, ma servono regole chiare e Consorzi Stabili per garantirne competitività e sviluppo
Le piccole e medie imprese rappresentano l’ossatura portante del settore delle costruzioni in Italia. Sono loro che ogni giorno entrano nei cantieri con mezzi e manodopera propri, che realizzano le opere pubbliche e private con competenza, responsabilità e un forte radicamento nei territori. Tuttavia, proprio queste realtà rischiano oggi di essere soffocate da una burocrazia asfissiante e da un sistema normativo frammentato che ne limita la competitività e la crescita.
A lanciare l’allarme è ANCE Brindisi, che attraverso la voce del suo presidente, Angelo Contessa, denuncia la crescente difficoltà delle PMI ad affrontare le complessità gestionali e amministrative del mercato, soprattutto nel comparto dei lavori pubblici. “È impensabile che ogni singola piccola impresa possa dotarsi autonomamente di una struttura aziendale completa, con uffici tecnici, legali e gestionali. Sarebbe un modello insostenibile e antieconomico”, afferma Contessa.
In questo scenario, ANCE Brindisi individua nei consorzi stabili la chiave per rafforzare il ruolo delle PMI senza sacrificare autonomia e specializzazione. “Una struttura consortile ben organizzata può fornire alle imprese consorziate tutti gli strumenti necessari per competere, pur preservandone l’identità e la qualità operativa”, spiega Contessa. Il consorzio stabile, infatti, consente alle PMI di aggregarsi attorno a una struttura comune, condividendo risorse gestionali, tecniche e professionali, ma mantenendo la propria autonomia operativa. Una formula che permette di coniugare efficienza, continuità e competitività, offrendo una risposta concreta alle sfide di un mercato sempre più complesso.
Tuttavia, per ANCE Brindisi è essenziale distinguere i consorzi virtuosi da quelli fittizi, spesso ridotti a mere “scatole vuote” utilizzate per aggirare i requisiti di legge. “Servono norme chiare e selettive che incentivino le aggregazioni strutturate e trasparenti, e al tempo stesso espellano dal mercato quei soggetti privi di una reale organizzazione imprenditoriale”, sottolinea Contessa. La recente modifica dell’art. 67 del D.Lgs. 36/2023, introdotta dal correttivo D.Lgs. 209/2024, va però, secondo ANCE, nella direzione sbagliata: anziché rafforzare il consorzio come strumento pro-concorrenziale, lo trasforma in un soggetto imprenditoriale autonomo, riducendo le potenzialità del modello aggregativo
Oltre alle regole, ANCE Brindisi richiama l’attenzione sull’urgenza di una cornice fiscale stabile e incentivante, che favorisca l’aggregazione tra PMI. “Senza certezze sul piano tributario nessun modello aggregativo potrà svilupparsi davvero. La leva fiscale deve diventare uno strumento attivo della politica industriale del settore”, ribadisce Contessa. La proposta è chiara: creare un ambiente normativo e fiscale che premi la cooperazione tra imprese, la trasparenza, l’investimento nella legalità e nella crescita condivisa. Un sistema che non penalizzi chi sceglie di costruire “insieme”, ma anzi valorizzi chi si organizza, innova e lavora nel rispetto delle regole.
Per ANCE Brindisi, il consorzio stabile non è soltanto uno strumento economico, ma anche un modello culturale. “È un’esperienza che insegna a fare impresa cooperando e che può rafforzare il tessuto sociale e produttivo del Paese. Dobbiamo ripartire da qui: dalla fiducia nella collaborazione, nel territorio e nella comunità”, conclude Contessa. L’associazione di categoria si impegna a sostenere ogni iniziativa che punti a valorizzare il ruolo delle PMI nel sistema delle costruzioni e a promuovere modelli aggregativi sani, trasparenti e orientati allo sviluppo sostenibile.