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Medicina
PNRR e farmaci, cluster Alisei: l'incontro con Bracco e Giorgetti

Cluster Tecnologico Nazionale Scienze della Vita Alisei - Assemblea dei Soci 2021

Al centro dell’incontro la notizia del vertice tra la Presidenza Diana Bracco e il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, per presentare i progetti di Reshoring e della Rete nazionale per il Trasferimento Tecnologico.

Si è tenuta lo scorso 28 aprile l’annuale Assemblea ordinaria dei Soci del Cluster Tecnologico Nazionale Scienze della Vita ALISEI, durante il quale è stato approvato il bilancio economico 2020 e la presentazione del nuovo socio Hub Innovazione Trentino. 

La seduta ordinaria si è aperta con un aggiornamento dell’incontro tra la presidenza Alisei e il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti. Il 22 aprile 2021, la delegazione Alisei guidata dalla Presidente Diana Bracco insieme ai soci Farmindustria, Egualia e Aschimfarma Federchimica, hanno presentato alle autorità governative i due progetti di potenziamento della produzione dei farmaci in Italia e la creazione di una Rete nazionale per il Trasferimento Tecnologico, affinché questo venga inserito all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Nello specifico Il Cluster Tecnologico Nazionale Scienze della Vita Alisei sta lavorando insieme a Farmindustria, Egualia e Aschimfarma Federchimica all’importante piano di Reshoring che mira a potenziare la produzione in Italia di farmaci e principi attivi. L’obiettivo condiviso è quello di rafforzare ulteriormente la competitività della filiera farmaceutica italiana, innovando i processi produttivi in termini di ottimizzazione e riduzione dell’impatto ambientale. Il progetto ha raccolto l’adesione di circa 84 aziende della filiera farmaceutica in Italia, che sono pronte a investire rapidamente circa 1,9 miliardi di euro, con un potenziale occupazionale di 11mila addetti. 

«Il progetto vuole potenziare la produzione di molecole fondamentali per produrre farmaci essenziali, la cui carenza in caso di pandemia diventa drammatica. Oggi il 40% dei farmaci utilizzati in UE proviene da Paesi terzi, in particolare asiatici (Cina e India), e c’è una forte urgenza di aumentare l’indipendenza strategica nostra e dell’Unione Europea per le forniture di prodotti sanitari» - spiega la Presidente Diana Bracco.

Un progetto che si affianca a quello della creazione di una Rete nazionale per il Trasferimento Tecnologico (RTT), che mette sistema in una rete integrata le strutture di Technology Transfer già esistenti nelle Università, l’ IRCCS e centri di ricerca, oltre che fornire servizi di alto livello per lo scouting, la valutazione e il supporto ad attività di brevettazione. 

L’obiettivo è quello di «realizzazione di nuovi progetti di potenziale interesse per il mercato e l’attivazione di percorsi di accompagnamento alla crescita di start-up e spin-off accademici. La Rete nazionale per il Trasferimento Tecnologico vuole favorire la creazione e l’accelerazione di nuove imprese nel settore delle Life Sciences: imprese innovative che possano fornire nuove terapie, prodotti e servizi e contribuire così al rilancio della crescita». afferma Diana Bracco, Presidente del Cluster Tecnologico Nazionale Scienze della Vita Alisei.

«Aumentare la competitività del Paese è fondamentale per avere un’industria farmaceutica ancora più innovativa, solida e diversificata nelle attività di ricerca e produzione. Soprattutto in questo momento di localizzazione degli investimenti a livello internazionale. E il lavoro del Governo va in questa direzione. Le imprese del farmaco sono in prima linea con investimenti da utilizzare rapidamente e proposte per aumentare il contributo strategico del nostro settore al Paese» precisa Massimo Scaccabarozzi, Presidente Farmindustria.

«Le linee su cui si sta muovendo il Cluster Alisei rispondono alla necessità di dare un serio progetto di politica industriale capace di ridare maggiore autonomia e capacità di reazione all’industria del farmaco - commenta Enrique Häusermann, Presidente di Egualia -. In particolare, il progetto per il reshoring di farmaci e principi attivi farmaceutici in Italia fa leva su tutti i punti di forza del settore: qualità della produzione, qualità degli addetti, efficienza dell’indotto e risponde pienamente anche all’obiettivo di aumentare l’indipendenza strategica nel settore sanitario e farmaceutico voluto dall’UE per risolvere le grandi vulnerabilità emerse nel corso della pandemia. Per questo - conclude Häusermann - è prioritario assicurare adeguata capacità e flessibilità produttiva nelle aree chiave del comparto ed è indispensabile creare sinergia tra tutte le risorse finanziarie disponibili - superando anche i vincoli del quadro temporaneo sugli aiuti di Stato da cui derivano paletti inconciliabili con gli investimenti nel settore farmaceutico - per un unico obiettivo strategico: la capacità produttiva e la competitività dell’intera filiera farmaceutica rispetto ai mercati internazionali».

«La pandemia Covid-19 ha messo in chiara evidenza la vulnerabilità della supply chain del settore farmaceutico e quanto l'Europa sia dipendente dai Paesi asiatici per la fornitura di principi attivi farmaceutici. Indubbiamente la supply chain è complessa ma non dobbiamo dimenticare che il principio attivo è il prodotto principale per la produzione di un medicinale - spiega Paolo Russolo Presidente di Federchimica Aschimfarma - L'Italia è il primo Paese europeo per capacità produttiva ed è in grado di produrre circa il 90% di tutte le molecole di cui l'Europa ha bisogno. Siamo un'eccellenza, abbiamo tecnologie e competenze e investiamo oltre il 3% del nostro fatturato in ricerca. Ora, per il successo dell'iniziativa, sono necessarie due cose: l’identificazione dei principi attivi essenziali e a rischio di shortage, con le relative quantità, e una semplificazione del sistema regolatorio, atto a rendere più efficienti e rapidi i processi autorizzativi delle agenzie sanitarie e ambientali europee. 

A fronte di queste nostre richieste, riteniamo essenziale che tutti gli attori Istituzionali e i rappresentanti delle Aziende di settore coinvolti nel Progetto Reshoring siedano allo stesso tavolo per identificare i tempi e i modi più opportuni per la realizzazione del progetto».

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