BMW svela la My BMW App:come sapere quanta CO₂ emetti ad ogni spostamento Occhiello (≤160 caratteri): - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 13:56

BMW svela la My BMW App:come sapere quanta CO₂ emetti ad ogni spostamento Occhiello (≤160 caratteri):

Con l’aggiornamento di giugno, My BMW App e MINI App mostrano l’impronta di carbonio di ogni tragitto, aiutando milioni di utenti a guidare in modo più sostenibile

Redazione Motori

Quando tre anni fa il BMW Group lanciò la funzione My Trips, pochi avrebbero immaginato che quelle semplici statistiche di viaggio si sarebbero evolute

fino a diventare uno specchio preciso dell’impatto ambientale di ogni spostamento. Da giugno, infatti, la My BMW App e la gemella MINI App offrono un nuovo livello di consapevolezza: la possibilità di visualizzare l’impronta di carbonio personale, calcolata in modo scientifico e certificato. È un salto di qualità che mette la sostenibilità al centro della relazione quotidiana fra cliente e veicolo, trasformando il semplice atto di guidare in un’esperienza informata e, potenzialmente, più virtuosa.

Alla base di questa evoluzione ci sono due serie di dati distinte ma complementari. La prima riguarda le emissioni generate dall’uso del veicolo: l’App analizza l’energia consumata in ogni tragitto e traduce litri di carburante o kilowattora in chili di CO₂, affidandosi ai coefficienti dell’International Energy Agency. Chi guida un modello completamente elettrico vede le emissioni correlate al mix energetico medio del proprio Paese, con un interessante paragone su quanta CO₂ in meno produrrebbe se rifornisse solo con energia verde. La seconda serie di dati, più insolita nel panorama delle App automotive, si riferisce invece alle emissioni legate alla produzione del veicolo, dalle materie prime alla logistica: informazioni certificate TÜV Rheinland e recuperate dai Vehicle Footprint Reports, già disponibili sul sito corporate di BMW Group. In sintesi, l’App restituisce un numero che somma ciò che facciamo su strada a ciò che è stato fatto in fabbrica, chiudendo davvero il cerchio del ciclo di vita.

«Le statistiche di My Trips sono fra le funzioni più amate dell’App», ricorda Dirk Wiedmann, alla guida del progetto digitale. «Ora le arricchiamo con il calcolo dell’impronta di carbonio, perché sappiamo che sempre più clienti vogliono capire come ridurre l’impatto dei propri spostamenti». Il servizio debutta su modelli selezionati in numerosi Paesi europei e abbraccia indifferentemente motori a combustione, ibridi plug‑in ed elettrici puri: un approccio “technology‑open” che evita barriere e rende la sostenibilità un obiettivo condiviso, non un’esclusiva di chi guida già a batterie.

Non è l’unica freccia nell’arco digitale di BMW. Con la funzione Electric Vehicle Analysis, introdotta l’estate scorsa, l’App può simulare fino a che punto un modello elettrico si adatterebbe alla routine di chi guida ancora un’auto a benzina o diesel. Basta selezionare un modello a zero emissioni e permettere all’App di raccogliere i dati: dopo duecento viaggi e duemila chilometri, sullo schermo compaiono le percentuali di spostamenti gestibili con una singola ricarica, il risparmio di CO₂ potenziale e la mappa delle colonnine più vicine alle destinazioni abituali. Oltre centomila utenti hanno già provato questa simulazione, spesso come primo passo verso il passaggio all’elettrico.

L’aggiornamento di giugno arriva in un ecosistema che conta quattordici milioni di utenti attivi in tutto il mondo e quasi due milioni di utilizzatori abituali della funzione My Trips in oltre novanta Paesi. Numeri che impressionano, ma che soprattutto disegnano un pubblico pronto a trasformare la consapevolezza in comportamento. Sapere quanta CO₂ si emette – e come ridurla – può spingere a scegliere percorsi più efficienti, a guidare con maggiore dolcezza o, perché no, a optare per un veicolo elettrico. Le App del BMW Group diventano così un vero strumento educativo, capace di tradurre la complessità delle metriche ambientali in dati chiari, comprensibili e immediatamente fruibili.

Il successo di queste funzioni dimostra come la digitalizzazione non sia un semplice accessorio, ma una leva cruciale per accelerare la transizione energetica. La mobilità del futuro passa dallo smartphone, da applicazioni in grado di unire telemetria, open data e intelligenza certificata in un’interfaccia amichevole. E mentre legislazioni e incentivi provano a guidare i cambiamenti dall’alto, soluzioni come la nuova impronta di carbonio di My BMW App lavorano sulla motivazione individuale, trasformando ogni conducente in protagonista del proprio percorso verso la sostenibilità.

In fondo, la sfida è proprio questa: non limitarsi a vendere auto più efficienti, ma fornire strumenti che insegnino a usarle nel modo giusto. Con l’aggiornamento di giugno, BMW e MINI compiono un passo concreto in questa direzione, consegnando ai loro clienti un metro di misura personale con cui orientare scelte future e abitudini quotidiane. Un piccolo dato sul display può cambiare la prospettiva di un viaggio, il progetto di un weekend, la decisione di ricaricare con energia rinnovabile. E se è vero che la somma dei comportamenti individuali determina l’impatto collettivo, allora quei numeri in App sono molto più di una statistica: sono il diario di bordo di un pianeta che prova a respirare meglio, un chilometro alla volta.