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Medicina
L’esercizio fisico è un farmaco, “Dedurre le spese per il fitness”

In occasione della Giornata Mondiale della Salute Fit.Comm, l’Associazione Fitness Imprese Commerciali, che unisce per la prima volta i principali player commerciali in ambito FItness che operano sul mercato italiano (Virgin Active, Egosistema con i brand Prime e Palestre Italiane, McFit, Orange, FitExpress) lancia l’appello al Governo: “L’esercizio fisico è come un farmaco. Migliora la qualità della vita ed è uno strumento fondamentale di prevenzione pubblica. Sia considerato quindi a tutti gli effetti come un elemento di salute deducibile dalle tasse”.

Lo ha ribadito oggi il Presidente Fit.Comm, Francesco Iezzoni durante una giornata di dibattito sul canale Youtube dell’Associazione cui hanno partecipato diversi attori dello ‘stare bene’ italiano: Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale, la principale organizzazione nazionale dei Medici di famiiglia, Andrea Abodi, Presidente Istituto Credito Sportivo; Paolo Menconi, Presidente dell’International Fitness Observatory .

 

Dopo 8 mesi di chiusura forzata di palestre e piscine, su 13 di emergenza sanitaria e senza alcuna prospettiva di riaprire a breve, la ricorrenza internazionale ha offerto l’opportunità di confrontarsi su temi centrali e strategici per il futuro del settore e del Paese.

A cominciare da uno dei "danni collaterali" che la pandemia sta portando con sé, ovvero l'esplosione delle malattie croniche dovute al peggioramento degli stili di vita dei cittadini.

Una situazione che si ripercuote sia sulla salute dei singoli, sulla produttività delle imprese e sulla sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale.

Incentivare le persone al movimento - rendendo detraibile per tutti, senza limiti d’età né di spesa, l’iscrizione in palestra dietro prescrizione medica - è la proposta che Fit.Comm. ha presentato di recente anche al Ministero dell’Economia e delle Finanze e che verrà affrontata dalla Vice Ministra Laura Castelli.

Fondamentale poi il tema delle nuove professionalità e competenze che i professionisti dell’esercizio fisico dovranno mettere in campo per educare gli italiani al movimento e a uno stile di vita attivo e sano. La figura del chinesiologo, fresca di riconoscimento ufficiale nell’Ordinamento nazionale, è stata al centro dell’intervento di Daniele Iacò, Presidente del Comitato Italiano delle Scienze Motorie.

 

Gli obiettivi di Fit.Comm sono diversi ma il vero obiettivo è sostenere la pratica dello sport e dell’attività motoria in genere tra persone di ogni età, come strumenti fondamentali per il raggiungimento del benessere psico-fisico di ciascun individuo all’interno della società. 

Le 5 imprese fondatrici di FIT.COMM rappresentano infatti una fetta significativa, certamente la più strutturata, del mercato italiano del Fitness. Con oltre 130 Club e quasi 500mila iscritti in tutta Italia, le 5 aziende contano più di 5mila tra dipendenti e collaboratori, per un fatturato complessivo di oltre 221 milioni di euro.

Una realtà significativa dal punto di vista quantitativo, che si propone di diventare decisiva anche sul fronte della qualità dell’offerta. Tutte le realtà che aderiscono a FIT.COMM hanno infatti stabilito dei rigidi protocolli comuni nel rispetto della normativa vigente per garantire la sicurezza di tutti i fruitori dei loro Club nel periodo post-Covid.

 

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